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lunedì 11 settembre 2017

OUTLANDER: Recensione 3x01 The Battle Joined


Outlander è tornato! Se come me siete follemente innamorati di questa fantastica serie TV, tratta dagli altrettanto straordinari libri di Diana Gabaldon, allora sedetevi e mettetevi comodi. Ogni settimana parleremo insieme dell'episodio trasmesso in America. Quindi, se non volete anticipazioni e aspettate la trasmissione in italiano, beh... ci rivediamo tra qualche settimana, perché dovete aspettare il 29 settembre e soprattutto dovete avere l'abbonamento a Sky. Ma partiamo a bomba!

La seconda stagione si era chiusa con Claire tornata nel presente, che trova un accordo con Frank per provare a rimettere in sesto il loro matrimonio, nonostante lei porti in grembo il figlio di un altro uomo. Jamie invece è rimasto (ovviamente) nel passato, con una battaglia le cui sorti sono già decise che lo aspetta. Qui potete trovare un video con il recap.

La terza stagione non poteva aprirsi in modo più potente di così: il campo di battaglia di Culloden ricoperto di cadaveri. Un'immagine cruda che colpisce allo stomaco e non lascia scampo. Centinaia di morti, i clan scozzesi spazzati via. Tra quei corpi, c'è anche Jamie e (per la nostra gioia e quella della Starz, altrimenti come proseguivano la serie...) il nostro indomito scozzese respira ancora (perché dire che è vivo e vegeto sarebbe una notevole esagerazione, visto come è conciato.) Mentre i soldati inglesi passano in mezzo ai cadaveri per infilzare con la baionetta qualsiasi nemico ancora vivo, Jamie ha uno sguardo che parla da solo. Gli orrori che ha appena vissuto scorrono davanti ai suoi occhi. La furiosa carica degli Higlanders, i colpi impietosi dei fucili inglesi e poi la mischia, furibonda, violenta, caotica. 
Eppure, anche in mezzo a tutta quella confusione, il destino riesce a trovare la propria strada in mezzo al caos e Jamie si ritrova davanti alla sua nemesi: Black Jack Randall. Finalmente può portare a termine quello che ha iniziato in una radura francese. Finalmente può vendicare il proprio onore. Eppure c'è qualcosa di tenero nel modo in cui i due, esausti dopo una lotta sanguinosa, si accasciano l'uno contro l'altro. Randall posa il capo sulla spalla di Jamie e lui lo lascia fare. 
È a questo punto, dopo ben dodici minuti di visione, che scopriamo di chi è il cadavere della giubba rossa riverso su Jamie, e che, ironia della sorte, gli ha probabilmente salvato la vita, risparmiandolo dalle baionette inglesi. È proprio lui: Black Jack è morto. Ma Jamie sembra a un passo dal seguirlo, pallido com'è, con la neve che inizia a scendere e ferito gravemente. Per fortuna arriva Rupert che gli salva le chiappe e lo porta via dal campo di battaglia.

La scena si sposta poi a Boston, nel 1948, dove troviamo Claire che esplora la sua nuova elegante casa insieme a Frank. I due si sorridono e sembra che tutto sia tornato alla normalità. La scena idilliaca viene però subito sostituita da una Claire con il pancione che litiga con i fornelli della cucina, per poi rassegnarsi a preparare la cena sul camino. Io mi sarei strappata i capelli, lei lo fa con il sorriso sulle labbra, ricordando altri tempi e altri focolari domestici. La nostalgia e il rimpianto sono impressi a chiare lettere sul suo volto e a nulla sono serviti i mesi passati da quando è tornata al suo presente. Nella scena successiva, il rettore dell'Università in cui Frank insegna rischia di essere preso a calci nel sedere da Claire e non se ne rende nemmeno conto. È lampante che la nostra progressista sassenach si trova a disagio e fuori posto nel ruolo che si vede costretta a ricoprire: di moglie e madre, con i soliti compiti di curare la casa e cucinare. Proprio lei, che è stata la signora di Lallybroch, la cui parola era legge, che ha salvato la vita di numerosi uomini, e l'ha sottratta ad altri... si ritrova ad avere meno voce in capitolo nel presente di quanta non ne avesse duecento anni prima. Assurdo, vero? 

Ma veniamo al rapporto tra Claire e Frank. Le prime scene li mostrano sereni e affiatati, pure troppo per i miei gusti. Davvero Claire si è buttato tutto alle spalle e ciò che rimane del suo tempo vissuto con Jamie è un sorriso triste e malinconico? Nooooooo! E per fortuna, lasciatemelo dire! Altrimenti dove va a finire tutto il patos? Le prime incrinature nel loro rapporto le vediamo in una mattina qualunque, iniziata tranquillamente mentre i due parlano del più e del meno e si spazzolano uova e bacon a colazione. Claire vuole tagliare ogni ponte con il suo passato e l'Inghilterra, prendendo la cittadinanza americana, e Frank fa un tuffo nella storia, ricordando quanto invece ami la sua patria, nominando tra gli altri gli Stuart. 
Claire per la prima volta (a giudicare dal modo in cui Frank trattiene il fiato quando lo dice) si riferisce alla creatura che porta in grembo dicendo "nostro figlio" ma, quando lui fa per prenderle la mano commosso, si ritrae nemmeno fosse un appestato. L'idillio è rotto e assistiamo a litigio con tanto di tiro al bersaglio con le ceramiche. Frank le rinfaccia di non essere davvero lì con lui, di non lasciare nemmeno che lui la sfiori.. come se il sesso potesse davvero risolvere tutti i loro problemi! Claire finalmente esplode: come può pretendere che chiuda con il passato quando ha il divieto di farne parola? È giusto che Frank possa parlare con malinconico affetto dell'Inghilterra e del suo passato, quando lei ha dovuto rinunciare a ogni cosa e persona a cui tenesse davvero? E non può nemmeno parlarne, sfogarsi? 

Nel mentre, Jamie è sdraiato con il culo al freddo in un capanno, più morto che vivo, nascosto insieme a Rupert e una manciata di scozzesi sopravvissuti. Non possono andare lontano, oltre ad essere feriti, i soldati pattugliano la zona. Infatti non passa molto tempo che vengono scoperti da un contingente inglese. Tale Lord Melton li informa che essendo traditori saranno giustiziati sul posto. Il coraggio di quegli scozzesi mi ha commossa, il modo in cui rispondo AYE quando gli inglesi chiedono: "Chi vuole essere il prossimo?" E non il prossimo a prendere il tè, ma il prossimo a beccarsi una pallottola nel corpo, legato come un animale a un palo. 
Jamie assiste a tutto questo in stato confusionale, è apatico e annichilito dal dolore e dalle perdite, eppure riesce a rispondere in modo ironico quando viene interpellato. Quanto lo amiamo per questo, eh fans di Outlander? Uno ad uno, i disertori scozzesi vengono uccisi e quando è il turno di Rupert l'ho salutato con le lacrime agli occhi e il sorriso sulle labbra. Se ne è andato come ha vissuto: da grande uomo. Ma ora è il turno di Jamie, lasciato tra gli ultimi perché è uno di quelli conciati peggio, che non riescono nemmeno a reggersi in piedi da soli. Quando però dice il suo nome con orgoglio e coraggio, quasi felice di porre finalmente fine alle sue sofferenze, succede l'impensabile. Lord Melton si rivela essere il fratello maggiore di John Gray, il ragazzino a cui Jamie ha salvato la vita tempo prima, il quale ha fatto un giuramento sul suo onore: ricambiargli il favore. Così, l'ufficiale lo fa nascondere in un carro pieno di fieno e riportare a casa, a Lallybroch.

E mentre Jamie torna a casa, sua figlia viene al mondo. Claire, durante il parto, viene addormentata contro il suo volere e quando si sveglia e si ritrova con la pancia piatta e nessun corpicino da stringere tra le braccia, il ricordo di quello che è successo con Faith è impossibile da evitare. La sua disperazione quando chiede: "Dov'è il mio bambino?" mi ha fatto venire la pelle d'oca. Per fortuna il suo terrore ha breve durata, perché Frank entra nella stanza con la neonata tra le braccia. 
È un altro momento a forte impatto emotivo. Vedere Claire che finalmente stringe tra le braccia la propria bambina è stato commovente, così come il suo sguardo di speranza e di felicità. Una gioia così immensa è una motivazione potente per rimettere in discussione la propria vita e le proprie priorità, ed è quello che fa. Lei e Frank si scambiano un bacio commosso, pronti a ricominciare. Se non fosse per quell'impicciona dell'infermiera, che nel momento più perfetto se ne esce con: "Da chi ha preso i capelli rossi?" No, ma... davvero... grazie mille!

Insomma, una puntata che potrebbe sembrare lenta, ma che è necessaria per trasmettere le emozioni che i nostri protagonisti provano. Jamie distrutto dalla guerra e Claire spaesata e fuori posto.
La fotografia come sempre è stata eccellente, questa serie tv è una gioia per gli occhi e non solo grazie ai pettorali di Sam Heughan... Ogni dettaglio è curato minuziosamente nel rispetto del periodo storico. Vogliamo parlare della cucina di Claire a Boston? Degli abiti e degli arredi? Io sono rimasta senza parole e affascinata.
L'interpretazione di tutti i protagonisti è stata di altissimo livello. Caitriona Balfe è terribilmente espressiva, la tristezza e la malinconia trasparivano da ogni lineamento del suo viso. Per non parlare di Sam Heughan che ha recitato l'intera puntata con gli occhi, il suo ruolo ridotto quasi esclusivamente a dei primi piani. Tobias Menzies mi ruba sempre un pezzetto di cuore, regalando a Frank quel calore umano che nei romanzi non riuscivo a percepire. 

Il recap di questa puntata è finito, spero di non avervi annoiati, ma già così non ho detto tutto quello che avrei voluto, fate un po' voi...
Che ne pensate di questo episodio? Vi è piaciuto? C'è qualcosa che vi ha fatto storcere il naso? I commenti sono i benvenuti!


Un grazie ai nostri partners! Li seguite tutti?

2 commenti:

  1. Alice quanto mi sono mancati i tuoi commenti sulle puntate! Ovviamente non potevo non commentare.
    Ho aspettato di vedere questa stagione da tanto, troppo tempo e finalmente è arrivato il momento.
    C'è poco da dire io Frank non lo sopporto, non mi piace proprio. Mi piace solo tantissimo il bellissimo rapporto che crea con Brianna poi per il resto Jamie for ever ma va bhe a parte questo è stata una bella puntata. Cruda e vera ma mi ha lasciato con la voglia di proseguire perchè li voglio insieme!!

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    Risposte
    1. Ciao Susy! Ma grazie... ♥ Anch'io non vedevo l'ora di parlarne, questa serie tv mi piace davvero tanto.
      Il Frank del libro non piaceva per niente nemmeno a me, quello della serie tv invece mi fa un po' compassione. Vedremo andando avanti se i produttori hanno voluto dare un cambio di immagine al personaggio o se le "magagne" devono ancora uscire.
      Però sì, Frank vs Jamie è una lotta impari, vince il rosso a mani basse! X°°°D
      Credo che ci faranno sudare il ricongiungimento dei nostri due beniamini, ma d'altra parte anche nei libri la Gabaldon ci ha fatto penare...

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