Jamie McGuire a Milano + giveaway CHIUSO

Sottotitolo

A questo punto potrebbe comprarsi una casa in Italia e farla finita.

Hello everyone!

Siamo ormai alla fine di Aprile e io, essendo in quel periodo del mese in cui vorrei uccidere tutti e piangere mentre mi sfondo di carboidrati, e non avendo ancora recuperato le energie dopo la faticosa settimana di Tempo di Libri, ho perso completamente la cognizione del tempo dimenticandomi di scrivere il post per l'incontro con la Jamie nostra.

Vi chiedo scusa, ho una certa età e gli sforzi uniti allo scompenso ormonale mi hanno messa a dura prova. 

Sono qui oggi per rimediare, portandovi la mia esperienza del pomeriggio organizzato da Garzanti e dandovi un briciolo di notizie sui progetti di Jamie.

Partiamo dicendo che Garzanti, quando porta la McGuire in Italia, organizza le cose con tutti i crismi. Venerdì 21, il giorno prima del panel di Jamie a Tempo di Libri, c'è stato un incontro con i blogger in una sede che levateve ha fatto salire l'ansia persino a me: La terrazza Hotel dei Cavalieri - praticamente di fronte a dove lavoro io - è un bel posto, di quelli in cui se decidi di andarci è meglio se non ti presenti in tuta, per intenderci, ed è stato il luogo di ritrovo per l'evento.

La vista

Io, come sempre affiancata dalla mia amica Giovanna, ci ho messo due giorni per trovare un outfit che mi permettesse di superare la giornata a Tempo di Libri e arrivare all'evento in modo decoroso: immaginatevi pure le mie menate e le prove di incastro (ma se metto questa camicina svolazzante morirò di freddo?) e i continui controlli al meteo per prevedere il calo di temperatura (perché, nonostante il sole, ci siamo gelati tutti le estremità), vi risparmio il triste brainstorming per il classico ma cosa mi metto? perché l'ho risolto veloce: camicia elegante nello zaino da cambiare al volo (al lavoro, unico momento in cui sono stata felice di tornarci durante il mio giorno di riposo) e rossetto rosso, che salva sempre capre e cavoli.

Quindi, io e Giovanna arriviamo con soli cinque minuti di anticipo e saliamo all'ultimo piano rassettandoci alla cieca perché, roba da matti, in quel mega hotel l'ascensore è senza specchio.

Seguiamo i cartelli e sbuchiamo in una zona privata della terrazza dove ci sono già altre blogger e dove un bel tavolino con Spritz e cibo cattura la nostra attenzione.

E, naturalmente, come previsto Jamie McGuire è talmente bella che ringrazio il mio buon senso per avermi fatto cambiare vestiti, perché altrimenti mi sarei sentita in imbarazzo.

L'incontro si è concentrato sul nuovo romanzo Un disastro perfetto, uscito proprio quella settimana, e sui progetti futuri di Jamie.

Conoscendovi, so già che vi interesserà sapere che probabilmente l'anno prossimo verrà pubblicato A Beautiful Funeral e che la McGuire ha in programma di scrivere almeno altri due romanzi della serie Maddox, questa volta dal punto di vista dei fratelli e - da quello che mi è sembrato di capire - con timeline nuove.

Spizzicando le risposte date tra una domanda e l'altra, A Beautiful Funeral cambierà un pochino le dinamiche dei personaggi femminili, tanto che la McGuire non ha potuto rispondere alla domanda di quale fosse la sua protagonista preferita: succederanno cose che cambieranno le nostre preferenze e che smuoveranno le acque. Io tremo, non so voi.

Alla domanda di quale fosse il suo preferito tra tutti i Maddox la sua - prevedibile - risposta è stata Travis, perché è stato il primo e perché lo ha creato usando una persona reale come ispirazione.

Per caratterizzare gli altri fratelli, però, si è un po' affidata alla fortuna. Il suo schema era andare a ruota libera, seguire la storia e l'ispirazione e cercare di rispettare la trama generale della serie.
Questo dell'andare alla cieca è un po' il suo stile, per sua stessa ammissione, non aveva nemmeno previsto di scrivere romanzi che si incastrassero l'uno con l'altro (come gli ultimi due), scelta che l'ha messa parecchio in difficoltà e della quale si è pentita. Se tutto va bene, se riuscirà a organizzarsi con le stesure, probabilmente questa sovrapposizione non ci sarà più (e io ne sono molto felice!).

La parte che mi ha interessata di più, però, è stata quella su Un disastro perfetto, che mi ha un po' delusa e che non ha saputo emozionarmi come gli altri: avevo bisogno di spiegazioni e rassicurazioni, infatti la mia domanda si è collegata proprio alla mia reazione al romanzo (QUI la recensione) ed è stata per Ellie: un personaggio difficile da amare, completamente opposto alle altre protagoniste femminili che, pur avendo storie difficili, mantenevano una dolcezza e una femminilità tipica per questo genere. La risposta di Jamie mi ha fatto fare pace con Ellie, ma non ha comunque cancellato il mio giudizio: Ellie è un personaggio negativo, con molti difetti ed è stato creato apposta così perché la McGuire voleva far passare un messaggio preciso e cioè che non importa come sei, quanti e quali difetti hai, meriti comunque di essere amato. E ci sta, eh, la sua risposta ha un senso, solo che io ho vissuto questa storia in modo differente.

Collegata a questa risposta ce ne sono state altre simili: in questo romanzo come negli altri della serie, la McGuire ha parlato di problemi che ha vissuto in prima persona, come bullismo e dipendenze, tutte esperienze che l'hanno segnata nella vita e che le hanno permesso di scrivere queste storie con precisione senza dover attingere alla fantasia. Mi è piaciuto come per lei, il messaggio più importante che vuole far arrivare ai lettori, è che qualsiasi problema abbiano, non sono da soli, ci sono persone che hanno vissuto le stesse esperienze e che le hanno superate, arrivando ad avere una bella vita.

Una delle ragazze le ha chiesto com'è Jamie nella vita di tutti i giorni e la sua risposta è stata simpaticissima: sono noiosa, non leggo o guardo la tv perché se ho tempo per farlo vuol dire che non sto scrivendo, sono una mamma che si divide tra tre figli con età molto diverse, e dedico il tempo rimasto al povero marito.

Una domanda tormentone che viene sempre proposta è sul film tratto da Uno splendido disastro. Ormai un paio di anni fa si parlava di diritti venduti per la realizzazione del film, ma ora probabilmente quel vecchio progetto è sfumato.
Jamie, però, non si sbilancia per niente, anzi lascia intendere che qualcosa sta bollendo in pentola e che, considerando la quantità di romanzi e la complessità delle storie, ora come ora preferirebbe una serie tv rispetto al film.
Insomma, ci ha piazzato la pulce nell'orecchio con un sorriso sibillino e non ha confermato né negato.

Ormai questa sarà la quinta volta che incontro Jamie, e ogni volta si conferma essere una persona estremamente dolce e disponibile (si è prestata ad ogni singola foto, sempre con il sorriso), umile e quasi impacciata quando cerca di spiegare il suo procedimento di scrittura. E' sicuramente una donna forte, di successo, ma che ha ben presenti le sue priorità e non si lascia trasportare dalla fama. Jamie è alla mano, non mette mai a disagio le persone e alla fine ti ritrovi a chiacchierare con lei neanche fossi sua conoscente. Si possono dire tante cose sui suoi romanzi, ma su di lei è dura trovare un difetto. E' bellissima, è gentile, è simpatica, e ogni santa volta, quando parla di Travis, mi ricordo perché quel romanzo mi è rimasto nel cuoricino.

Dulcis in fundo, vedete cosa sta facendo Jamie in questa foto? Sta firmando una copia di Un Disastro Perfetto per voi!

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La fortunata che riceverà la copia è MoMo!