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lunedì 9 marzo 2015

Intervista a Anna Chillon




Conoscere Anna Chillon significa addentrarsi in un mondo fantastico e un po’ oscuro, fatto di personaggi ambigui e morbosi, di ambientazioni particolareggiate, di storie travolgenti dalle quali è difficile distaccarsi. Trovare un’autrice del genere dà sempre una grandissima soddisfazione!

E' un grande onore poterla intervistare, conoscerla da vicino e toglierci qualche curiosità su di lei e sulla sua eccellente opera prima:  Alakim – Luce delle tenebre.




L'intervista:

Claire: Tu nasci come scrittrice erotica. Leggendo i tuoi racconti ho notato come il sesso venga raccontato attraverso le sensazioni e le emozioni, più che con semplici descrizioni fisiche. Da dove prendi le idee e soprattutto, hai un autore o un’autrice preferiti ai quali ti sei ispirata?
  
Anna: Immagino che le mie letture abbiano influito sul mio modo di scrivere, ma non posso dire di essermi ispirata ad alcun autore in particolare. Le mie storie sono tutte frutto di fantasia, anche se ti confido che alcune di esse nascondono particolari ed emozioni realmente provate. Del resto è inevitabile mettere del proprio in ciò che si scrive, cedendo al desiderio di intrappolare nero su bianco le sensazioni che più ci coinvolgono. Poi subentra la voglia di dare forma a una storia secondo la propria “pazzia”, di sbizzarrirsi facendo emergere i propri deliri.

Io ho sempre fantasticato molto in vita mia, ogni volta in cui vedevo un film o leggevo un libro che non finiva come avrei voluto immaginavo una variante tutta mia, dandomi soddisfazione da sola. Sono infatti le dinamiche dei rapporti tra le persone ciò che più mi intriga, il sesso come mezzo per esprimere qualcosa di più di un mero insieme di reazioni fisiologiche.

Il procedimento che utilizzo è abbastanza semplice: chiudo gli occhi un momento e metto le cuffie, la musica spesso mi mette sulla giusta frequenza e così mi sdoppio, catapultandomi in un mondo dove tutto è possibile… basta solo volerlo!

Claire: Da lettrice, cosa ne pensi dell’impennata di pubblicazioni del genere erotico?

Anna: Era ora! Il sesso è una delle componenti più importanti, coinvolgenti e stimolanti della vita umana, non vedo perché non dedicarvi intere narrazioni e darvi spazio. Doveva accadere, non credevo però che ci sarebbe stato un boom del genere. 

Prima delle tanto dibattute Cinquanta Sfumature andare a pescare un romanzo puramente erotico in libreria non era così semplice; ora questi libri riempiono le vetrine, gli espositori e hanno un settore tutto loro. Il rischio è quello di imbattersi in una replica della stessa storia ripetuta in tutte le salse, ma io sono dell’idea che anche il fondamento di una storia ripescata per la centesima volta possa ammaliare; è il modo in cui viene raccontata che può fare la differenza. 

Poi ovvio, meglio ancora se ci si aggiunge l’originalità di saper inventare qualcosa di nuovo.

Claire: Alakim si può considerare la tua opera prima, se si escludono i racconti. Si capisce che c’è stato un grande lavoro di ricerca. Quanto è importante la religione nella tua vita? Hai fatto studi teologici a livello universitario? Come vede Anna il bene e il male?

Anna: Una domandina facile facile, eh? Potrei impiegare un altro romanzo per risponderti! Ad ogni modo gran parte di questa risposta può ritenersi condensata in quelle poche righe poste a capo di “Alakim. Luce dalle Tenebre”: 

"Ho adorato Dio, ci ho litigato, l’ho supplicato, l’ho detestato… 
e c’era sempre, perennemente, qualcosa che non mi tornava. 
Finché la mia fede non si è trasformata in qualcosa di diverso 
che viene dal mio stomaco più che dalla mia testa. 
Questo è ciò che mi ha animata nella stesura di Alakim, 
nella sua lotta, interiore ed esteriore."

Devi sapere che sono cresciuta in una famiglia cattolica, assiduamente praticante e profondamente credente. Non ho fatto studi teologici universitari, frequentavo semplicemente l’ambiente ecclesiastico con tutto ciò che ne concerneva: le varie forme di preghiera, i ritiri spirituali, le conferenze… Io stessa insegnavo catechismo ai bambini delle elementari. Mi ci vedi? 

Posso dire di “aver creduto di credere” per qualche tempo, ma era soltanto un rimandare la questione. Il problema era che avevo molte domande che non trovavano risposte in grado di convincermi, non sono capace di reputare alcuni concetti come verità assolute basandomi soltanto sul principio del “mistero della fede”. 
Di una cosa sono però certa: io non so quale sia la verità assoluta, per questo sono aperta a considerare ogni punto di vista. Ciò non vuol dire che brancolo nel buio, ma solo che ho trovato filosofie che mi hanno dato una più chiara visione del mondo materiale e immateriale e delle leggi che lo animano. 

In proposito, penso che bene e male siano due concezioni non soltanto legate, ma complementari; due lati di una stessa medaglia che possiamo paragonare ai concetti opposti di Yin e Yang, caldo e freddo, luce e buio… sono il motore di un meccanismo sul quale si basa l’universo. Demonizziamo il male perché è orrendo, nonostante a volte eserciti fascino su di noi perché, che lo vogliamo o meno, abbiamo anche questo tipo di istinti. Con questo non voglio assolutamente giustificare il male, penso solo che senza esso il bene non avrebbe modo di esprimersi. 


Faccio un esempio molto banale: in tempo di guerra vi sono persone che si distinguono per l’eroicità nell’altruismo e nel sacrificio di sé, in un’espressione massima di bontà e amore. Queste persone elevano spiritualmente se stesse e il genere umano, ma ciò non si verificherebbe se non vi fosse contrapposto un male altrettanto estremo come la guerra. Un estremo conduce all’altro. È terrificante pensare che il bene abbia bisogno del suo opposto, ed è molto dura avere la forza di accettarlo senza appellarsi a un Dio che ci liberi da questa condizione. Di conseguenza credere in Dio rende la vita più semplice: la consapevolezza di potersi rivolgere a un essere superiore cui gridare pietà permette di sentirsi meno soli e meno deboli. Per questo è stato destabilizzante per me cominciare a pensare che la verità è qualcosa che si deve “sentire” non qualcosa che ti viene “raccontata”. È stato come sollevarmi in piedi e cominciare a camminare con le mie gambe. 

Il fatto è che, Dio o non Dio, siamo sempre noi i maggiori artefici del nostro destino.


Claire: E’ superfluo affermare che gli uomini del tuo romanzo bucano le pagine con il loro fascino. Se fossero dei personaggi famosi a chi somiglierebbero?

Anna: Oh ecco, stavo diventando un po’ troppo seriosa, pensiamo a cose più allegre!
Ti svelo che inizialmente nella mia testa per Alakim c’era un volto abbastanza simile a quello di Andy Whitfield in “Spartacus”, poi nel tempo per forza di cose ha preso una conformazione tutta propria.

C’è un personaggio però che mi ha molto colpita ultimamente ed è Anson Mount nella parte di Bohannon in “Hell on Wheels”: sono rimasta folgorata perché in quel telefilm il suo modo di fare vissuto, un po’ burbero e sfrontato, mi ha ricordato moltissimo Alakim! 

Sam invece mi fa pensare a un bestione vichingo, mentre Muriel è figlio di un’indiana Natchez del Nord America… per loro e per Nicole non ho ancora individuato a chi potrebbero somigliare. 

Ho visto però su Romance Forum fotografie che ho apprezzato moltissimo! Mi sa che voi siete molto più brave di me a ideare un cast!

Claire: Per i personaggi ti ispiri a persone che conosci o sono totalmente frutto della tua fantasia?

Anna: È tutta fantasia, in questo modo mi sento più libera di caratterizzarli e farli agire in qualunque modo desidero.

Claire: Nel libro Alakim non sembra mostrare odio per la sua parte demoniaca, o pentimento per le sue azioni, lo fa perché alla fine angeli e demoni, nella tua realtà, sono più simili di quanto si possa immaginare?

Anna: Questo è vero, ma non è l’unico motivo. Alakim accetta la sua natura demoniaca in primo luogo perché è quella che gli permette di mantenere la propria libertà di scelta e perché sa di dover soddisfare la sua fame se vuole continuare a sopravvivere. Tutto ciò che può fare è cercare di alimentarsi il meno possibile, ma prima o poi deve cedere e questo ormai lo ha accettato. Ha accettato dentro e fuori di sé quella dicotomia bene/male di cui parlavo prima e si serve dell’Ikraa come mezzo per impedirsi di compiere più male del necessario perché tutto sommato, vista la sua natura, il bene esercita ancora una fortissima attrazione su di lui.

Non dimentichiamoci poi che vive quasi costantemente in una situazione di sofferenza fisica e la sola maniera per sentirsi bene è quella di comportarsi in modo malvagio. Abbandonarsi ai sensi di colpa lo ucciderebbe, è una cosa che lascia agli umani perché lui non se li può permettere; un pentimento presuppone il proposito di non ricommettere lo stesso errore, ma lui deve indugiare nel peccato. Anche se impara a cogliere e apprezzare diversi aspetti della vita umana, ricordiamoci che non è umano, per questo tende a comportarsi con distacco nel confronti del nostro genere e non può bastare l’amore di una donna a farlo intenerire, il suo nucleo interno di durezza non si scalfisce.

E poi, quasi dimenticavo un aspetto importantissimo: in fondo è un gran bastardo!

ClaireI dialoghi sono divertenti e frizzanti, a volte sdrammatizzano situazioni difficili. Quanto è importante per te l’ironia?

AnnaL’ironia aiuta ad accettare con filosofia le “sfortune”, è forse un metodo di autodifesa contro le avversità. Penso che riuscire a sorridere, anche se amaramente, sia una medicina molto efficace. 

Claire: L’ambientazione marsigliese è atipica e affascinante, che cosa ti ha spinta a scegliere questa città come teatro per la storia?

Anna: Volevo il classico “porto di mare” che fosse stato teatro di storia, una città interculturale dove approdano persone di tutti i tipi e dove potesse essere plausibile una buona dose di trasgressione. Mio marito, che mi ha seguita fin dal principio, ha detto: “Marsiglia?”, e io ho risposto: “Perfetto!”


Claire: Alakim avrà più seguiti o con il prossimo libro chiuderai la storia?

Anna: Ebbene, prima di iniziare la stesura del secondo volume avevo già scribacchiato alcune idee per il terzo. Devo solo decidere se fermarmi a una trilogia o proseguire… lo deciderò quest’anno, comunque ad Alakim sono particolarmente affezionata, so già che mettervi la parola fine sarà dura.

Claire: Ho letto sul tuo sito che la scrittura è parte di te sin dall’infanzia. Quali sono i tuoi autori preferiti?

Anna: Sono molto affezionata a Laurell K. Hamilton perché poco dopo aver iniziato a leggere la saga di Anita Blake ho cominciato a impegnarmi un po’ di più in scritti che non fossero soltanto frammenti di diario o lettere. In pratica attribuisco a questa scrittrice il merito di aver contribuito a spingermi in questa direzione. Poi ho un debole per i suoi vampiri, trovo che siano tra i più sensuali di cui sia stato scritto.

Adoro Jaqueline Carey e Diana Gabaldon, autrici che hanno forgiato personaggi maschili straordinari, protagonisti di storie dense di avventura ed emozioni. In verità ci sarebbero così tanti scrittori da citare: George R. R. Martin, J. R. Ward, Nancy Kilpatrick, Tiffany Reisz… posso riempire la pagina?

Anche le autrici italiane spesso non hanno nulla da invidiare alle straniere, sto pensando a un paio di mie ultimissime letture che mi hanno tenuta incollata alle pagine come non mi capita tanto di frequente e il merito va alle penne di Sylvia Kant e Nina Pennacchi.

Claire: Potresti anticipare i tuoi progetti per il futuro?

Anna: Proprio in questi giorni è stato pubblicato da Edizioni Smasher un mio romanzo di genere storico-erotico che ho realizzato traendo spunto da uno dei miei racconti: “Nobili parole, nobili abusi”. 

Farò uscire a breve anche una raccolta unica dei racconti del mio blog Solosua.it, poi mi avvierò verso la fase conclusiva e la rilettura del secondo volume di Alakim che spero vivamente di poter pubblicare per quest’estate. 

Inoltre avrei un altro progetto in cantiere, si tratta di un romance contemporaneo che narra di un amore combattuto e peccaminoso, per ora lasciato in sospeso in attesa di trovare quel tempo che, ahimè, non basta mai.

Però non c’è soltanto lo scrivere: ci sono anche il sole e il mare. Mi sono trasferita da poco in Sardegna perciò quest’anno spero di aver modo di conoscere meglio questa splendida terra… e chissà che non mi dia pure qualche nuova ispirazione!


Grazie per le tue domande Claire, è stato un vero piacere risponderti, leggere le recensioni e i commenti del forum!

Un ringraziamento speciale a nome mio e di tutto il Blog ad Anna per la sua disponibilità, gentilezza e per averci rilasciato questa splendida intervista! Grazie Anna e a presto!.....non farci aspettare troppo per il seguito di Alakim! 

Claire


Alakim. Luce delle tenebre, lo potete acquistare qui














.... Cooming soon



Alakim. Le Regole del Gioco 

In viaggio per inseguire una speranza,
in gioco per recuperare ciò che è andato perso,
insieme per non perdersi nell'oscurità.

4 commenti:


  1. Che bellissima intervista Anna! Mi sa che mi tocca rileggerla per capirla tutta. Ahahaha, mi piace quando trovo una penna che mi stimola come la tua!
    Ho visto che mi citi e ne sono felicissima... perché tu sai già che ho amato il tuo Alakim e spero di poter leggere presto i tuoi altri lavori. Sembra leccaculismo incrociato, lo so, ma so che tu sai che sono più che sincera. Kiss kiss

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  2. Grazie Anna per la tua disponibilità. Le risposte che hai dato mi sono servite per capire meglio il tuo Alakim. Ho la massima stima per chi ha idee così profondamente ponderate. :)

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  3. Grazie Anna per la tua gentilezza! :-)

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  4. Complimenti ancora ad Anna per Alakim e a Claire per l'intervista!
    Sulla mia "folgorazione" per Alakim ho già scritto altrove, perciò qui mi limiterò a consigliarne vivamente la lettura a chi fosse ancora indecisa ;-)
    Nell'intervista mi ha colpita molto l'accostamento del protagonista con Anson Mount (Cullen Bohannon), se non altro perché io sono solita guardare gli episodi di "Hell on Wheels" in preda a rapimento estatico e munita di ciotola raccogli-bava, la cui capienza è inferiore solo a quella usata per seguire la serie di "Outlander" (vd. Sam Heughan aka Jamie Fraser)...
    Complimenti e in bocca al lupo ad Anna, in attesa di leggere presto le nuove avventure di Alakim! :-)

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