Titolo originale: A Different Blue
Autrice: Amy Harmon
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 03 Aprile
2014
Pagine: 379
Serie: Singolo
Personaggi: Blue Echohawk, Darcy
Wilson
Ambientazione: Boulder City, Nevada USA
Livello
di sensualità: Soft
Trama:
Tutti a
scuola conoscono Blue Echohawk. Abbandonata da sua madre quando aveva solo due
anni, Blue non sa se quello sia il suo vero nome né quando sia davvero il suo
compleanno. Ma ha imparato a fuggire il dolore con atteggiamenti da ribelle:
indossa sempre vestiti attillatissimi e un trucco pesante. E soprattutto il
sesso è il suo rifugio, un gioco per dimenticare tutto, per mettere sotto
chiave le sue emozioni. A scuola poi è un caso disperato. Eppure il suo nuovo
insegnante di storia, il giovane Darcy Wilson, non la pensa così: Darcy crede
in lei, e sa che Blue ha bisogno di capire chi sia prima di trovare un posto
nel mondo. E così la sprona a guardarsi dentro e a ripercorrere il passato, a
scrivere la sua storia, a dar voce alle sue emozioni. Tra i due nasce una
grande amicizia, e forse, a poco a poco, qualcosa di più: un sentimento forte,
travolgente, a cui ciascuno dei due tenta in tutti i modi di resistere…
La pagina ufficiale di Amy Harmon
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Recensione:
In occasione dell’uscita di Sei il mio
sole anche di notte (che non vedo l’ora di leggere!), vi lascio la mia
recensione de I cento colori del blu di Amy Harmon, un new adult fuori dai
soliti schemi, originale a dispetto della trama che, onestamente, non mi
attirava per nulla... La solita ragazza problematica che a causa di traumi
passati sfoga il proprio disagio attraverso l’abbigliamento goth e un
comportamento disinvolto in ambito sessuale. Quando poi ho letto che c’entrava
un giovanissimo professore... ciao! Mi sono messa le mani nei capelli. Per
questo motivo è rimasto per mesi a languire nel mio kindle.
Mesi persi! Perché la trama appare
banale tanto quanto lo sviluppo della storia è originale. Tanto per cominciare
l’introduzione mi ha spiazzata, per un attimo mi sono chiesta: “Ma è il libro
giusto? Oppure ho preso per sbaglio un thriller?” La vicenda viene sviluppata
in un arco temporale lunghissimo, atipico per questo genere, che di solito
prevede un innamoramento velocissimo e una consumazione ancora più rapida,
mentre qui si parla di circa un anno e mezzo, forse anche due. La Harmon si è
presa il suo tempo per rendere la storia ricca, credibile e naturale nel suo
evolversi.
E’ scritto in prima persona, quindi la
protagonista indiscussa è Blue. Conosciamo ogni suo pensiero e ogni sua
sfumatura, vediamo la sua crescita e la sua maturazione, mentre Wilson rimane
un mistero per buona parte del libro. Blue non mi è stata simpatica da subito,
mi ha ricordato la Beth di Katy McGarry, ma ben presto mi è stato evidente che,
a parte i jeans aderentissimi, le due hanno ben poco in comune. Blue ha un
passato (ma anche un presente) che dire difficile è poco: abbandonata piccolissima dalla madre in circostanze misteriose, è stata adottata da uno
scultore vagabondo di origini indiane (che adoro i nativi americani lo sapete
già? Beh li adoro!!!), il quale scompare all’improvviso quando lei ha circa 11
anni, quindi si ritrova appioppata e indesiderata alla sorella di colui che
considerava un padre. La “zia” poteva essere normale? Avere una casa con il
giardino e lo steccato bianco? Sfornare torte per il marito e i cinque figli?
Ovviamente no... E’ una donna single che lavora come croupier in un casinò a Las
Vegas, porta a casa amanti occasionali e non è dotata del minimo senso materno.
Blue cresce praticamente senza una carezza o una dimostrazione di affetto. Ma
lei ne sente la mancanza, è letteralmente affamata d’amore. Fin da giovanissima
impara che gli uomini le danno le attenzioni e il calore che cerca, ma vogliono
qualcosa in cambio... Per questo non si fa problemi ad avere rapporti sessuali occasionali,
raccogliendo tutto quello che può, pensando di non meritare nulla di più. E’ un
personaggio fragile e struggente, ma non patetico, che suscita solidarietà e
non commiserazione.
Quando avviene la svolta positiva? Sarebbe
facile dire quando arriva Wilson. In un certo senso è così, ma Wilson non è l’artefice
del cambiamento, ne è la molla, è colui che dà la spinta all’evoluzione
interiore di Blue. Durante le sue lezioni, usando l’escamotage di far scrivere
la storia della propria vita agli studenti, Wilson porta Blue a ragionare sul
proprio passato e sul proprio presente, a riflettere su se stessa, a vedersi
con occhi diversi. Inizia a razionalizzare e processare i propri meccanismi di
difesa, arrivando così a capire cose sulle quali non si era mai soffermata
prima. Questo processo emotivo è appena iniziato, quando la vita di Blue
subisce un nuovo e incredibile stravolgimento. Ma per la prima volta non si
trova da sola ad affrontarlo. Ha Wilson al suo fianco.
Wilson è un giovane uomo estremamente
equilibrato, intelligente, maturo e consapevole. Ma soprattutto è
incredibilmente generoso. Sosterrà Blue come un amico, come un fratello, a
volte come un padre, senza chiederle nulla in cambio e senza invadere i suoi
spazi, timoroso di infrangere il suo fragile equilibrio. E’ incredibilmente
commovente assistere alla trasformazione di Blue, che da uccellino indifeso e
implume, diventa sempre più forte e indipendente, fino a spiccare il volo, come
merita.
I cento colori del blu è un romanzo d’amore,
ma è soprattutto un romanzo di crescita, di maturazione, di consapevolezza, di conflitti
interiori. E’ romanzo complesso, delicato e forte allo stesso tempo. Un libro
che ci mostra come si possa vincere qualsiasi difficoltà, se lo vogliamo
davvero.
Ciao a tutti, Alice
Il mio voto è:
Ciao a tutti, Alice
Ce l'ho! E devo ancora leggerlo °____°
RispondiEliminaSilvia, rimedia! So che non vai pazza per i NA, ma questo è davvero particolare. Niente ormoni imbizzarriti una pagina sì e l'altra pure. Niente inspiegabili comportamenti da adolescenti psicotici. Insomma, è diverso dalla massa.
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