
Titolo: I pirati del lago
Autrice: Mariangela Camocardi
Serie: no, autoconclusivo
Editore: Amazon
Data di pubblicazione: 29 novembre 2016
(prima edizione 1985 Mondadori)
Genere: romanzo storico
Livello di sensualità: medio
Narrazione: terza persona
Trama: Milano, 1412. Cristiana è giovane, bella, sola e circondata da nemici, finché non incontra gli splendidi occhi azzurri del capitano di ventura Fabrizio. Lo fa quando tutto sembra perduto: il padre Jacopo è morto, il fratello Mattia è lontano e la madre Ippolita è succube del nuovo marito, Arrigo, che l’ha sposata solo per la sua ricchezza e sta cercando, aiutato dalla figlia Clarice, un modo per impadronirsi definitivamente delle fortune della famiglia.
Nel momento in cui Ippolita viene uccisa e la colpa ricade su Cristiana, il piano diabolico dei due sembra avere successo. È però solo l’inizio di una vicenda che ci trascinerà nel cuore della Milano dei Visconti, fra intrighi, congiure, tradimenti, ma anche amori inaspettati e bruciante desiderio. Perché ci sono incontri che non si possono evitare, e quello con Fabrizio sembra scritto nel destino: il suo è uno sguardo che scalda, rassicura, fa battere forte il cuore di Cristiana. Basterà – quello sguardo – a placare la sua sete di giustizia e di amore?
Recensione di Alice:

Il romanzo è ambientato nella Milano del 1400, l'autrice ha ricostruito il palcoscenico su cui si muovono i suoi personaggi con estrema precisione e maestria. Chi mi segue sa che non amo le lunghe e particolareggiate descrizioni, eppure in questo libro sono distribuite in modo così omogeneo da renderle interessanti senza essere pedanti.Gli approfonditi riferimenti agli avvenimenti storici arricchiscono ulteriormente la narrazione, permettendo al lettore di immergersi totalmente nella città lombarda di oltre seicento anni fa.
Cristiana è la protagonista indiscussa della vicenda e l'ho trovata fantastica. Nonostante la giovanissima età, ha un carattere forte e determinato che le permette di tenere testa a una situazione molto complicata, come potete leggere nella trama. Sa usare il cervello ed è ben lontana da una svenevole fanciulla bisognosa di aiuto. Il destino però si accanisce con particolare crudeltà sulla sua persona, costringendola ad affrontare un disastro dopo l'altro, con dignità e coraggio. È a un terzo della storia che, finalmente, vediamo comparire il nostro eroe, ma il suo ingresso non è esattamente trionfale... Cristiana lo troverà svenuto e a un passo dalla morte, sul ciglio della strada per Pavia. Sarà così la nostra eroina che dovrà trovare il modo di salvare l'eroe, in un ribaltamento dei ruoli che ho trovato rigenerante.

A questo proposito mi sento di fare un piccolo appunto. Dovete essere consapevoli di non avere tra le mani il classico romanzo rosa in cui la storia d'amore è predominante, con un alato Cupido che muove i fili rossi come un provetto burattinaio. Le vicende amorose non mancano, ma sono quasi marginali e, in alcuni passaggi, anche vagamente surreali (in particolare sto parlando di quello che succede nella baracca la prima notte che Cristiana e Fabrizio si incontrano, ho sentito quella scena piuttosto forzata).
Per quanto riguarda lo stile dell'autrice, ammetto che inizialmente ho faticato ad adattarmi alla mancanza di focalizzazione della narrazione, l'onnisciente è sempre più raro da trovare e mi ero completamente disabituata. Oltre a questo, l'autrice utilizza un linguaggio antichizzato perfetto per la vicenda, ma un po' pesante di primo acchito. Se quindi trovate difficoltà nelle prime pagine, vi consiglio di continuare, perché è solo questione di entrare in sintonia con lo stile.
Per concludere, un romanzo storico notevole nello stile e nelle ambientazioni, con delle vicende avventurose che tengono il lettore avvinto alla storia, ma con una componente romance poco accentuata.

Eccomi qua a ringraziare per questa bella recensione. Mi avete reso una volta di più contenta di aver impiegato oltre due anni per la stesura del romanzo. Mariangela Camocardi
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