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mercoledì 5 luglio 2017

Recensione Alakim. Le Catene dell'Anima di Anna Chillon (Serie Alakim #3)


Titolo: Alakim. Le Catene dell'Anima 
Autrice: Anna Chillon
Serie: Alakim #3
Data uscita: 24 giugno 2017
Editore: self-publishing
Genere: paranormal romance
Livello di sensualità: molto alto
Narrazione: terza persona

Trama:
Combattere pur avendo perso le forze,
scoprendo sentimenti avversi,
facendo della propria debolezza la propria arma.
***
Con i nuovi arrivi in città, una grande minaccia incombe su Alakim. Privato del potere e stremato da una fame che non è più in grado di soddisfare, diviene facile preda dei suoi nemici.
Questa volta lottare insieme a Nicole e Muriel non gli basterà a salvare se stesso e tutti coloro che lo circondano da un male che dilaga inarrestabile, contagiando Marsiglia intera.
Questa volta ciascuno dovrà porsi dinnanzi allo specchio per scoprire l’origine della propria fragilità e svelare i reconditi sentimenti dell’animo.
Perché la vera forza sta nel guardarsi dentro, faccia a faccia con i propri demoni, accogliendo qualunque realtà venga rivelata, per quanto dura essa sia.

ATTENZIONE: contiene scene esplicite di violenza e sesso.

Recensione di Estelle:

Inizio col dire che per me Anna Chillon è una tra le migliori autrici self italiane, una delle poche delle quali acquisto i libri senza neppure leggere la sinossi, tanto sono certa che amerò la storia e fino ad ora non mi sono mai sbagliata. Sia che si tratti di una raccolta di romanzi erotici, di uno storico, di un contemporaneo, non mi ha mai deluso. La chiave del suo successo? Suppongo si trovi nel modo sublime con cui riesce a trasmettere emozioni. Qualunque emozione, dal tormento all’eccitazione, dall’ilarità alla malinconia. 

Il personaggio che sopra a tutti gli altri mi ha incantato però resta Alakim, l’angelo caduto, il serafino potente che brandendo la spada persegue la giustizia divina, fino a che dalla giustizia divina viene punito, precipitando tra i comuni mortali mosso da una fame di malvagità luciferina.
Siamo giunti al terzo capitolo di questa storia meravigliosa e articolata, iniziata, almeno per me, nel 2015. Tre libri dove la capacità narrativa dell’Autrice si esprime in tutta la sua interezza. Da una Marsiglia fumosa e oscura si è passati alla frivola e decadente Parigi, per poi ritornare di nuovo al punto di partenza. 

È quasi Natale, il periodo più religioso dell’anno, l’aria a Marsiglia è fredda e umida di pioggia. Sam è tornato a vivere, almeno con il corpo, la scienza ha vinto, anche se il risultato non è quello sperato dai nostri protagonisti. In città è appena giunto un gruppo rock, suona una musica trascinante e suggestiva, talmente seducente che al suo primo concerto la violenza si scatena come una tempesta e trasforma le piazze, le strade, gli edifici in un campo di battaglia. L’energia negativa vibra tra i vicoli, negli hotel più lussuosi, la presenza luciferina è palpabile sebbene resti acquattata nell’ombra. Marsiglia si trasforma, la guerriglia urbana bagna con il sangue le sue vie ma quel che è peggio è che Alakim sembra esserne il catalizzatore. Da lui parte questa energia che, invece di rinnovarsi, si esaurisce. Sta morendo, la capacità di guarigione è compromessa e, se non si troverà al più presto una soluzione, il corpo di Rowan cederà e il serafino sarà rinchiuso nel tartaro. 
Era un sorriso corrotto, di una persona che aveva fatto pace con i suoi demoni e non vedeva l’ora di festeggiare con loro.
Dovrà intraprendere un viaggio dentro se stesso, valicare ciò che resta dei ricordi di Rowan e tornare al principio, dove tutto era luce, potenza, dove ali dispiegate nascondevano ben più del corpo di un angelo...

Il dualismo tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra passato e presente si rincorre lungo tutto il romanzo. Ogni personaggio del romanzo acquista importanza, persino quello più inutile. Nicole l’invocantes, l’amante di Alakim, verrà messa di fronte a una scelta forzata, Muriel il meticcio sensuale tesserà ancora una volta la sua tela intorno ai protagonisti, restandone invischiato. Torna Elizabeth, la madre di Nicole, che ci regalerà una scena erotica indimenticabile. Il resto del palcoscenico di personaggi è ognuno a modo suo protagonista, seppur in minima parte. Concorre a rendere la storia più ricca, più articolata, ognuno di loro è caratterizzato in maniera sublime, sia dal punto di vista psicologico che fisico, mostrando tic, manie o rughe che formano parentesi di depravazione intorno alla bocca.

Lucius, il demonio, il male senza possibilità di redenzione, non si paleserà ma sarà presente dalla prima all’ultima pagina, come una nebbia cinerea che galleggia a pochi centimetri da terra. Me ne sono sentita soffocata eppure attratta, spaventata ma incuriosita. È il male più subdolo, quello che non ci fa dormire, sebbene non sempre per lo stesso motivo.
Posso darti tutto ciò che ti viene in mente, è sufficiente chiedere, dipende solo da cosa sei disposta a dare in cambio.
La sensualità anche in questo libro è uno dei punti di forza, si esprime senza bisogno di descrizioni dettagliate, basta un gesto, una frase pronunciata al momento opportuno. Ristagna in un ricordo, in una promessa, trova sfogo in una donna che castiga il suo spirito e il suo corpo nell’identica maniera; è in un bacio rubato sotto le luci di un palco, nel regalo di un commesso occhialuto dal viso etereo.
"Cos'è la cosa peggiore che pensi ti possa fare, ragazzina?" mormorò in tono di sensuale intimidazione, rammentandole il loro primo incontro alla Plume d'Oie, quando lo aveva creduto un ladro e un delinquente, temendo per la sua stessa vita.
"Peggio di quello che mi hai già fatto?" rantolò lei, socchiudendo gli occhi e serrando le cosce sui suoi fianchi stretti.
"Molto peggio."
Una cosa sola le veniva in mente. Terribile. "Abbandonarmi."
"Sbagliato, non potresti essere così fortunata."
"Allora cosa? Dimmelo tu."
"Condividerti."
Lei ridacchiò soffiandogli come una gatta sulla pelle.
"L'hai già fatto e non mi è parsa la cosa peggiore che potesse capitarmi."
"Condividerti", riprese lui "con mio fratello Lucius."
Lo stile aulico dell’autrice si mescola a un gergo più moderno, tagliente, mostra la scena ma, cosa ancora più importante, riesce a farla vivere, a farla percepire. Ho sentito l’aria fredda sul viso, ho visto le luci di Natale, mi sono specchiata nel viso di ogni personaggio di questa magnifica storia.
La scena finale promette moltissimo e fa intravedere ciò che accadrà nel prossimo libro, che non vedo l’ora di avere tra le mani. 

Prodotto di ottima qualità, storia complessa e avvincente, anche questa volta merita il voto pieno. In attesa del prossimo e ultimo (?) capitolo.

Cinque stelle

5 commenti:

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