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mercoledì 9 novembre 2016

Recensione Half Lost di Sally Green
Serie Half Bad #3


Titolo: Half Lost
Titolo originale: Half Lost
Autrice: Sally Green
Serie: Half Bad #3
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 13 Ottobre 2016
Punto di vista: prima persona
Livello di sensualità: medio-basso

Trama: Nathan è ancora una volta in lotta contro il tempo. Soul, il tirannico Incanto Bianco che con un colpo di mano ha assunto il pieno controllo del Consiglio, ha preso di mira l'Alleanza degli Incanti Liberi, ormai ridotta a pochi elementi, in perenne fuga e pericolo di vita. L'unico modo per uscire dall'impasse è sorprendere il nemico, e attaccarlo dove meno se lo aspetta: nel suo cuore strategico, quel palazzo del Giudizio a cui Nathan è legato da tristi ricordi. Per entrarci però non bastano i nuovi Doni che Nathan sta faticosamente tentando di padroneggiare: occorre qualcosa di più, un leggendario amuleto con il potere di rendere invincibile chi lo indossa. Il prezioso artefatto è però nelle mani di Ledger, un Incanto Nero che gioca da battitore libero. Nathan parte per gli Stati Uniti portando con sé le speranze dei ribelli, ma anche le sue ferite.

Recensione di Alexandria:
Half Wild, il secondo libro della Saga di Half Bad, si era chiuso con la morte di Marcus per mano di Annalise e con Nathan che, mangiando il cuore del padre, aveva ottenuto tutti i suoi doni. Ricordo di aver chiuso quel libro con un profondo senso di frustrazione.
Ero arrabbiata.
Sull’ultima pagina avevo gridato: "Dannazione, Nathan! Dovevi ascoltare Gabriel!"
E subito dopo: "Devi trovarla, e affondare il Fairborn nel suo petto e strapparle il cuore!"
Ovviamente mi riferivo ad Annalise.
Così, non mi sono stupita di riprovare gli stessi sentimenti di odio profondo per quel tradimento e per quella ragazza già nelle prime pagine di Half Lost. Mi sono perfettamente ritrovata nelle parole di Nathan contro di lei.
"Annalise.
Il suo nome mi fa venire voglia di vomitare, tutto di lei mi fa venire voglia di vomitare: i suoi capelli biondi, gli occhi azzurri, la pelle dorata. Tutto di lei è disgustoso, falso. Diceva di amarmi. Anch’io avevo detto di amarla, ma io ero sincero. L’amavo davvero. Che stupido idiota! Innamorarsi di una O’Brien. Diceva che ero il suo eroe, il suo principe, e da stupido fesso ho voluto crederle. Le ho creduto davvero.
E ora voglio solo ucciderla. Squarciarla e ascoltare le sue grida. Ma anche così non sarebbe abbastanza, nemmeno lontanamente."

I sentimenti di Nathan sono assolutamente i miei. Voglio Annalise morta. Voglio che Nathan uccida Jessica e Soul. Voglio che Gabriel lo ami e gli faccia dimenticare tutto il male che ha subito. Voglio che Nathan sia l’Incanto più forte di tutti.
Andando avanti nella lettura, però, mi sono accorta che Nathan non è se stesso.
Beh, chi lo sarebbe, ho pensato, dopo aver visto il padre che lo aveva evitato per sedici anni morirgli tra le braccia, ben sapendo che lui sarebbe stato coinvolto nella sua morte, costretto persino a mangiarne il cuore.
Non pensavo certo di trovare un Nathan che sprizzasse gioia da tutti i pori. Ma non mi aspettavo nemmeno che si chiudesse a riccio persino con Gabriel.
«Sì, è la guerra e mi ha stancato. E… mi sto stancando di te, Nathan. Non avrei mai pensato che l’avrei detto, ma è così. Sono stanco della tua vendetta, della tua rabbia, del tuo odio. La guerra ti sta uccidendo. Non il tuo corpo ma la tua mente, la tua anima: sei cambiato. Sento che ti sto perdendo. O che tu stai perdendo te stesso. Non hai bisogno di Ledger o dell’amuleto, non hai bisogno di uccidere Annalise. L’unica cosa di cui hai bisogno è andartene via da tutto questo. Di tornare a immergerti nella natura come abbiamo fatto in questi ultimi giorni, prima che la guerra ti trasformi in qualcos’altro… Qualcosa di cattivo.»
Dovete sapere che io amo follemente Gabriel, Gabrièl detto alla francese. Raramente ho amato così tanto un personaggio tanto quanto ho amato lui.
Gabriel è un ragazzo affascinante, bellissimo, innamorato perso di Nathan. Nero fino al midollo e fiero di esserlo, profondo conoscitore di Nathan e della sua natura. È da sempre colui che lo tiene ancorato alla normalità e alla bontà, cosa assurda se si pensa che è un Nero.
La bellezza dell’amore di Gabriel, quella purezza e quella perfezione che lo caratterizzano, è il motivo trascinante di tutto il libro.
Perchè senza Gabriel, Nathan non sarebbe altro che un Nero privato di umanità e di capacità di discernimento tra bene e male. Sarebbe completamente perso, non solo Half Lost. 
Dopo parecchie lotte interiori e gesti poco avveduti, Nathan si rende conto che per essere davvero se stesso ha bisogno della sua ancora, di Gabriel. Non smetterà mai di essere un Nero scontroso e violento, ma la vendetta non può essere la sua ossessione, non se questo può allontanarlo da Gabriel.

Quanto ho aspettato che la storia di questi due personaggi scaturisse in questo amore che ha il sapore di una rivalsa, di una grande vittoria contro l’odio e le violenze subite da entrambi.
So che lo amo più di quanto abbia mai amato chiunque altro, più di quanto credevo fosse possibile. Averlo accanto mi rende una persona migliore. Infilo l’anello alla sua mano e lo osservo un momento; gli dona. Poi mi avvicino a lui e immagino il nostro futuro, quando vivremo insieme e in pace, in un luogo bellissimo accanto a un fiume.
Il miei livelli di fangirling a questo punto della lettura erano davvero elevati. Avevo gli occhi a cuore e leggevo felice di vedere finalmente Nathan al suo posto, accanto a Gabriel.

Ma c’è ancora una guerra da combattere, cacciatori in agguato da cui difendersi, nemici invisibili e subdoli. Nessuno è al sicuro se Soul non verrà annientato e con lui la leader dei Cacciatori Jessica, la sorellastra di Nathan.

Il piano è semplice e ruota tutto intorno a Nathan. In fondo è lui l’Incanto più forte, il degno erede di Marcus. In una guerra ci sono sempre perdite, da entrambe le parti. È così anche nella realtà, non possono certo fare eccezione i libri fantasy.
Così ho un serio avvertimento per voi: leggendo Half Lost preventivate queste perdite.
Non state leggendo un libro per mammolette: Half Bad è una saga tosta e come tale va affrontata.

Purtroppo, devo segnalare che i capitoli per cui io potrei aprire una discussione infinita sono gli ultimi quattro, ma mi è impossibile parlarne, nemmeno farvi cenno, perché farei inevitabilmente spoiler. Ma fidatevi di me quando vi dico che quei capitoli sono una bomba che vi dilanierà il cuore.

Half Lost è l’ultimo capitolo di questa saga. Vederne la fine mi intristisce molto, perché ho amato davvero questa serie che tratta di magia, è vero, ma in modo del tutto diverso dal solito.
Per non parlare del fatto che il protagonista vive una storia d’amore BL (Boy Love), il che non è davvero all’ordine del giorno. Considerato che io sono un’accanita lettrice di Yaoi e MM, questo aspetto della saga mi ha davvero colpito. Ma se devo dirla tutta, è il modo in cui la Green ha caratterizzato Nathan e Gabriel che rende Half Lost il libro migliore di tutta la trilogia.

Ed è con loro che voglio lasciarvi, con un passo del loro amore che vince su tutto, odio, guerra, divisioni, vendette, morte. Addio, Gabriel e Nathan. Mi mancherete.
Mi volto verso lo specchio e mi guardo. Sono un disastro, così chiudo gli occhi e non so bene cosa sto pensando tranne che voglio baciarlo. Quindi giro su me stesso e faccio un passo verso di lui e poi un altro e un altro ancora, e a ogni passo mi sento meno impacciato, meno insicuro, fino a che lo raggiungo e… Sono davanti a lui.
Con la punta delle dita gli tocco la cicatrice che gli attraversa il sopracciglio: «Ho sempre voluto chiederti scusa per questo. Parlo del tuo occhio. Dell’averti picchiato.»
Non si muove. Penso che non stia neanche respirando.
«Avrei potuto accecarti» dico, e accarezzo la cicatrice. È pallida e larga ma lunga solo un paio di centimetri.
E, oh merda, questo è difficile, e penso che forse sto tremando ma faccio lo stesso scorrere la mano verso il basso, toccandogli con la punta delle dita la guancia, poi la mascella, il collo, fino a sfiorargli i capelli sulle spalle. Accosto le mie labbra alle sue e poi, mentre lascio che le nostre labbra si sfiorino, dico: «Scusami.» E gli accarezzo le labbra con le mie. Adesso sento il suo respiro sulla mia bocca, lo sento che si mischia con il mio, le nostre bocche leggermente aperte. Dico: «Scusami per la cicatrice.» E le sue labbra stanno bene sulle mie e devo baciarlo, ma con molta delicatezza. Non ricambia il mio bacio e apro gli occhi per vedere i suoi, ma li ha chiusi. Dico: «Scusami per averti picchiato» e mentre parlo le mie labbra sfiorano di nuovo le sue e lo bacio di nuovo. Poi controllo i suoi occhi. Sono ancora chiusi e non ha ancora ricambiato il mio bacio. Non si è allontanato, ma non mi si è neppure avvicinato.
Ho la mano sul suo collo e sui suoi capelli e voglio baciarlo di nuovo, ma adesso non oso. L’unica cosa che riesco a fare è dire: «Scusami per averti ferito.» Mentre lo dico, le mie labbra sfiorano ancora le sue, e lo faccio di proposito, perché mi piace farlo e voglio disperatamente che reagisca in qualche modo. Ma lui non fa niente.
«Gabriel, scusami. Questo sono io, più gentile che posso.»
Ancora niente.
«Aspetterò qui per sempre, se è quello che vuoi. Continuerò a chiederti scusa, ancora e ancora.»
E allora sento la sua mano all’altezza della mia vita; mi tocca appena, delicatamente, prima su un lato poi sull’altro, poi mi attira a sé e le nostre anche si toccano, e Gabriel dice: «Dovresti essere gentile più spesso» e lo dice così dolcemente, e mentre parla le sue labbra sfiorano le mie, e poi mormora qualcosa in francese e per tutto il tempo le sue labbra continuano a toccare le mie e poi finalmente mi bacia.
Cinque stelle

1 commento:

  1. Bellissima recensione *__* Anch'io ho amato questa trilogia, sicuramente una delle migliori serie lette negli ultimi anni ^^

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