Non è una novità se considero questo episodio di Game of Thrones quello più atteso della sesta stagione, quello in cui dovevamo assistere alla resa dei conti tra Jon e Ramsey, la tanto agognata Battaglia dei Bastardi.
In realtà, posso dire che dal mio punto di vista la vera battaglia è stata quella combattuta dalle donne della serie, le vere protagoniste di questa stagione di GoT: Arya Stark, Margaery Tyrell, Yara Greyjoy, Cersei Lannister, Brienne di Tarth, Daenerys Targaryen, Sansa Stark, quelle che alla fine sembrano destinate a vincere l’intera guerra.
Sansa ha sicuramente vinto la sua di guerra, dimostrando di aver avuto ragione su molte cose, sul chiedere aiuto a Ditocorto, sul considerare ormai perduto il fratello Rickon, sul numero esiguo delle alleanze, sulla pericolosità di Ramsey.
La sua trasformazione in questa stagione è stata davvero evidente. Ricordate la ragazzina viziata e vogliosa di sposare il principe azzurro? Quella ragazzina ormai non esiste più.
Adesso è una donna consapevole che non c’è nessuno che possa proteggerla se non se stessa, una donna che non si fida nemmeno del suo stesso fratello, una donna capace di dimenticare un torto pur di poter raggiungere un obbiettivo più grande, una donna capace di una feroce vendetta, una donna che volta le spalle al suo aguzzino col sorriso sulle labbra.
Assieme a lei voglio citare una piccola donna che si è conquistata in soli due episodi l’amore e il rispetto del pubblico. Lady Lyanna Mormont.
I suoi 62 uomini schierati con gli Stark, il suo sguardo schifato verso Ramsey, la sua presenza sul campo di battaglia, lo scudo con lo stemma di Bear Island che Jon usa per proteggersi dai dardi che Ramsey gli scaglia contro, fanno di lei un personaggio di grande forza e coraggio.
Le altre due donne di questo episodio sono assolutamente Daenerys Targaryen e Yara Greyjoy. L’incontro e le battute tra le due sono un concentrato di politica, tattica e fascino. Parlano di molte cose, di come i loro padri siano stati dei pessimi re, di come gli uomini non considerino le donne degne di governare, di come i Sette Regni saranno diversi sotto di loro.
Gli amanti del fem slash hanno esultato, vedendo in quella stretta di braccio molto altro. Yara flirta con Deny e la bionda non disdegna. E’ nata una nuova ship.
Passiamo a parlare della battaglia vera e propria.
La battaglia dei Bastardi è stata colossalmente eccezionale. Epica. Straordinaria. Senza precedenti. Per una volta ha messo d’accordo critica e spettatori, considerata da entrambi come la più impressionante vista in una produzione tv.
Quando Ramsey fa il suo ingresso sul campo, guinzaglio alla mano, tutti abbiamo capito chi fosse all’altro capo della fune. Rickon.
E quando Ramsey ha detto “Facciamo un gioco”, tutti abbiamo gridato in coro “Corri, Rickon!”
E subito dopo abbiamo iniziato a imprecare, vedendo che Jon aveva capito (strano, eh?), ma suo fratello no.
Ovviamente, il tiro al bersaglio non poteva che finire come previsto.
Uno a zero per Ramsey.
Jon è solo davanti all’orda nemica e Ramsey se la ride, perché le cose stanno andando proprio come voleva lui.
I numeri sono dalla sua parte, non ha bisogno d’altro che provocare il nemico e stringerlo in una morsa a tenaglia.
Stretti nella morsa dell’avversario, sommersi da cadaveri su cadaveri, Jon e i suoi sembrano destinati a soccombere.
Nemmeno Wun Wun (che non si sa perché non usi un tronco d’albero come mazza per combattere), con la sua straordinaria forza di gigante, riesce a fare breccia sull’assembramento nemico.
La situazione sembra ormai senza speranza.
Finchè in lontananza non compaiono le insegne di Nido dell’Aquila che sventolano mosse dal vento della speranza portato da Ditocorto.
Eccola la mossa di Sansa all’insaputa di Jon che porta i suoi frutti.
Eccola la mossa di Sansa all’insaputa di Jon che porta i suoi frutti.
Ramsey in netta inferiorità numerica non può fare altro che rifugiarsi a Winterfell, convinto di poter resistere dentro le mura del castello anche a un lungo assedio.
Ma non ha fatto i conti con Wun Wun. Abbiamo capito che in GoT i giganti hanno un debole per le porte.
Ma non ha fatto i conti con Wun Wun. Abbiamo capito che in GoT i giganti hanno un debole per le porte.
A volte le chiudono, a volte le aprono e così facendo tolgono dagli inghippi gli Stark.
Jon si scaraventa su Ramsey e lo usa letteralmente come punchball.
Ero convinta che l’avesse ucciso ma mi sbagliavo.
La morte di Ramsey doveva essere governata dal Karma.
E da Sansa Stark.
E da Sansa Stark.
Legato su una sedia, la faccia che gronda sangue, lui dice a Sansa “You can’t kill me, I’m part of you now”.
Lei risponde secca: “Your words will disappear, your house will disappear, your name will disappear, all memory of you will disappear”.
E poi arrivano quei bei cucciolotti con le lingue penzoloni. “Sono fedeli” dice lui.
“Sono affamati” risponde lei.
Chi la fa l’aspetti, Ramsey caro.
Eppure, Ramsey mi mancherà. Mi piaceva il suo personaggio, così gelido e così psicopatico.
Mi piacevano i suoi occhi e il suo viso da bambino, la sua ironia senza morale, la sua furbizia.
Iwan Rheon ha reso Ramsey Bolton uno dei personaggi meglio riusciti di tutta la Saga.
Alla prossima!
Alexandria
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