Titolo: I pirati del lago
Autrice: Mariangela Camocardi
Serie: no, autoconclusivo
Editore: Amazon
Data di pubblicazione: 29 novembre 2016
(prima edizione 1985 Mondadori)
Genere: romanzo storico
Livello di sensualità: medio
Narrazione: terza persona
Trama: Milano, 1412. Cristiana è giovane, bella, sola e circondata da nemici, finché non incontra gli splendidi occhi azzurri del capitano di ventura Fabrizio. Lo fa quando tutto sembra perduto: il padre Jacopo è morto, il fratello Mattia è lontano e la madre Ippolita è succube del nuovo marito, Arrigo, che l’ha sposata solo per la sua ricchezza e sta cercando, aiutato dalla figlia Clarice, un modo per impadronirsi definitivamente delle fortune della famiglia.
Nel momento in cui Ippolita viene uccisa e la colpa ricade su Cristiana, il piano diabolico dei due sembra avere successo. È però solo l’inizio di una vicenda che ci trascinerà nel cuore della Milano dei Visconti, fra intrighi, congiure, tradimenti, ma anche amori inaspettati e bruciante desiderio. Perché ci sono incontri che non si possono evitare, e quello con Fabrizio sembra scritto nel destino: il suo è uno sguardo che scalda, rassicura, fa battere forte il cuore di Cristiana. Basterà – quello sguardo – a placare la sua sete di giustizia e di amore?
Recensione di Alice:
Non recensiamo spesso romanzi storici, sul nostro blog. Non perché non li leggiamo o non ci piacciano, al contrario. Personalmente ho una libreria intera piena da scoppiare di storici, hanno costituito la mia formazione come lettrice di romance fin da quando lessi, intorno ai quattordici anni, La dama delle nebbie di Julie Garwood, raccattato in un cestone del supermercato. Fu un colpo di fulmine e il mio amore per il genere non si è mai spento. Ho perso il conto delle volte che ho riletto Il lupo e la colomba di Kathleen E. Woodiwiss. Il motivo per cui non li recensiamo regolarmente sul blog non è quindi un segno di disinteresse per il genere, ma semplicemente perché lo scopo per cui è nato è un altro, lo dice il nome: new adult. In nostro target sono le innovazioni e cerchiamo quindi di raccontarvi soprattutto le ultime novità che il mercato propone. Eppure... eccoci qui, a parlare di un libro pubblicato per la prima volta nel 1985. (Vorrei dirvi che non ero ancora nata, ma sarebbe una bugia!) Perché? Perché a volte avere dei termini di paragone con qualcosa di diverso può essere molto interessante, addirittura istruttivo. E questo romanzo è qualcosa di molto diverso rispetto a quello che recensiamo di solito. Ma bando alle ciance, iniziamo!
Il romanzo è ambientato nella Milano del 1400, l'autrice ha ricostruito il palcoscenico su cui si muovono i suoi personaggi con estrema precisione e maestria. Chi mi segue sa che non amo le lunghe e particolareggiate descrizioni, eppure in questo libro sono distribuite in modo così omogeneo da renderle interessanti senza essere pedanti.Gli approfonditi riferimenti agli avvenimenti storici arricchiscono ulteriormente la narrazione, permettendo al lettore di immergersi totalmente nella città lombarda di oltre seicento anni fa.
Cristiana è la protagonista indiscussa della vicenda e l'ho trovata fantastica. Nonostante la giovanissima età, ha un carattere forte e determinato che le permette di tenere testa a una situazione molto complicata, come potete leggere nella trama. Sa usare il cervello ed è ben lontana da una svenevole fanciulla bisognosa di aiuto. Il destino però si accanisce con particolare crudeltà sulla sua persona, costringendola ad affrontare un disastro dopo l'altro, con dignità e coraggio. È a un terzo della storia che, finalmente, vediamo comparire il nostro eroe, ma il suo ingresso non è esattamente trionfale... Cristiana lo troverà svenuto e a un passo dalla morte, sul ciglio della strada per Pavia. Sarà così la nostra eroina che dovrà trovare il modo di salvare l'eroe, in un ribaltamento dei ruoli che ho trovato rigenerante.
Fabrizio è un capitano di ventura e fortuna vuole che conosca Mattia, il fratello di Cristiana, che lei sta cercando disperatamente, in quanto è l'unico che può salvarle la vita. Per sdebitarsi dal fatto che la ragazza l'ha salvato, Fabrizio si assumerà il compito di proteggerla e condurre da lei il fratello. Tutto facile, vero? E invece no, perché Cristiana, per poter viaggiare da sola senza attirare sgradite attenzioni, si è travestita da ragazzo e il nostro capitano non ha idea di cosa si nasconda sotto quegli abiti larghi. Le loro avventure così continuano e a un certo punto verranno a contatto con "i pirati del lago"... ma non voglio dirvi nulla di più sulla trama. Sappiate solo che il ritmo delle vicende è serrato e, più che un romance, sembra un romanzo di avventure.
A questo proposito mi sento di fare un piccolo appunto. Dovete essere consapevoli di non avere tra le mani il classico romanzo rosa in cui la storia d'amore è predominante, con un alato Cupido che muove i fili rossi come un provetto burattinaio. Le vicende amorose non mancano, ma sono quasi marginali e, in alcuni passaggi, anche vagamente surreali (in particolare sto parlando di quello che succede nella baracca la prima notte che Cristiana e Fabrizio si incontrano, ho sentito quella scena piuttosto forzata).
Per quanto riguarda lo stile dell'autrice, ammetto che inizialmente ho faticato ad adattarmi alla mancanza di focalizzazione della narrazione, l'onnisciente è sempre più raro da trovare e mi ero completamente disabituata. Oltre a questo, l'autrice utilizza un linguaggio antichizzato perfetto per la vicenda, ma un po' pesante di primo acchito. Se quindi trovate difficoltà nelle prime pagine, vi consiglio di continuare, perché è solo questione di entrare in sintonia con lo stile.
Per concludere, un romanzo storico notevole nello stile e nelle ambientazioni, con delle vicende avventurose che tengono il lettore avvinto alla storia, ma con una componente romance poco accentuata.
Eccomi qua a ringraziare per questa bella recensione. Mi avete reso una volta di più contenta di aver impiegato oltre due anni per la stesura del romanzo. Mariangela Camocardi
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