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giovedì 10 dicembre 2015

Recensione Su ali d'aquila di Flavia Basile Giacomini




Titolo: Su ali d'aquila

Autore: Flavia Basile Giacomini
Self Publishing
Data di pubblicazione: 27 marzo 2014
Pagine: 420
Punto di vista: terza persona
Livello di sensualità: medio



Trama: Scenderei a piedi nudi all’inferno per venirti a riprendere, se fosse necessario.Questa è la promessa d’amore fatta da Rebecca a Gregory, chirurgo molto più grande di lei, che l’ha travolta in una storia di passione ed erotismo, legandola a sé indissolubilmente e per sempre. Una promessa che la lega a un destino che nessuno avrebbe potuto immaginare. 
La storia d’amore invidiabile si trasforma in incubo, quando ciò che agli occhi del mondo sembra essere un banale un tradimento, per Rebecca è istintivamente qualcosa di molto più grande. Lei, infatti, è l’unica a guardare oltre l’evidenza dei fatti e a credere con tenacia nell’indissolubilità del suo amore. Gregory non l’avrebbe tradita mai, di questo Reb è convinta oltre ogni ragionevole dubbio, e inizia da qui la sua discesa verso l’inferno per riprendere ciò che le appartiene.

Una grandissima storia d’amore attorno a cui ruotano intrighi internazionali e politici. 
Una grande storia d’amore, un thriller psicologico ad alta tensione che tocca le corde segrete e temibili dell’occultismo e del mondo paranormale. 
Tutto ciò che è nascosto nelle peggiori paure può sempre diventare reale e soltanto un grande amore può sconfiggere un destino avverso.


COMMENTO:
Ho impiegato qualche giorno per elaborare questa storia. E' stato un po' come se avessi subito un lutto e dovessi venire a patti con me stessa. Parole dure, forti, lo so, ma questo libro è duro e forte. Ho faticato a lasciare andare i personaggi, tutti quanti, dai protagonisti ai comprimari. Ho faticato ad abbandonare una New York viva eppure tetra che mi ha ricordato, e non cito questo film a caso, L'avvocato del Diavolo. Ho faticato a tornare alla realtà, a non avere più dentro di me Rebecca con la sua forza, la sua passione, la sua voglia di amare.

Affibbiare un genere a questo romanzo non è semplice: sicuramente si tratta di un romance, dato che c'è una storia d'amore che prende tutto il libro e la fine è un happy end. La sfumatura invece mi ha messo in difficoltà. Thriller o paranormal? Perché tutto dipende dalla chiave di lettura, dal grado di fede e scetticismo che appartiene a ognuno di noi. Per ciò che mi riguarda è un paranormal a tutti gli effetti. E che paranormal! In molti non chiuderanno occhio la notte. Io non l'ho fatto, anche se non per paura, quanto piuttosto per gli spunti di riflessione che offre questa storia.

Il libro può essere diviso in due parti: la prima dove assistiamo all'incontro tra Rebecca e Gregory. Due mondi agli antipodi. Lei ventunenne universitaria, con le manie, le paure e le insicurezze di un'adolescente. Gregory un professionista maturo, trentacinque anni e fascino da vendere. E' amore, è passione, è l'incontro di due metà che insieme formano un uno perfetto. E' tutto così brillante da accecare il lettore, il loro e' un rapporto in continua evoluzione, una parabola ascendente. Hanno tutto ciò che desiderano, si completano l'uno con l'altro. Tutto troppo perfetto. L'autrice ci avverte, non è così sadica. Sparpaglia i semi del dubbio, ci mette in allarme, Rebecca si chiede più di una volta quando cadrà, quando tutto le sarà tolto, quando la mannaia si abbatterà su di loro, ma chiede, prega, che se qualcuno dovrà soffrire, che sia lei. Verrà accontentata.

La seconda parte è un salto dentro un abisso oscuro. Ho vissuto pagine e pagine di ansia, adrenalina, dolore. Il cuore mi batteva fortissimo mentre assistevo alla disgregazione di un amore, all'allentarsi di un nodo apparentemente inestricabile. E stavo con gli occhi sbarrati mentre il Male irrompeva nella vita di Rebecca e la colpiva negli affetti più cari, la metteva alla prova disgregando il suo corpo e la sua anima. Un tradimento che non si riduce solo al possedere un'altra donna, ma prima di tutto è la perdita di se stesso, della capacità di discernimento, è perdita di volontà. L'uomo che Rebecca conosceva non esiste più, al suo posto c'è questa persona che parla, si muove e guarda come uno sconosciuto. Gregory è qualcun altro. E' plagiato, sotto l'effetto di una droga o c'è qualcosa di temibile e oscuro che si è impossessato di lui?

Rebecca, come suggerisce la citazione impressa sulla copertina, dovrà scendere a piedi nudi all'inferno per riprendersi suo marito e trovare la salvezza in un paio di scarpe vecchie e sformate che la riporteranno alla vita.

Libro scritto in maniera divina, con un ritmo serrato che avvolge come un serpente, che non lascia prendere fiato, se non alla fine, quando  finalmente tutto torna alla normalità, il Male viene allontanato, i motivi che hanno condotto Rebecca e Gregory in questo labirinto di follia affiorano alla luce. Intrighi internazionali, politici, abusi di potere, vecchi rancori. E, prima di tutto, il bisogno di colpire là dove il bene risplende tutto ciò che lo circonda.

Fa male come un taglio aperto sapere che questa storia è veramente accaduta. Cambia il luogo, i nomi delle persone e la motivazione per cui è stato inferto dolore, ma tutto il resto è reale. Ho avuto il piacere di poter chiacchierare con l'Autrice, una donna splendida e positiva che spero prima o poi di conoscere di persona, e leggere certe parole fa male e allo stesso tempo insegna tanto.

Se esistesse la sesta stella la metterei a questo splendido romanzo che consiglio di cuore a tutti coloro che amano le storie d'amore sofferte e credono che il bene debba vincere sempre e a ogni costo.

Il mio giudizio è

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