Autore; Sara Tessa
Serie: Se fossi qui con me questa sera #2
Serie: Se fossi qui con me questa sera #2
Editore: Newton Compton Editori
Data pubblicazione: 29 luglio 2015
Pagine: 160
Livello di sensualità: medio
Punto di vista: prima persona
Trama: Dopo la drastica separazione da Nathan, Bea è diventata molto solitaria. Per sopravvivere ha adottato la solita strategia del “ricomincio da zero”: si è liberata della rabbia che aveva dentro, ha venduto la sua casa, preso un cane e trovato un nuovo lavoro. Ma non ha certo dimenticato... E se di giorno riesce a far finta di nulla, le sue notti sono comunque agitate dai ricordi. In questa nuova pagina della sua vita, è l’incontro con un’anziana signora del quartiere a smuovere qualcosa in lei, a spingerla a guardare dentro di sé e aprire di nuovo il suo cuore all’amore. Bea torna per l’ennesima volta ad abbassare le sue difese e ad abbandonarsi alla passione. Ma quando si sente finalmente al sicuro e protetta, ecco che il passato decide di tornare a bussare alla sua porta…
Ho voluto iniziare la lettura di “Un’ora un giorno un anno senza te” armata solo di tanta curiosità e devo dire che anche questa volta le emozioni provate sono state molteplici. Fondamentalmente da questo seguito Bea e Nathan ne escono aggiustati e guariti. Ho apprezzato la volontà di Bea nel voler aiutare Nathan nonostante tutto il male che le ha fatto, ma soprattutto ho apprezzato la sua crescita poiché ha finalmente avuto il coraggio di rimettersi in gioco guardando oltre i fatti, invece che scappare per non soffrire, capendo che ciò che veramente conta è il qui e ora. Inoltre ho adorato il suo lato ironico e i suoi folli scatti d’ira.
“Due esseri senza identità, fusi nei loro corpi uniti da un desiderio universale, dare amore e riceverlo. L’amore sacro, come sarebbe dovuto essere su questa terra, l’amore vero, quello di serie A. E lo amavo, in quel momento io amavo come mai nella vita. Amavo. E tutto era chiaro nella mia mente. La ricerca di tutta una vita. Ogni cosa ora aveva un significato. Ogni azione intrapresa, ogni incontro, ogni caduta, ogni gioia, ogni dolore, da quando ero venuta al mondo aveva sempre avuto un unico fine. Trovare lui, l’unico”
Per Nathan ho provato un’infinita tristezza che poi si è trasformata in contentezza perché, dopo tanta incertezza e instabilità, ha sistemato il suo presente, per poi prendere in mano le redini del suo futuro, tirandone fuori qualcosa di buono e realmente adatto a lui. Devo però anche dire che le sue giustificazioni per spiegare il suo comportamento passato, mi sono parse un po' troppo semplici e tirate per i capelli. A mio parere non è giusto dare tutta la colpa per la loro separazione a Bea; la colossale indecisione di Nathan nel voler prendere una posizione dove vogliamo metterla?
Infine arriviamo a parlare di quel gran bel pezzo di pompiere di Jack. Gli avevo dato un dieci e lode nel primo libro, pur essendo comparso in un paio di occasioni, per la sua immagine da salvatore e il suo modo di porsi nei confronti di Bea. Qui purtroppo l’immagine del cavaliere senza macchia che completo di cavallo bianco e armatura scintillante salva la donzella dal suo passato opprimente, ha notevolmente vacillato per via di un suo solo e unico attimo di debolezza (se così vogliamo chiamarlo visto che io lo definirei in altro modo). In quest’occasione Jack mi ha davvero deluso. Non me lo sarei mai aspettata da un uomo tutto d’un pezzo e dai sani principi come lui.
Comunque ci sta anche questo perché d’altronde (lo ripeterò all’infinito) le storie di Sara Tessa sono REALI, narrano la vita vera, quella di tutti i giorni dove tutto non è sempre colorato di rosa, ma anche da altre tante sfumature, che portano purtroppo verso il nero. Proprio per questo motivo attendo con piacere il suo prossimo romanzo, qualsiasi genere sia o qualsiasi finale voglia dargli, io sarò lì pronta a perdermi, come sempre, fra le sue pagine.
Il mio giudizio è
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