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martedì 30 ottobre 2018

Recensione Threshold di Jordan L. Hawk

Titolo: Threshold
Serie: Whyborne & Griffin #2
Autore: Jordan L. Hawk
Editore: Triskell Edizioni
Data uscita: 24 settembre 2018
Genere: Fantasy, Storico, MM

Trama: L’introverso studioso Percival Endicott Whyborne desidera solo condurre una vita tranquilla insieme al suo amante, il detective ex-Pinkerton Griffin Flaherty. Sfortunatamente il padre di Whyborne, un grosso magnate delle ferrovie, è di tutt’altro avviso e decide di ingaggiare Griffin per indagare su alcuni misteriosi avvenimenti in una miniera di carbone.
Whyborne, Griffin e la loro amica Christine raggiungono Threshold Mountain, luogo di oscure leggende da prima che la miniera si facesse strada fino al cuore della montagna. Un contingente di Pinkerton di cui fa parte anche Elliot, l’ex amante di Griffin, si occupa già di sorvegliare la miniera. Ma Griffin sa meglio di chiunque altro quanto siano impreparati i detective ad affrontare le forze ultraterrene che li minacciano.
Presto, Whyborne e Griffin si ritrovano invischiati in scomparse misteriose, incidenti mortali e segreti sussurrati. Elliot è un alleato oppure desidera solo ricominciare la sua relazione con Griffin? E in questo caso, come può Whyborne sperare di competere con l’affascinante Pinkerton, specialmente visto che Griffin gli nasconde ancora dei segreti sul proprio passato?
In una città dove gli amici divengono nemici e orrori segreti si nascondono dietro maschere umane, Whyborne non può fidarsi di niente e di nessuno, nemmeno del proprio cuore.

Recensione di Alexandria:
Così come Widdershins, titolo del primo libro della serie Whyborne & Griffin, identificava il nome della cittadina americana dove si svolgevano i fatti delle prime vicende di Ival e Griffin, Threshold individua una montagna nel West Virginia, sede di un insediamento minerario di carbone, teatro della seconda avventura del nostro magnifico duo.

Il giovane filologo comparativo Percival Endicott Whyborne vive ormai insieme al detective ex-Pinkerton Griffin Flaherty. I due all’esterno sembrano semplicemente inquilino e padrone di casa, nonché ottimi amici, mentre in camera da letto la loro condizione è quella (gradevolissima) di amanti felici.
La loro vita sembra aver raggiunto una piacevole routine, finché entrambi non si trovano coinvolti nel mistero della montagna maledetta, Threshold, nella quale risiedono gli interessi del magnate delle ferrovie Niles Foster Whyborne, il “simpaticissimo” padre di Whyborne.

Tra le catapecchie dell’insediamento minerario, in mezzo a rozzi minatori ubriaconi e puttane dall’animo sensibile, Threshold nasconde eventi inspiegabili, incidenti e sparizioni, furti e uccisioni.
Si tratta davvero dell’opera di uno spirito maligno, come pensano i minatori?

Non è di questo parere Elliot Manning, ex collega di Griffin, uomo estremamente attraente, che più che i segreti di Threshold sembra conoscere quelli del detective, cosa che di certo non sfugge a Whyborne.

Segreti ovunque.
Segreti tra le caverne della miniera e tra le pareti del cuore di Griffin.
Sarà in grado il nostro impacciato e goffo dottore di destreggiarsi tra esseri orripilanti ed ex dal mento volitivo e dalle labbra scolpite?

L’unico modo per scoprirlo è leggere il secondo capitolo di questa storia che ho trovato meno coinvolgente della precedente dal punto di vista della trama, ma molto più interessante ai fini della scoperta dei personaggi e della loro caratterizzazione, soprattutto per quel che concerne Griffin.

Ovviamente, i segreti che lo riguardano gettano una nuova luce su di lui: non è poi quell’uomo tutto d’un pezzo e sicuro di sé che Whyborne credeva che fosse. E la sua fragilità non risiede solo nell’esperienza del manicomio che tanto ha segnato Griffin.

Rispetto al primo libro, credo che sia leggermente venuta meno l’aspettativa che rendeva intrigante la componente attrattiva tra i due protagonisti.
Abbiamo assodato, infatti, che i due si piacciono e che a letto fanno scintille, tuttavia il loro rapporto piano piano si rafforza anche su un piano più emotivo, non solo fisico, e questo compensa ampiamente la mancanza di attorcigliamento di budella che sprizzava passione da tutti i pori del primo libro.

Lo stile è sempre scorrevole e lieve, la scrittura gradevole e sciolta e il libro si legge in un baleno.
Anche questa volta Jordan L. Hawk e Triskell hanno fatto centro.

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