Self Publishing
Pagine: 310
Punto di vista: Terza persona
Livello di sensualità: medio/basso
Trama: Porto di Genova 1858 - Venuta a conoscenza del suo scomodo passato, Anita Dalmasso decide di partire per il Nuovo Mondo. La traversata dell’Atlantico segnerà profondi mutamenti nella sua vita: l’incontro con l’affascinante uomo d’affari americano Justin Henderson e quello con Margherita Castaldo, liberale e impavida proprietaria terriera. Giunta a New York seguirà la nuova amica nella sua piantagione a Montgomery e qui sarà conquistata dalle bianche distese di cotone, dai profumi e dai colori del profondo Sud americano, con i suoi contrasti e le sue ingiustizie. Il destino avrà in serbo per lei non solo il rosso della passione, ma anche i travolgenti venti di guerra che si profilano all’orizzonte e che porteranno un’intera nazione alla guerra civile, sconvolgendo ancora una volta il corso della sua esistenza.
All'interno: Prefazione di Adele Vieri Castellano e anteprime degli altri romanzi dell'autrice.
COMMENTO:
Il primo amore non si scorda mai. Un po' banale come massima, soprattutto se usata nel contesto romance, eppure per me è così. Il romance storico è il genere che ho amato per primo, perchè racchiude tutto ciò che più mi piace: una storia d'amore e la Storia.
Linda Bertasi con il suo Il profumo del sud mi ha stregata. E per diversi motivi: lo stile è pulito, ma con risvolti poetici, sicuramente adatti ad un periodo storico dove le buone maniere e l'apparenza venivano prima di tutto. L'ambientazione è curata nei dettagli. Il sud degli Stati Uniti viene descritto con le sue magioni lussuose, le piantagioni di cotone e gli schiavi a far da contorno. Quasi riuscivo a percepire il vento caldo profumato di magnolie, l'odore di sudore degli schiavi, i passi attutiti da tappeti pregiati, il rombo degli zoccoli dei cavalli.
La Storia, e non a caso ho usato la maiuscola, è amalgamata nella trama in modo da non essere preponderante; insomma, non è che stiamo leggendo un trattato politico, eppure eccola là l'arte del governo. C'è ovunque: nei discorsi imbastiti intorno a tavole dove possiamo immaginare Rosselle O'Hara capricciose, negli scontri tra arroganti signori del cotone e industriali del nord, nei vaneggiamenti di un vecchio che vede tramontare un'epoca e non può far nulla per fermare il suo declino.
Ci tengo a precisare che questo non è un romance, ma è uno storico sentimentale, che per certi versi io apprezzo ancora di più. Questo vuol dire che non assisterete alla sola storia d'amore. C'è, ma non è la parte principale, bensì è una parte. Questo è anche un romanzo di formazione, perchè assistiamo alla crescita di una fanciulla che si trasforma in donna, che accetta le prove che la vita le mette davanti e si nutre di esse per fortificarsi e andare avanti a testa alta. E' una donna che prenderà strade e farà scelte difficili, per certi versi anacronistiche ma comunque giustificate da uno status sociale incerto e da una guerra che incombe e semina incertezze.
E veniamo alla coppia protagonista
Anita, o Isabella, è una fanciulla in fuga da una famiglia che non riconosce e da un paese che l'ha delusa. Sulla nave che la sta portando in America incontra, o si scontra, con Justin (ho gli occhi a cuoricino e un groppo alla gola). Bello, dissoluto e caparbio, saprà far breccia nel cuore della nostra eroina e lei riuscirà ad ammaliarlo e a redimerlo come solo un grande amore riesce a fare. Tutto qui? Neppure per idea. Siamo solo all'inizio. Perché la vera storia parte con l'arrivo in America, con l'integrazione di Isabella in un tessuto sociale completamente diverso da quello che ha conosciuto in Italia. Lei è una donna molto diversa rispetto a quello che ci si potrebbe aspettare da una fanciulla dell'epoca, ma ha un'attenuante: la sua falsa identità e il fatto che si trova in un paese straniero dove nessuno la conosce.
Justin è uno spirito libero, indomabile, che ama questa bella italiana, ma viene risucchiato dai venti di guerra, proprio lui che ha pensato sempre e solo a se stesso, ora dovrà fare i conti con la propria coscienza.
Non voglio addentrarmi nella trama per non svelare nulla e lasciare al lettore il piacere di scoprire i dettagli e il dipanarsi di avvenimenti che mi hanno profondamente colpita nella loro autentica drammaticità. Se volete leggere una storia appassionante, se amate le ambientazioni accurate e personaggi indimenticabili, questo romanzo fa per voi.
Il primo amore non si scorda mai. Un po' banale come massima, soprattutto se usata nel contesto romance, eppure per me è così. Il romance storico è il genere che ho amato per primo, perchè racchiude tutto ciò che più mi piace: una storia d'amore e la Storia.
Linda Bertasi con il suo Il profumo del sud mi ha stregata. E per diversi motivi: lo stile è pulito, ma con risvolti poetici, sicuramente adatti ad un periodo storico dove le buone maniere e l'apparenza venivano prima di tutto. L'ambientazione è curata nei dettagli. Il sud degli Stati Uniti viene descritto con le sue magioni lussuose, le piantagioni di cotone e gli schiavi a far da contorno. Quasi riuscivo a percepire il vento caldo profumato di magnolie, l'odore di sudore degli schiavi, i passi attutiti da tappeti pregiati, il rombo degli zoccoli dei cavalli.
La Storia, e non a caso ho usato la maiuscola, è amalgamata nella trama in modo da non essere preponderante; insomma, non è che stiamo leggendo un trattato politico, eppure eccola là l'arte del governo. C'è ovunque: nei discorsi imbastiti intorno a tavole dove possiamo immaginare Rosselle O'Hara capricciose, negli scontri tra arroganti signori del cotone e industriali del nord, nei vaneggiamenti di un vecchio che vede tramontare un'epoca e non può far nulla per fermare il suo declino.
Ci tengo a precisare che questo non è un romance, ma è uno storico sentimentale, che per certi versi io apprezzo ancora di più. Questo vuol dire che non assisterete alla sola storia d'amore. C'è, ma non è la parte principale, bensì è una parte. Questo è anche un romanzo di formazione, perchè assistiamo alla crescita di una fanciulla che si trasforma in donna, che accetta le prove che la vita le mette davanti e si nutre di esse per fortificarsi e andare avanti a testa alta. E' una donna che prenderà strade e farà scelte difficili, per certi versi anacronistiche ma comunque giustificate da uno status sociale incerto e da una guerra che incombe e semina incertezze.
E veniamo alla coppia protagonista
Anita, o Isabella, è una fanciulla in fuga da una famiglia che non riconosce e da un paese che l'ha delusa. Sulla nave che la sta portando in America incontra, o si scontra, con Justin (ho gli occhi a cuoricino e un groppo alla gola). Bello, dissoluto e caparbio, saprà far breccia nel cuore della nostra eroina e lei riuscirà ad ammaliarlo e a redimerlo come solo un grande amore riesce a fare. Tutto qui? Neppure per idea. Siamo solo all'inizio. Perché la vera storia parte con l'arrivo in America, con l'integrazione di Isabella in un tessuto sociale completamente diverso da quello che ha conosciuto in Italia. Lei è una donna molto diversa rispetto a quello che ci si potrebbe aspettare da una fanciulla dell'epoca, ma ha un'attenuante: la sua falsa identità e il fatto che si trova in un paese straniero dove nessuno la conosce.
Justin è uno spirito libero, indomabile, che ama questa bella italiana, ma viene risucchiato dai venti di guerra, proprio lui che ha pensato sempre e solo a se stesso, ora dovrà fare i conti con la propria coscienza.
Non voglio addentrarmi nella trama per non svelare nulla e lasciare al lettore il piacere di scoprire i dettagli e il dipanarsi di avvenimenti che mi hanno profondamente colpita nella loro autentica drammaticità. Se volete leggere una storia appassionante, se amate le ambientazioni accurate e personaggi indimenticabili, questo romanzo fa per voi.
Il mio giudizio è
Sono senza parole per questa recensione accurata e straordinaria.
RispondiEliminaUna delle migliori finora fatte al mio romanzo.
Grazie per aver viaggiato con Anita <3
Grazie a te Linda e buon lavoro <3
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