Titolo: The Program
Titolo originale: The Program
Autore: Suzanne Young
Serie: The Program #1
Editore: De Agostini
Data di pubblicazione: 28 aprile 2015
Pagine: 488
Ambientazione: Oregon (USA)
Punto di vista: Prima persona
Livello di sensualità: medio
Trama: Sloane sa perfettamente che nessuno deve vederla piangere. La minima debolezza, o il più piccolo scatto di nervi, potrebbero costarle la vita. In un attimo si ritroverebbe internata nel Programma, la cura ideata dal governo per prevenire l'epidemia di suicidi che sta dilagando fra gli adolescenti di tutto il mondo. E una volta dentro, Sloane dovrebbe dire addio ai propri ricordi... Perché è questo che fa il Programma: ti guarisce dalla depressione, resettandoti la memoria. Annullandoti. Così, Sloane ha imparato a seppellire dentro di sé tutte le emozioni. Non vuole farsi notare, non ora che suo fratello è morto e lei è considerata un soggetto a rischio. L'unica persona che la conosce davvero è James, il ragazzo che ama più di se stessa. E stato lui ad aiutarla nei momenti difficili, lui a farle credere che ci fosse ancora speranza. Ma, quando anche James si ammala, Sloane capisce di non poter più sfuggire al Programma. E si prepara a lottare. Per difendere i propri ricordi, a qualunque costo.
Avrete notato che non sono una persona dai facili entusiasmi. Sono un po' come la professoressa stronza delle superiori che non dava mai il massimo dei voti, perché "si può sempre migliorare".
Beh, questo romanzo mi ha entusiasmata alla grande. E non partivo nemmeno con il piede giusto! La trama mi ricordava troppo Delirium di Lauren Oliver, serie che ho amato e che ritenevo irraggiungibile. Inoltre ero a digiuno di distopici da un pezzo, quindi ero un po' restia a rientrare nel tunnel. Complice un sabato pomeriggio di ozio più totale, ho deciso di buttarmi. E ho fatto bene!
Questo romanzo mi ha catturata sin dalle primissime pagine e non mi ha lasciata andare nemmeno per un secondo. La storia, per chi bazzica nel genere, può sembrare banale, ma il modo in cui è costruita, sviluppata e svolta non lo è affatto. La realtà alternativa è quella che leggete nella sinossi, non sto a ripeterla. Il punto di forza è il modo in cui l'autrice coinvolge psicologicamente ed emotivamente il lettore, che ad un certo punto si ritrova confuso e disorientato quanto la protagonista. Non sa più se il Programma è la cura o la malattia.
La girandola emotiva è accentuata dai continui flashback, che ci raccontano gradualmente il passato di Sloane e James, costruendo mattone dopo mattone il loro rapporto, mostrandoci quanto il loro legame sia forte, profondo, indissolubile. Ma ci mostra anche quanto sono fragili, provati dal dolore e dal fingere ogni singolo attimo che tutto vada bene. I pochi momento in cui possono essere se stessi, sono quelli che condividono in solitudine. Allora e solo allora possono lasciarsi andare e piangere e, grazie al cielo, anche ridere. L'unica cosa che li tiene a galla è il loro amore.
"La notte in cui abbiamo fatto l'amore per la prima volta non è stata una questione di ormoni. E' stato disperato, triste, anche un po' doloroso. E poi è stato bellissimo e pieno di speranza. Era una promessa che ci facevamo l'un l'altra, che ci saremmo protetti a vicenda. Ci saremmo presi cura l'uno dell'altra."
E' un romanzo forte, che tocca livelli di profonda tristezza, ma ci regala anche attimi spensierati, allegri, divertenti, di speranza. E poi James... (Sarà un caso questo nome? Jamie, hai trovato un rivale.) E' un personaggio incredibile. Lo vediamo attraverso gli occhi innamorati di Sloane e buca le pagine con la sua forza e la sua fragilità. L'ho amato quando era coraggioso e l'ho amato quando era spaventato. L'ho adorato in ogni singola parola.
"Lo sai che non riuscirò più a non baciarti, vero?" ha detto. "Per il resto della vita, ogni volta che ti guarderò dovrò baciarti. Non vorrò mai altre labbra al di fuori delle tue." E mi ha baciata di nuovo.
E' un libro che consiglio? Assolutamente sì. Non è privo di difetti. In particolare non viene assolutamente approfondito il tema del suicidio. Viene messo lì come un dato di fatto, quindi non aspettatevi un trattato psicologico sull'argomento. E se siete sensibili all'argomento, forse fareste meglio ad evitare. Ma il mio cuore e la mia pancia hanno deciso di fregarsene. Inoltre, cosa che apprezzo infinitamente, pur essendo una serie, il libro ha una sorta di finale che mi permetterà di attendere senza ansie o patemi la pubblicazione del secondo ed ultimo volume della saga.
Il mio voto è:
Cover Originale del secondo volume |
Alice non potrò mai ringraziarti abbastanza per avermelo consigliato!
RispondiEliminaL'ho iniziato ieri sera e l'ho finito che erano quasi le 4 del mattino. Coi voti sono come te, per me 4 è un ottimo voto e difficilmente mi sbilancio oltre, ma qui rischia di scapparci mezza stella in più. Sarebbe cmq un voto del tutto irrazionale, perché ragionandoci bene i difetti ci sono eccome. Insomma c'è questo Programma ma secondo me fa un po' acqua da tutte le parti, nel senso che non basta ripulire la camera da letto del "curato", degli indizi sulla propria vita passata possono trovarsi ovunque. Come hai detto tu nemmeno il tema del suicidio è approfondito. Lo sarà nei prossimi libri?
A parte questo ho amato alla follia la disperata storia d'amore di James e Sloane. Più di soffre in un libro più mi esalto. Siamo normali?
Silviaaaaaaa!!!!! Sapevo ti sarebbe piaciuto... È vero, di falle ce ne sono diverse, ma la storia è talmente intensa che me le ha fatte dimenticare, o quasi. Siamo normali? Assoluta no! Ma fiere di esserlo! XD
EliminaBellissima storia. Mi è piaciuto che Sloane e James all'inizio del libro stessero già insieme da due anni e che la loro storia abbia preso vita attraverso quei ricordi che ci rendono le persone che siamo. Poi come tutto viene smontato e ricostruito... avevo un magone! E James!!! Ma quant'è figo? **
RispondiEliminaSì, anche io ho adorato l'uso dei flashback. E James... Un nome una garanzia! Wow!!! *_*
Eliminapeccato la cover. Bruttina proprio.
RispondiEliminaCiao, ho appena finito di leggere The Program e condivido molte delle tue osservazioni e in generale devo dire che mi è piaciuto nonostante in prima persona e al presente non sia proprio il mio stile di scrittura preferito...
RispondiEliminaL'ho trovato molto struggente in certi punti, ma soprattutto pieno di contrasti specialmente tra la prima e la terza parte.
Se ti va di dare un'occhiata a ciò che penso su questo libro fai una visitina al nostro piccolo blog: Raggywords - Recensione The Program di Suzanne Young
Scusa per l'eventuale spam indesiderato...
Rainy
Ciao Rainy, grazie del tuo commento! :) Mi fa piacere ti sia piaciuto questo libro. Vado a leggere la tua recensione. ^_^
EliminaCiao Alice,
RispondiEliminaquesta recensione l'ho letta per intero solo adesso perchè non volevo lasciarmi coinvolgere da niente. Dire che ho apprezzato questo libro, è dire poco. L'ho adorato tantissimo sebbene non rappresenti il mio genere, mi ha colpito e mi ha travolta con la sua storia dall'inizio alla fine.
Perfetta recensione!