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lunedì 2 maggio 2016

Recensione doppia: Forever di Amy Engel
(Serie The Book of Ivy #1)

Titolo: Forever
Titolo originale: The Book of Ivy
Serie: The Book of Ivy #1
Autore: Amy Engel
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 07 aprile 2016 (ebook), 
14 aprile 2016 (cartaceo)
Pagine: 256
Punto di vista: prima persona (Ivy)
Livello di sensualità: molto basso

Trama: Dopo una guerra nucleare senza precedenti, la popolazione degli Stati Uniti è decimata. Un piccolo gruppo di sopravvissuti entra in conflitto per decidere quale famiglia andrà al governo del nuovo mondo. Il clan dei Westfall perde lo scontro con quello dei Lattimer. Passano cinquant'anni e la comunità è ancora in pace, ma il prezzo è alto: ogni anno un rito assicura l'equilibrio forzato tra le famiglie e così una delle figlie dei perdenti deve andare in sposa a uno dei figli di quella vincente. Quest'anno, è il mio turno. Il mio nome è Ivy Westfall, e la mia missione è semplice: uccidere il figlio del capo dei Lattimer, Bishop, il mio promesso sposo, e restituire il potere alla mia famiglia. Ma Bishop sembra molto scaltro oppure non è il ragazzo spietato e senza cuore che mi avevano detto. Sembra anche essere l'unica persona in questo mondo che veramente mi capisce, ma non posso sottrarmi al destino, io sono l'unica che può riportare i Westfall al potere. E perché questo accada, Bishop deve morire per mano mia...

The Book of Ivy Series è così composta:
#1 Forever
#2 (The Revolution of Ivy) - prossimamente

Recensione di Alice:
Ultimamente mi sono fatta una scorpacciata di distopici/fantasy/sci-fi/time travel e chi più ne ha più ne metta. In questo momento sono una donna felice perché mi sono piaciuti tutti. Per una volta il karma non mi tradisce! 
Forever parte alla grande: scenario post-apocalittico, la terra è stata devastata da una guerra nucleare, Ivy nasce in questo modo così radicalmente diverso dal nostro, dove la sopravvivenza non è un dato di fatto ma un diritto da conquistare e mantenere ubbidendo ciecamente alle leggi imposte dal Presidente Lattimer. Se non lo fai, vieni buttato fuori dalla recinzione che circonda Westfall e, credetemi, niente di buono succede là fuori...

Questa storia è la versione futuristica di Romeo e Giulietta, due famiglie rivali, un odio coltivato sin dalla culla. Ma in questo caso l'amore non è affatto a prima vista e la nostra Giulietta va figurativamente all'altare con un pugnale nascosto dietro la schiena, come si vede nella bellissima cover originale. La nipote del fondatore della città e il nipote di colui che lo ha deposto. Lei con l'obiettivo di uccidere lui, lui con l'obiettivo... quale obiettivo? Questa è la domanda che tortura Ivy. Perché Bishop è tutto tranne quello che si aspettava. La prima notte di nozze le cede il letto e va a dormire sul divano. La osserva con i suoi occhi attenti, scrutatori, intelligenti. Sembra che le legga dentro e questo non va bene... perché dentro di lei c'è scritto "Io ti ucciderò".

I giorni passano e Bishop le chiede solo una cosa: di non mentirgli. Vuole che Ivy sia se stessa, che sia sincera in tutte le sue reazioni con lui.
"Ci sto provando. Solo che a volte non so come comportarmi." Il paradosso della mia vita.
"Non esiste un come Ivy", dice. "Non ho una lista."
Ah, ma io sì, penso e il fatto che questo ragazzo sappia quando fingo di essere affettuosa, cercando di forzare una connessione empatica, rende tutto molto più difficile. Perché non può semplicemente essere come un qualunque diciottenne? Il tipo che accetta un bacio da una ragazza senza stare a guardare come gli viene offerto? Invece, Bishop vuole autenticità, proprio quella cosa che non posso dargli...
Bishop è un personaggio fantastico, è giovane ma ha una saggezza senza età, quella che ti dà la consapevolezza di te e di quello che ti circonda, quella che ti fa andare oltre le apparenze, quella che ti fa mettere in discussione tutto quanto ti è stato inculcato da sempre, quella che ti permette di farti un'idea tua, indipendente e scevra da pregiudizi. Bishop non è un idealista, è realista, ma allo stesso tempo ha una visione del mondo che lo circonda molto "a fuoco", non lo prendi in giro, è troppo sveglio.

Cosa che non si può dire di Ivy. Se all'inizio mi era simpatica e aveva la mia solidarietà, con il passare delle pagine, la sua miopia mi ha innervosita. La sua cieca devozione alla famiglia, il suo infantile desiderio di rendere orgogliosi il padre e la sorella, costi quel che costi, mi hanno fatto venire voglia di entrare nel libro e darle una scrollata urlando: Apri gli occhi! Non vedi? Non capisci?

D'altra parte, indurti a ragionare è l'obiettivo del genere distopico, che ti mette davanti una società sottoposta a un regime totalitario: quali benefici arrivano dalla soppressione della libertà individuale in favore di un presunto bene superiore? 
"Stiamo ancora tutti cercando di sopravvivere, di aumentare la nostra popolazione e quando le persone hanno troppe possibilità di scelta, spesso compiono quella sbagliata."
Quanto c'è di vero in queste parole? Quanto è importante la libertà? Compresa quella di scegliere chi amare, con chi condividere la propria vita e il proprio futuro? La libertà di decidere per chi vivere o, forse, anche morire?

Tutto questo ci viene narrato con uno stile fluido e dinamico, con una buona alternanza di momenti introspettivi e d'azione. I personaggi sono caratterizzati molto bene e l'ambientazione è credibile e dettagliatamente costruita.

Un romanzo che mi ha colpita, mi ha fatto riflettere, mi ha fatta emozionare, mi ha fatta innamorare, mi ha fatto aggiungere un altro personaggio con un nome orribile nella mia lista dei book-boyfriends (fino ad ora pensavo fosse una prerogativa della Hoover, che con il suo Ridge vince il primo premio di ragazzo fantastico con il nome più brutto di sempre). Se vi piace il genere, non lasciatevi sfuggire questo libro, ma preparatevi a un finale sconvolgente.

Quattro stelle e mezza
Recensione di Alexandria: 
Solitamente non amo molto i distopici su base The Giver,  li trovo lenti e noiosi. Preferisco quelli con maggiore adrenalina, dove si combatte e si rischia la pelle ogni secondo, stile Battle Royale. Forever appartiene alla prima categoria di distopici di cui sopra.

Una catastrofe mondiale, in seguito a guerre e pestilenze, ha ridotto la popolazione a poche migliaia di persone. I sopravvissuti si sono riuniti in una comunità retta da rigide regole volte a garantirne la sopravvivenza. Tra due fazioni in lotta per il potere, una sola vince: quella dei Lattimer. È questa la famiglia che governerà, facendo le leggi e imponendone il rispetto. Chiunque violi tali leggi, sarà espulso dalla comunità, letteralmente. Il territorio in cui questi sopravvissuti si sono rifugiati è stato circondato da una recinzione, dapprima volta a proteggerli, in seguito diventata la loro prigione.

Ai Lattimer da sempre si oppongono i Westfall, i discendenti del Fondatore, coloro che hanno perso contro la fazione vincitrice che ora domina la città. Westfall e Lattimer vivono in due parti della città che risulta ancora divisa, da una parte coloro che avevano seguito i Westfall, dall'altra coloro che avevano aderito alla fazione dei Lattimer.
Quando la lotta tra le due fazioni era terminata con la vittoria dei Lattimer, per mantenere la pace tra le parti, era stato stabilito che le ragazze dei Westfall  sposassero tramite matrimoni combinati a tavolino i ragazzi dei Lattimer, e viceversa.

Così Ivy Westfall, discendente del Fondatore, all'età di sedici anni, si trova a dover sposare Bishop Lattimer, figlio del Presidente.
Sorvolo abbondantemente sul nome che l'autrice ha usato per il protagonista maschile della storia,  perché non riesco davvero a capire cosa le sia passato per la mente tanto da farle scegliere un nome così anti-figo che io non avrei dato nemmeno a un cane.
Invece, mi soffermerò sul fatto che la storia è stata assolutamente banale fino agli ultimi capitoli. Dico sempre che i distopici hanno delle regole e che il plot che determina il genere non consente molto spazio d'azione. Tuttavia, sono del parere che proprio questi limiti rendono difficile dare vita a una storia originale. Sta all'abilità dello scrittore riuscire a rendere una storia intrigante e coinvolgente.

Ivy è proprio un cliché: è l'eroina chiamata a fare la rivoluzione che però si trova a scegliere tra la famiglia e l'amore. Cresciuta con lo scopo di agevolare l'ascesa al potere della sua famiglia, viene usata da loro come strumento per ottenere i propri scopi. Sposare Bishop fa parte del piano per distruggere i Lattimer, il primo passo del quale è proprio la morte di Bishop.

Ivy non era destinata a lui. Sua sorella Callie lo era. Ma Bishop aveva ritardato la sua cerimonia così da poter sposare Ivy. Perché? Il motivo, che ovviamente non rivelerò, è uno di quelli che mi hanno fatto apprezzare il personaggio di Bishop (nonostante il nome).

Bishop non è quello che Ivy si aspettava. Non è il crudele figlio del Presidente a cui non importa niente degli altri. Il modo di comportarsi di Bishop nei confronti di Ivy è sereno, pacato, rassicurante, come se davvero gli importasse di lei, cosa che, ovviamente, destabilizza parecchio Ivy, tanto da portarla a riconsiderare la sua lealtà alla causa della sua famiglia.

Questo percorso verso la consapevolezza dell'importanza della propria persona e della propria volontà, che Ivy intraprende grazie a Bishop, è la parte del libro che mi è piaciuta di più.

Lo stile della Engel è molto scorrevole e privo di fronzoli. È un distopico piuttosto standard che si legge facilmente.
La scelta finale della protagonista è molto discutibile, ho obiettato dal primo all'ultimo rigo che ho letto.
Tuttavia, se Ivy non avesse scelto così, il seguito del libro sarebbe stato inutile.

Tre stelle e mezza

2 commenti:

  1. Bellissime entrambe le recensioni, se non avessi voluto già leggerlo, mi avreste convinto senza se e senza ma ^^ Concordo con Bishop, non è un bel nome :/ Questa Ivy però mi suscita una certa antipatia, staremo a vedere...

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  2. Ciao Rosa! Secondo me è il tuo genere... poi verrò a curiosare per vedere cosa ne pensi di Ivy. :D

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