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mercoledì 21 ottobre 2015

Intervista a Roy, professione gigolò


Negli ultimi anni, stando ai romanzi che vengono pubblicati, sembra che uno dei sogni erotici/romantici più comuni delle donne sia quello di conquistare un gigolò. I due aggettivi non sono a caso, perché se l'immaginazione inizialmente si ferma ad un soddisfacente incontro sessuale di una notte, poi l'animo femminile tende ad andare oltre, sognando l'amore. 

Cosa c'è di speciale nel conquistare l'amore di un gigolò, che esalta gli ormoni e i neuroni (che vanno sempre a braccetto) delle donne? Il fatto di aver conquistato un uomo che ha avuto decine e decine di donne? Alcune delle quali splendide? E quindi, scegliendo lei, rinuncia a tutte le altre, presenti e future?

Tra gli ultimi romanzi pubblicati, con protagonisti gigolò, possiamo citare Prova ad amarmi di Sylvia Kant, pubblicato da Newton Compton dopo l'immenso successo self con il titolo di Antony (potete trovare qui la recensione e qui l'intervista alla gentilissima autrice); Tutte le volte che vuoi di Armando Prieto Pèrez, un romanzo che offre l'interessante punto di vista maschile; o ancora Lasciati tentare, il terzo romanzo della serie Wicked Play di Lynda Aicher, dove uno dei personaggi è un giovane e attraente accompagnatore bisex.
Ma dove si ferma la realtà e inizia la fantasia? 
Qual è la vita vera di un gigolò? E' davvero possibile che si innamori di una cliente? Queste domande ci frullavano nella testa e siamo convinte che non succeda solo a noi. Così abbiamo deciso di toglierci la curiosità e di andare direttamente alla fonte.

Abbiamo intervistato per voi (ma anche per noi! diciamo la verità!) Roy, professione gigolò. Roy ha un blog seguitissimo e molto interessante, andate a visitarlo (qui). E' stato intervistato da riviste del calibro di VanityFair, Oggi, Panorama... E' stato in Tv in programmi come Le Iene, Pomeriggio cinque, e tanti altri. E, naturalmente, ha scritto un libro Amore in contanti, insieme allo psicologo Alessandro Pedrazzi.

Insomma, lo avrete capito, non abbiamo pescato il primo che passava per la strada. Siete curiose di sapere cosa ci ha risposto? Enjoy! 


Staff: Come hai iniziato questo mestiere? Per citare Julia Roberts, non è il tuo sogno di bambina.
Roy: In effetti fare il gigolò non era il mio sogno da bambino. Da piccolo non ricordo bene cosa volessi fare da grande, l'unica cosa di cui sono certo è che nella mia famiglia lavoro era sinonimo di fatica e sacrificio e questa cosa non mi è mai piaciuta, non volevo rassegnarmi al destino che pareva già scritto per me. Dopo gli studi di agraria ho fatto di tutto, dall'imbianchino all'operaio, ma qualsiasi lavoro “normale” era una gabbia insopportabile. Niente di ciò che mi circondava mi stimolava e così grazie al mio aspetto fisico ho cominciato a lavorare come ragazzo immagine e ballerino nelle discoteche. Sopravvivevo in qualche modo ai miei lavori diurni per poi trovare la mia vera dimensione e il divertimento di notte. Per una serie di circostanze assolutamente casuali e fortuite ho cominciato ad uscire con alcune ragazze di Riccione come “finto fidanzato” - venivo pagato per uscire a cena e andare a ballare, sesso non ce ne è stato ma il fatto di venir retribuito solo per la mia presenza mi ha fatto capire che potevo spingermi oltre e così è nata l'idea del gigolò. Ho aperto un sito internet e mi sono buttato nella mischia della rete, anche se a dire il vero all'epoca di gigolò praticamente non ce ne erano e ho cominciato a lavorare da subito visto che ero uno dei pochi che si proponevano in modo serio e professionale.

Staff: Al contrario di molti tuoi colleghi, non nascondi l'identità. E' cambiato qualcosa nei rapporti sociali? Come hanno preso la tua decisione in famiglia?
Roy: Da subito ho deciso di non nascondermi, Roy già esisteva come spogliarellista, ho semplicemente ampliato la mia offerta. Negli strip tease avevo già raggiunto l'eccellenza ed ero uno degli strip man più richiesti in quegli anni, non aveva senso per me nascondersi anche perché la scelta di fare il gigolò è stata consapevole e ponderata in modo molto serio, ritenevo potesse essere una professione nel vero senso della parola e sentivo di poterla fare senza vergogna e senza sotterfugi. Nei primi anni in cui esercitavo il  lavoro di accompagnatore le reazioni di amici e conoscenti erano di stupore e divertimento, sono sempre stato un tipo originale e molti pensavano che era una delle mie pazzie che avrebbe avuto vita breve, le donne erano divertite e uscire con me era quasi una sfida a farmi smettere. Nei primi anni avevo abbastanza tempo per vedere donne anche nel privato, ma le mie relazioni duravano veramente molto poco perché davanti alla mia risolutezza nel continuare a fare il gigolò tutte le potenziali fidanzate rinunciavano ad uscire con me. Con la mia famiglia non ho mai parlato molto del mio lavoro, mia madre ad un certo punto si è accorta che c'era qualcosa di diverso, anche perché i media hanno incominciato ad interessarsi a me quasi da subito, non credo se la sia presa più i tanto, in fondo sapendo che sono un bravo ragazzo e che non facevo nulla di male ha accettato di buon grado questo cambiamento. Non ne abbiamo mai parlato apertamente, ma con mia madre c'è un rapporto fatto di sguardi d'intesa e silenzi, certe cose non abbiamo bisogno di dircele.

Staff: Immagino che la tua esperienza sul campo sia vastissima. Pratica a parte, hai dovuto studiare la teoria in qualche modo?
Roy: Quando ho deciso di provare a fare il gigolò mi sono procurato tutti i libri e le videocassette disponibili all'epoca sull'argomento, ma sono rimasto deluso, nulla di ciò che avevo letto o visto corrispondeva all'idea che avevo io di questo mestiere. La teoria sulle donne l'ho studiata sul campo e con la pratica, sono sempre stato molto promiscuo ancor prima di fare l'escort e le donne le ho imparate a conoscere frequentandone moltissime. La donna rimane ancora oggi per me un grande mistero e forse è questo il mio segreto, quando esco con una donna sono ancora curioso e attento ad ogni sua sfumatura, non credo ci sia una teoria applicabile ad ogni donna. Sono sempre un principiante che le sa ascoltare, non credo nei manuali del perfetto latin lover.

Staff: Leggendo il tuo blog ho notato che offri moltissimi servizi. Mi ha incuriosita quello che prevede la perdita della verginità. Perché una donna dovrebbe pagare per un atto che in molti sarebbero desiderosi di assolvere? 
Roy: Dipende...la verginità di solito una donna la perde quando è poco più che adolescente e si associa una prima esperienza ad una ragazzina. Nulla di più sbagliato perchè ci sono moltissime donne che perdono questo importante appuntamento. Forse un po per un'educazione rigida o per l'idea antiquata che sia importante farlo con la persona “giusta” alcune donne superano i 25/26 anni senza aver vissuto la loro prima volta e così la verginità diventa un problema. Più si va avanti e più diventa difficile trovare un uomo disposto a prendersi questa responsabilità. Fra i ragazzini la prima volta è normale, fanno l'amore con naturalezza e senza troppi pensieri, in età più adulta però le cose cambiano sia per la donna che per l'uomo e così gli anni passano e ci si ritrova alla soglia dei 40 anni e a volte anche di più senza aver fatto sesso. La donna si chiude sempre più in un guscio fatto di timidezza e senso di inadeguatezza. Sono queste le vergini che mi chiamano, quando si trovano in una strada senza uscita aiutate dalla rete e dal mio sito internet arrivano a me e pagano per togliersi un fardello.

Staff: Oltre ad accompagnare le donne a cene, feste o a improvvisarti autista, ho letto che sei anche sexual trainer. In cosa consiste?
Roy: Molte donne sono insicure a letto. La nostra società ci martella con immagini “iper sessuali”, uomini e donne dai fisici perfetti che si esibiscono a letto in maratone umanamente impossibili. La fellatio perfetta, la conoscenza di tutte le posizioni, la disinvoltura fra le lenzuola diventa un cruccio per molte donne che non si sentono più all'altezza. Personalmente credo si tratti di una follia collettiva perché il sesso in fondo non è altro che la giusta chimica fra due persone e non ha bisogno di manuali o lezioni. Più che nella pratica queste donne hanno bisogno di imparare a come lasciarsi andare, ogni donna è potenzialmente brava a letto ma se non riesce a lasciarsi andare e ad ascoltare i suoi istinti primordiali non proverà piacere ne sarà in grado di darlo al suo partner. Le mie lezioni di sesso riguardano soprattutto le insicurezze delle donne. Molto spesso mi è capitato di uscire con donne che mi avevano raccontato di avere un sacco di problemi a letto, all'atto pratico però io non ho riscontrato nulla di strano. Credo che con me sia più facile lasciarsi andare, la donna è tranquilla e non teme il mio giudizio e questo al sesso fa bene.

Staff: Sfatiamo un mito: è falsa la credenza secondo la quale le donne in cerca di sesso a pagamento sono tutte brutte e attempate? Qual è la tua cliente tipo? E quella ideale?
Roy: Sfatiamolo questo mito, perché è una grandissima sciocchezza. Le donne che escono con me sono donne normali. Carine, bruttine, bellissime, sexy, affascinanti, giovani o di mezza età, ne ho viste di molti generi e sicuramente ne ho viste pochissime di veramente brutte o  attempate. La donna che esce con me è quella della porta accanto della quale non penseresti mai che pagherebbe un uomo perchè in fondo non ne ha bisogno. Pagare è un gesto di ribellione e libertà, un modo per riprendersi la propria vita. E' un urlo di rabbia e la voglia di piacersi ancora. Le mie donne sono all'avanguardia, vogliono scrollarsi di dosso l'immagine perfetta e irragiungibile che la società ha scelto per loro. Vogliono tornare a respirare. La mia donna ideale è quella che sta ancora in uno stato embrionale, è la donna che deve ancora diventare farfalla. Le donne che hanno poca esperienza e sono insicure sono quelle per le quali mi sento più utile, hanno voglia di imparare e sanno ascoltare, non hanno preconcetti e in loro vedo ancora molta femminilità. Non amo particolarmente la donna troppo emancipata e dura.

Staff: Stupiscimi: la cosa più perversa che hai fatto.
Roy: La vera perversione è non essere perversi. Nell'epoca di youporn è perversa una carezza, un bacio, l'amore lento e dolce. La perversione ormai ci da il voltastomaco perché la vediamo ovunque e ci sta togliendo il piacere. La cosa più perversa che ho fatto è stata uscire con una bellissima modella brasiliana. Eravamo a Milano e al ristorante la escort sembrava lei e io il cliente – una ragazza molto dolce e insicura, ho capito che non era il sesso quello di cui aveva bisogno, non era pronta per farlo con me e così mi sono limitato a qualche preliminare senza forzare la mano anche se è stata dura resistere.

Staff: Spesso crediamo che il gigolò sia una persona amorale, il cui fine ultimo è il denaro. Sono rimasta piuttosto colpita da due servizi: il primo riguarda l'aiuto che dai alle donne vittime di stalking. Il secondo tratta un argomento delicato come la sessualità per le persone diversamente abili. Ti va di parlarcene?
Roy: Potremmo discutere a lungo sui mestieri che io reputo amorali – la storia recente della finanza spregiudicata che ha messo in ginocchio migliaia di risparmiatori negli ultimi 10 anni ne è un esempio lampante. Non mi ritengo amorale, anzi, credo di fare del bene alle miei clienti. Le donne che hanno subito violenze e le persone disabili sono i casi più evidenti che la mia professione è anche fatta di comprensione e tenerezza, ma ritengo che la maggiori parte delle donne che escono con me hanno subito violenze a volte anche solo psicologiche e non fisiche, ma non per questo meno gravi. Io cerco di aiutare le donne, il sesso è una parte dei miei incontri. Le miei clienti hanno bisogno di parlare con un uomo e di essere ascoltate, lo so che può sembrare incredibile si debba pagare per questo, ma la solitudine è la piaga di questo millennio. La disabilità e il sesso sono un grande tabù qui in Italia, in altri paesi europei esistono già terapisti sessuali per disabili mentre da noi chi sta su una sedia a rotelle è considerato asessuato e i suoi bisogni irrilevanti. Sono uscito con diverse donne disabili e il loro primo desiderio era quello del contatto fisico con un uomo. Sono state esperienze molto forti, a volte anche difficili, ma credo di aver fatto star bene queste donne.

Staff: Immagino che per un uomo che fa il tuo mestiere sia molto difficile instaurare un legame sentimentale con una persona, intendo in senso classico. Sei fidanzato? Hai mai dovuto interrompere una relazione a causa del tuo lavoro?
Roy: Tutti mi chiedono questa cosa ma va da se che se per me fosse importante avere una donna e vivere una relazione classica non farei il gigolò. Come ti ho già raccontato in precedenza sono molto promiscuo e amo cambiare donna molto spesso. Il sesso con la stessa donna mi annoia dopo un po, sono drogato dell'emozione che mi da un corpo nuovo, forse è un mio difetto, ma sta di fatto che è una mia caratteristica che non è mai cambiata negli anni. Sarebbe dura instaurare una relazione per me e fino ad oggi non ne ho sentito un vero bisogno. In fondo io vedo sempre il lato brutto delle relazioni, perché le donne che si rivolgono a me spesso hanno matrimoni o fidanzamenti falliti alle spalle. Credo che sia importante conoscersi bene e seguire il proprio istinto, non sarei un buon marito né un buon padre, mi entusiasmo troppo facilmente davanti ad una sconosciuta, forse causerei solo dolore e allora preferisco stare solo e non ingannare nessuno.

Staff: Quando non mi va di lavorare provo fatica persino a premere il tasto start del computer. Nel tuo caso non si tratta di pigiare un bottone. Come risolvi questo inconveniente?
Roy: E' raro io parta svogliato per il lavoro, amo ciò che faccio e quando sono in “missione” sono sempre carico. Raramente succede io vada malvolentieri ad un appuntamento, in quei casi posso aiutarmi con qualche medicinale oppure nella peggiore delle ipotesi rimando l'appuntamento. Non mi piace lavorare male, ho rispetto del denaro che le mie clienti spendono e se non sono in forma non esco di casa.

Staff: Sono da sempre favorevole alla legalizzazione della prostituzione. Cosa ne pensi del controverso argomento tasse e fisco?
Roy: Sono stato intervistato molte volte su questo argomento anche perché ho un contenzioso in atto con l'agenzia delle entrate. Lo stato ci dice che non dobbiamo pagare le tasse perchè la nostra professione non lo prevede e poi ci viene a chiedere conto dei soldi che depositiamo sui nostri conti correnti. E' un furto legalizzato e una grande ingiustizia. Mi batterò in tribunale per far valere le mie ragioni. Se lo Stato mi riconosce e accetta la mia professione sono disposto a pagare ciò che devo, ma non accetto di essere ghettizzato socialmente e di contribuire poi col denaro che secondo molti io guadagno in maniera immorale a mantenere uno stato pappone.

Staff: Il già citato Armando Prieto Pèrez  nel suo romanzo ha scritto che gli uomini non notano nemmeno alcuni difetti fisici femminili, che al contrario fanno impazzire le donne, come ad esempio qualche anno in più, qualche chilo di troppo o la cellulite. E' davvero così o è una cosa che dite solo per accaparrarvi la nostra simpatia?
Roy: Luci soffuse e un letto rendono qualsiasi donna desiderabile, noi uomini non ci soffermiamo sulla smagliatura o sulla cellulite. Molte donne vedono difetti che non hanno forse perché prendono come riferimento modelli irraggiungibili che nella vita di tutti i giorni non esistono. Anche gli uomini non sono tutti Brad Pitt, la donna può affascinare nel suo insieme e un uomo non si accorge nemmeno di questi dettagli. A volte un sorriso o uno sguardo possono essere molto più seducenti di un culo perfetto.

Staff: Hai letto romanzi che hanno per protagonisti gigolò? Se sì, li hai trovati realistici? O ci sono cose che ti hanno fatto ridere per l'assurdità? Può davvero nascere l'amore con una cliente? O ci sono regole specifiche che lo rendono impossibile? Raccontaci cosa ne pensi.
Roy: Ho letto diversi libri e biografie che parlano di gigolò, la maggior parte non mi sono piaciuti e li ho trovati poco realistici. Solo uno mi è piaciuto molto, era un romanzo frutto della fantasia dello scrittore, ho scritto un'introduzione per questo libro che però non è ancora uscito. Il protagonista del libro è un gigolò sul viale del tramonto che vive in solitudine in un polveroso sottoscala. Forse questa storia nata dall'immaginazione di chi la ha scritta è quella più vicina alla realtà. I gigolò ricchi e viziati che frequentano alberghi di lusso e miliardarie capricciose si riducono ad essere uomini soli, sono instancabili  sognatori,  moderni  esploratori in cerca di un amore impossibile ma in fondo non costruiscono mai nulla per il loro futuro. L'amore con una cliente è possibile solo nei film, nella realtà non ci credo molto perché in fondo le donne in un gigolò cercano solo una rivincita – la loro è una sorta di vendetta al mondo degli uomini e questo non ha nulla a che vedere con l'amore. Non credi?

Ringraziamo calorosamente il gentilissimo Roy, per la sua pazienza e disponibilità. E complimenti per le risposte garbatissime che hai dato a domande potenzialmente difficili e imbarazzanti. Grazie! 
E voi cari followers, cosa ne pensate? Vi è piaciuta questa intervista? 

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