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martedì 17 maggio 2016

Game of Thrones Recensione 6x04 "The Book of Stranger"


Affezionati fans di GoT, la vostra Alexandria vi dà il benvenuto a questo entusiasmante appuntamento con il nuovo episodio dello show più amato di tutti i tempi. Chi morirà? Chi resusciterà? Chi tromberà? 
Scopriamolo subito lanciando i titoli d’apertura della 6x04:
  • Jon Snow ci prende gusto e continua a fare battute.
  • Ditocorto come zio è più inquietante che come ruffiano.
  • Tyrion fa da paciere, ma tra i due litiganti non è quello che gode.
  • Daario rivela che ha cavalcato il Drago.
  • Jorah cambia il suo nome in Mr. Roccia.
  • Margaery consolatrice dell’afflitto.
  • Olenna e Cersei: accordo tra arpie.
  • Yara e le palle che ha perso suo fratello.
  • Ramsey è a corto di posate pulite.
  • Tormund è arrapato e Brienne è schifata.
  • Danaerys brucia di rabbia.
Castle Black risuona di gioia e felicità. La recente resurrezione del Lord Commander ha messo tutti di buonumore, soprattutto Jon che non riesce a smettere di fare battute.
Intervistato da Tollett  circa le sue intenzioni, ha espresso la volontà di recarsi a sud, e quando l’amico gli ha chiesto a fare che, la risposta di Jon radioso e sorridente ha gelato tutti i telespettatori:Mi riscalderò.” 
Ancora  stordito, il povero telespettatore si rende conto dell’immane tragedia a cui ha appena assistito: JON HA RIFATTO LA BATTUTA!

Al grido di “Aprite i cancelli”, fanno il loro ingresso nell’ampio cortile del Castello Sansa e Brienne.
I brividi percorrono la schiena del povero spettatore mentre i suoi occhi si fissano sullo sguardo da pesce lesso di Tormund quando vede Brienne, la quale percepisce chiaramente il messaggio subliminale che Tormund le sta lanciando: “Bella biondona, scendi da quel cavallo e cavalca me!”
Per tutta risposta, Brienne stringe tra le cosce il suo cavallo più forte e si defila.

Come nelle migliori scene romantiche che si rispettino, Sansa scende da cavallo, Jon scende dalle scale, i due si corrono incontro e finalmente si riabbracciano dopo anni in cui si erano reciprocamente ignorati o maltrattati. Dopo questa scena, lo spettatore corre a prendere il calendario per segnare la data in cui anche in GoT si è avuta una gioia.

A Nido dell’Aquila, il piccolo Robin gioca a freccette aspettando il ritorno dell’amato zietto Ditocorto. Menomale che Baelish non ha le tette, perché altrimenti Robertino lo userebbe come mucca ambulante, visto il ruolo che nella sua mente bacata Ditocorto ora ricopre, ossia il perfetto sostituto della madre  Lysa.

La capacità di affabulatore nonché di enorme ciarlatano di Baelish, porta il giovane rincoglionito ad accettare di muovere guerra contro l’altro scemo del reame, ossia Ramsey Bolton, ora al comando di  Winterfell.


Facciamo la pace coi nostri nemici, non coi nostri amici.” 
Belle parole, non c’è che dire, peccato che significhino riportare la schiavitù a Meereen.
Riuscirà il nostro tatticolo Tyron a usare i suoi nemici o, come pensano Missandei e Verme Grigio, sarà lui a essere usato? Ai posteri l’ardua sentenza.

Daario affonda il coltello nella piaga e si vanta di aver cavalcato il Drago, ossia la scatenata Daenerys, la qual cosa getta nello sconforto il povero MaiunaJorah, che prima fa il tonto e poi afferra in pieno il senso delle parole dello stallone dal sedere poderoso.

Seguendo le tracce della Regina dei Draghi fino al Dosh Khaleen, i due baldi giovanotti, cioè il baldo giovanotto e l’arzillo uomo che si può definire ancora una roccia (letteralmente XD), si disarmano per entrare nella Città Santa.
Daario, restio a lasciare il suo pugnale preferito, se lo sbaciucchia come fosse una donna, lasciando vogliose centinaia di spettatrici che dopo la scena hanno dovuto ricorrere a cure specialistiche.
E’ qui che Mr Figone scopre che Jorah ha qualche problemino di salute. Eh, sì. Tra un poco essere duro come una roccia per lui assumerà tutto un altro significato.

La Regina Margaery incontra quel bontempone dell’Alto Passero in vena di racconti goliardici sulla propria gioventù. La povera ragazza si mostra interessata, perché spaccargli la faccia e tornarsene a Palazzo non sarebbe elegante. Assecondando il vecchio, Margaery viene condotta dal fratello Loras, che giace mezzo morto sul pavimento della sua cella.
Notato come in GoT molto spesso le sorelle hanno più palle dei propri fratelli?

Ebbene, Loras, sfatto e praticamente ridotto a un’ameba, non fa altro che piagnucolare affinché la sorella acconsenta a fare tutto ciò che l’Alto Passero chiede: tutto, basta che finisca.

Menomale che a Palazzo la combriccola del Concilio Ristretto capisce che l’unione fa la forza e spinti da quel furbacchione di Jamie, Olenna e lo zietto Kevan finalmente concordano con Cersei, siglando l’accordo noto come il Trattato delle Arpie.

Nelle Isole di Ferro, Yara si ritrova davanti quel derelitto di suo fratello Theon che finalmente ha rimesso piede a casa, consapevole che le sue palle non sono mai state all’altezza di quelle di sua sorella, la vera e sola Lady di Ferro.

Quando sullo schermo appare quel simpaticone di Ramsey, intento a sbucciare una mela, il sangue di tutti gela nelle vene al pensiero che quella mela andrà di traverso a qualcuno. Chi sarà il fortunato?
A quanto pare oggi toccherà a Osha, trafitta senza tanti complimenti al collo, con la giugulare tranciata di netto. Scena splatter come tante, se non fosse che, col coltello appena usato per sgozzare Osha, Ramsey si mette a tagliare la mela che aveva appena finito di sbucciare. Oso dire senza girarci intorno: Ramsey, tesoro caro, sei il Lord di Grande Inverno adesso. Sono certa che un coltello pulito te lo danno se lo chiedi con dolcezza.

Tornati a Black Castle, troviamo a tavola Jon con il suo congresso insieme a Sansa e Brienne.
E di nuovo assistiamo a una scena assolutamente comica: Tormund visibilmente arrapato e Brienne visibilmente schifata, con la faccia di Tollett che è un arcobaleno di emozioni, dalla disapprovazione allo scherno, passando per l’incredulità. 

L’allegria del pranzo, così come le occhiate infuocate di Tormund, vengono raggelate dall’arrivo di una lettera.
Devo dire che Cicerone al suo cospetto poteva solo appiccicare francobolli: Ramsey è il vero inventore dello stile epistolare, una lettera così la vorremmo ricevere tutti.
“Sei il figlio dell’ultimo e legittimo Guardiano del Nord. Le famiglie del Nord sono leali. Se glielo chiedi, combatteranno per te.”
Le parole di Sansa scuotono finalmente  Jon. Stark, spedite quel maniaco sottoterra!

L’episodio si chiude con un grande insegnamento: mai chiamare Dani nanerottola. Eh, già. Pare che la cosa la faccia letteralmente bruciare di rabbia. Daenerys è l’unica Khaleesi che si è fatta trenta Khal in una volta sola, riducendoli all’osso. O in cenere. Insomma, la prossima volta che qualcuno sfotte Dani per la sua mania di sciorinare l’elenco del telefono, ci pensi due volte.


Vi lascio con il promo del prossimo episodio
Alla prossima, 
Alexandria

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