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lunedì 18 dicembre 2017

Recensione Gemina di Amie Kaufman e Jay Kristoff

Titolo: Gemina
Autori: Amie Kaufman, Jay Kristoff
Serie: The Illuminae Files #2
Editore: Mondadori
Data uscita: 31 ottobre 2017
Genere: fantascienza

Trama: Hanna sapeva che traslocare in una stazione spaziale ai confini della galassia sarebbe stato un brutto colpo per la sua vita mondana. Nessuno però le aveva detto che sarebbe potuto costarle la vita. La saga di «Illuminae File», cominciata con le peripezie di Kady ed Ezra, prosegue a bordo della stazione spaziale Heimdall, dove due nuovi protagonisti dovranno affrontare le conseguenze di una seconda offensiva BeiTech. Hanna è la viziatissima figlia del capitano della stazione, Nik il rampollo di una famigerata famiglia di criminali. Alle prese con la vita di bordo nella stazione spaziale più noiosa della galassia, i due non possono certo immaginare che Kady Grant e la Hypatia sono in viaggio verso la Heimdall con la notizia dell'invasione di Kerenza. Quando una squadra d'assalto della BeiTech invade la stazione, Hanna e Nik saranno costretti a collaborare per difendere quella che è ormai diventata la loro casa. A complicare tutto, la presenza di predatori alieni che fanno fuori l'equipaggio un uomo alla volta. Hanna e Nik capiranno presto che in gioco non c'è soltanto la propria sopravvivenza: nelle loro mani hanno il destino di tutti i passeggeri della Hypatia, e forse dell'universo intero. Tranquilli, però. Hanno tutto sotto controllo. Almeno sperano.

Recensione di Alexandria:
 
***spoiler per chi non ha letto ILLUMINAE***
Chi ha letto Illuminae si è già fatto un’idea precisa di cosa aspettarsi nel momento in cui deciderà di prendere in mano Gemina. Sa già che non si troverà davanti a un libro qualunque, che non è un semplice Sci-fi quello che si appresta a leggere.
Sa che andrà incontro a un’esperienza di lettura particolare, perché ha già affrontato la stessa situazione con il primo file che il gruppo Illuminae aveva messo insieme per la cara Direttrice Frobisher, alias la donna che deve ripulire le mani della BeiTech dal sangue che ha versato a Kerenza.

Avevamo chiuso quel primo file proprio con Kady alle prese con Leanne Frobisher, che per pura disgrazia è anche la madre di Ezra, povero lui, e con il promemoria di quello che ancora il mondo (o forse sarebbe meglio dire l’universo) non conosceva, ma che il gruppo Illuminae era pronto a sbandierare ai quattro venti (o forse sarebbe meglio dire a tutti i sistemi stellari) e cioè che la Alexander, la Hypatia e la Lincoln sono solo una parte della storia e che ci sono da rendere noti ancora i fatti che riguardano la flotta d’assalto Kennedy, l’operazione Plainview (Piena Luce in Gemina) e l’agente Rapier (Pugnale in Gemina). 

In modo po’ contorto, il traduttore si è messo a tradurre in Gemina ciò che in Illuminae era stato lasciato in inglese -questione annosa questa delle traduzioni che credo non troverà mai una fine, anche se l’aver usato Gaudio per l’inglese Bliss, espressione strausata da Falk in Gemina, è stata davvero una soluzione geniale. 
Tutto per la gioia della dolce e cara Direttrice Frobisher che non vede l’ora di sapere e che attende con ansia la divulgazione del secondo file Illuminae, Gemina appunto.

Il 29 gennaio 2575, la colonia mineraria del WUC su Kerenza era stata attaccata da forze ostili assoldate dalla BeiTech Industries. I sopravvissuti agli attacchi mortali erano scappati a bordo del vascello di ricerca WUC Hypatia, del cargo pesante WUC Copernicus e della nave da guerra UTA Alexander che aveva risposto agli SOS lanciati dalla colonia.
Mentre il Copernicus era stato distrutto quasi subito, la Alexander aveva subito questa stessa sorte dopo una rovinosa fuga a cui la Lincoln, una corazzata leggera della BeiTech, aveva messo fine, causando la distruzione di entrambe le navi in un combattimento senza esclusioni di colpi. L’unico vascello della flotta a spuntarla, l’Hypatia, si sta ora dirigendo verso la stazione di salto Heimdall.

Ed è qui che inizia Gemina. Il secondo file Illuminae racconta cosa succedeva alla Heimdall mentre la Hypatia, a bordo della quale ci sono Kady, Ezra e Aidan, tenta di raggiungere la stazione di salto.

La Heimdall è una specie di porto in cui confluiscono navi da tutti i sistemi che, attraversando il wormhole, una specie di squarcio nel tessuto dello spazio-tempo, una sorta di interruzione del continuum spazio temporale, viaggiano da un posto all’altro dell’universo in un attimo. 

Questa stazione è retta dal comandante Donnelly, agli ordini del quale troviamo il famoso padre di Kady, l’ingegnere capo Isaac Grant.
La giovane figlia di Donnelly, Hanna, è una bella ragazza bionda molto viziata, a cui il padre è molto legato e per la quale stravede.
La ragazza ha una passione per il disegno, le arti marziali, i giochi di strategia bellica e le tute spaziali firmate.
Un’altra passione di Hanna è una specie di polvere sballante (chiamiamola pure col suo nome: droga) che si procura dal suo fornitore di fiducia, tale Niklas Malikov, un bel ragazzone muscoloso e tatuato, fossette munito, che appartiene a una famiglia non proprio perbene, affiliata alla Dom Najov (sì, parliamo di mafia, la cosiddetta Casa dei Coltelli), che è, manco a dirlo, cotto di lei.
Ma la Principessa Hanna ha già il suo bel principe, Jackson Merrick, ufficiale della Divisione Sicurezza Heimdall, che ovviamente è tutto l’opposto di Nik.
La vita di queste persone scorre tranquilla nella stazione, mentre i preparativi per i festeggiamenti del Terra Day sono in pieno svolgimento.

Le uniche preoccupazioni di Hanna sono la messa in piega dei suoi capelli e come le stia la nuova tuta firmata che ha comprato per l’occasione, il pensiero fisso di Nik è essere puntuale all’incontro con la Principessa per consegnarle la polvere che gli ha ordinato (mucche permettendo, capirete che intendo leggendo), la più grande seccatura del comandante Donnelly riguarda l’ultimo singolo della cantante Lexi Blue, una canzone oscena su un lecca lecca succhiato e risucchiato di continuo, che infesta col suo malware tutta la maledetta stazione, l’incubo del capo Grant è che i calcoli per la riaccensione del wormhole, temporaneamente spento per manutenzione, siano precisi al millesimo prima della riattivazione.

Nessuno di loro si aspetta che ventiquattro specialisti, che la Direttrice Frobisher definisce eufemisticamente ispettori, ma che in realtà sono soldati di prima classe addestrati a uccidere, sbarchi nella Heimdall per fare piazza pulita.
Già, perché tutto quello che la BeiTech vuole è evitare che la Hypatia faccia il salto e quindi spiattelli all’universo la verità sulla distruzione di Kerenza, e, ovviamente, distruggere i testimoni di questa mancata divulgazione, cioè la stazione di salto attraverso cui la Hypatia avrebbe trovato la sua salvezza.

All’interno della Heimdall la Direttrice Frobisher può contare su una talpa, l’agente Pugnale, il quale ha già messo fuori uso il sistema di comunicazione con la Hypatia e ha fatto penetrare nella stazione i simpatici ispettori.

Gemina è il racconto di come Hanna Donnelly, la bionda più viziata dell’universo, e Nik Malikov, il mafioso più romantico dello spazio, aiutati da Isaac Grant e da Ella “Ragnetto” Malikova, con la partecipazione straordinaria di disgustosi predatori alieni (Dart di Stranger Things al confronto è davvero carino), finiscano per difendere a suon di mosse di arti marziali, di colpi di armi da fuoco degni di un cecchino, di tasti che bruciano tastiere di pc cervellotici, la loro vita e quella di coloro che la BeiTech vuole morti.

Come era avvenuto per Illuminae, anche Gemina è raccontato dal famigerato e misterioso ID analista 7213-0089-DN. Amo questo tizio. Lo adoro. Il suo sarcasmo sottile è impagabile. Le sue descrizioni delle riprese delle telecamere della Hypatia sono sempre precise, sintetiche e caustiche al punto giusto.
Assieme alla trascrizione dei dialoghi, ai disegni del diario di Hanna, alle immagini della Heimdall, alle figurazioni astratte di eventi e situazioni del racconto, le descrizioni dei filmati dell’analista misterioso costituiscono l’ossatura del romanzo.
L’ho già detto per Illuminae e lo ridico per Gemina: questo libro va preso in mano e toccato, girato e rigirato, letteralmente. Ci sono pagine che vanno lette al contrario, di lato, sottosopra.
È un libro che non va solo letto ma anche guardato.

Così come era avvenuto in Illuminae, anche in Gemina niente è come sembra, e questo vale sia per i personaggi che per le situazioni.
Personalmente, posso dire che ho subito di più l’elemento inatteso di Illuminae rispetto ai colpi di scena di Gemina, questo perché ho un background piuttosto ferrato sull’argomento “multiversum” e la cosa ha smorzato parecchio l’effetto sorpresa. 
Però tutto quello che ho perso su questo fronte l’ho guadagnato in altri ambiti. Innanzi tutto, i disegni di Marie Lu così belli che davvero era come se stessi leggendo una light novel e non un semplice romanzo sci-fi, e poi le genialate dei due autori che si sono divertiti a inserire nel libro nomi di colleghi scrittori, riuscendo pure a farli crepare male. 
Come si vede in questa immagine, è facile individuare Kami Garcia, Veronica Rossi, Victoria Aveyard, Leigh Bardugo che sono solo alcuni dei nomi a noi più familiari. Notare anche Kiersten Tahir, cioè Kiersten White e Sabaa Tahir messe assieme. 
Beh, non c’è che dire… Kaufman e Kristoff amano davvero molto i loro colleghi, tanto da ucciderli nei loro libri.

L’ultima considerazione che voglio fare riguarda il finale che non c’è, perché è stato abilmente rimandato all’ultimo file della saga che io non vedo l’ora di leggere: OBSIDIO.

Per quest’anno non avevo ancora dato le 5 stelle Gold e ho fatto bene ad attendere: sono tutte per Gemina.

3 commenti:

  1. Come sai la pensiamo esattamente uguale, questo libro mi ha sorpreso un po' meno di Illuminae ma i disegni della ns. amata Marie Lu hanno colmato la differenza. Bellissima recensione para, come sempre.
    p.s. quanto lo immagino figo Nik???? <3

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    Risposte
    1. AHAHAHAHAH
      BAKA! Certo, senza Gaudio non potevi chiudere il commento! Suki desu, Fede-chan!

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