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mercoledì 22 giugno 2016

Recensione Il mare infinito di Rick Yancey
(Serie La Quinta Onda #2)


Titolo: Il Mare Infinito
Titolo originale: The Infinite Sea
Autore: Rick Yancey
Serie: The 5th Wave #2
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 19 gennaio 2016
Pagine: 246
Punto di vista: Prima persona alternato
Livello di sensualità: Basso

Trama: Come si fa a cancellare dalla faccia della Terra sette miliardi di persone?
Cancellando ciò che li rende tali, la loro umanità.
Sopravvivere alle prime quattro onde sembrava impossibile eppure Cassie Sullivan e i suoi compagni ci sono riusciti. Ora si ritrovano in un mondo che non riconoscono più, tutto è stato distrutto, anche quello che ci teneva uniti, che ci rendeva umani: "Non c'è speranza senza fede, non c'è fede senza speranza, non c'è amore senza fiducia, non c'è fiducia senza amore. Togli una sola di queste cose e l'intero castello di carte umano crolla".
Con gli Altri alle costole, Cassie, Ben e Ringer si trovano di fronte a una scelta difficile: prepararsi ad affrontare l'inverno sperando nel ritorno di Evan Walker o partire alla ricerca di altri sopravvissuti. Perché il prossimo attacco è inevitabile – e imminente.
La Quinta Onda, infatti, continua implacabile la sua avanzata, e il nemico non si fermerà fino a che la razza umana non sarà completamente annientata.

Recensione di Alexandria:
Secondo capitolo de La Quinta Onda di Rick Yancey. Ho amato profondamente il primo libro e mi aspettavo grandi cose dal secondo. In realtà, il fatto che il libro si sia aperto con il PoV di Ringer mi ha spiazzato parecchio e decisamente infastidito. Non amavo particolarmente Ringer ne La Quinta Onda, e non vedevo l'ora di ritrovare Evan e Cassie nel secondo, quindi ho letto con molto disappunto i capitoli fino alla loro comparsa.
Quando è uscito il libro con il titolo The infinite sea, mi sono chiesta più volte quale fosse questo mare infinito, a cosa potesse riferirsi Yancey. Ecco, adesso posso dire che il mare infinito è ciò che mi è piaciuto di più nel libro, il mare infinito nel PoV di Cassie, in quello di Evan e in quello di Ringer.
Poi Evan Walker mi ha preso il viso tra le mani e ha premuto le labbra sulle mie.
«Puoi chiudere la partita, Cassie. Tu. E sarebbe giusto così. Dovresti essere tu. Tu.»
Mi ha baciata di nuovo, e il mio sangue si è stampato sul suo viso, le sue lacrime si sono stampate sul mio.
«Stavolta io non posso fare promesse» ha continuato rapido. «Ma tu sì. Promettimelo, Cassie. Promettimi che chiuderai la partita.»
Ho annuito. «Chiuderò la partita.» E con quella promessa ho emesso la mia condanna, mi sono chiusa alle spalle la porta della cella e mi sono appesa al collo la pietra che mi avrebbe trascinata sul fondo di un mare infinito.
“C’è una stanza segreta…” Lui ormai c’era entrato, in quella stanza, e lì dentro una semplice promessa vincolava con mille catene: “Ti troverò”. Quella promessa, come tutte le promesse, creava una morale a sé stante. Per mantenerla, avrebbe dovuto attraversare un mare di sangue.
Sto annegando nel sangue. Non il mio. Il sangue dei miliardi di persone morte prima di me, un mare infinito che mi avviluppa e mi trascina verso il fondo senza luce.
Il breve PoV di Evan è decisamente quello che ho preferito. La sua forza e la sua determinazione mi hanno conquistato. Amavo già Evan Walker, ma adesso provo ammirazione per lui, per il suo tradimento e per la sua dedizione, per aver mantenuto la promessa, per aver scelto l'umanità.
Sapeva come sarebbe andata a finire. L’aveva sempre saputo. Avrebbe pagato con la vita la decisione di portarla in salvo e rimetterla in sesto dopo averla trovata imprigionata nella neve. La virtù era un vizio, ormai, e la morte il prezzo dell’amore. Non la morte del suo corpo. Il suo corpo era una menzogna. La morte vera. La morte della sua umanità. La morte della sua anima.
A condividere il corpo con una mente terrestre c’era il pericolo di prendere i vizi degli uomini, oltre che le virtù. E ancora più pericoloso dell’avarizia, della lussuria, dell’invidia o di qualsiasi altra cosa era l’amore.
E poi c'è Cassie, così sicura che Evan sia dalla sua parte, così testarda nel battersi contro quel destino di morte. Perché lei è umana ed è l'unica cosa che le è rimasta, l'umanità e ciò che la rende tale.
Gli Altri non hanno inventato la morte: l’hanno solo perfezionata. Le hanno dato un volto da mettere al posto del nostro perché sapevano che era l’unico modo per schiacciarci. Non finirà su un continente o su un oceano, su una montagna o su una piana, in una giungla o in un deserto. Finirà dove è iniziata, dove è stata fin dal principio, sul campo di battaglia dell’ultimo cuore umano in grado di battere.”
L'altro PoV è quello di Ringer. Ho detto che non mi stava particolarmente simpatica, almeno all'inizio. Ma poi ho cominciato a ragionare con la sua testa. Ringer non è sincera con gli altri. Forse Ben Zombi lo ha capito subito.
Marika è una ragazza che ha sempre vissuto la vita di un'altra, mostrandosi come gli altri la vedevano. Una specie di principessa sul pisello. Ma è tutta una messa in scena.
È forte Ringer. È intelligente, ma è anche fragile perché ha dei punti deboli. Non se stessa, ma chi ama, ciò che la tiene legata alla sua umanità. E finché ci saranno quei punti deboli, gli Altri avranno la meglio su di lei.
Certe cose si possono scegliere e altre no, per esempio la morte del soldato con il crocifisso per mano di Sullivan, il ferimento di Teacup o il tornare indietro per Zombi e Nugget perché non farlo avrebbe voluto dire non dare più valore a niente, né alla vita, né al tempo, né alle promesse. E io ho una promessa da mantenere.
Cos'è che differenzia gli Altri da noi?
Cosa ha spinto Evan a tradirli?
Cosa fa restare in vita Ringer?

«L’amore è la sola cosa dell’universo a essere imprevedibile.»

Se avete amato La Quinta Onda, non potete perdervi assolutamente Il mare Infinito.

Quattro stelle

2 commenti:

  1. Quanto mi piace questa serie! È stata una folgorazione fin dalla prima pagina. E anch'io sono rimasta spiazzata con il POV di Ringer, ma poi ho imparato ad amarla.

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  2. Amo molto Yancey e il modo in cui fa riflettere senza che nemmeno te ne rendi conto. Manca poco e sapremo come andrà a finire.

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