Titolo: The Kingdom
Titolo originale: The Kingdom
Autore: Amanda Stevens
Serie: La Signora dei cimiteri #2
Editore: Harlequin Mondadori
Data di pubblicazione: 23 Gennaio 2013
Genere: Paranormal Fantasy
Narrazione: Prima persona
Livello di sensualità: Basso
Trama: Sono Amelia Gray e mi chiamano la Signora dei Cimiteri. Ho ricevuto l’incarico di restaurare un vecchio camposanto nella cittadina di Asher Falls, South Carolina, raggiungibile solo in barca. Ma credo che in realtà ci sia un’altra ragione se sono stata chiamata qui. Sento una sorta di legame che non riesco a spiegarmi e a comprendere. Perché c’è un cimitero in fondo al lago? Perché vengo attirata di continuo verso una tomba nascosta che ho scoperto nel bosco? C’è qualcosa in questa città che la fa avvizzire. Si respira un’atmosfera di morte e il male è in mezzo a noi. Forse tutto cambierà se riuscirò a scoprire la verità nascosta dal velo che separa i vivi dai morti.
Recensione di Alexandria:
Ricordavo così bene quel crepuscolo... l’aura baluginante sotto gli alberi del cimitero di Rosehill e la sagoma del vecchio che era parsa divenire più nitida a mano a mano che la luce sbiadiva. In qualche modo, avevo capito che si trattava di uno spettro, ma non mi ero spaventata più di tanto fino a quando papà non mi aveva spiegato in toni cupi la nostra situazione. Non tutti potevano vederli, mi aveva detto, ed era importante che non ci tradissimo. Per le persone come noi gli spiriti erano pericolosi, giacché più di ogni altra cosa desideravano che venisse riconosciuta la loro presenza, così da sentire di fare di nuovo parte del nostro mondo. E per alimentare la loro presenza terrena, si attaccavano come parassiti ai viventi, prosciugandoli del calore e delle energie proprio come i vampiri del folclore tradizionale prosciugavano le loro vittime del sangue. Papà aveva dedicato molto tempo a insegnarmi come proteggermi dai fantasmi. Mi aveva fornito una serie di regole che avevano uniformato tutta la mia vita: mai riconoscere la presenza dei morti, mai allontanarsi troppo da terreni consacrati, mai fare lega con i posseduti e mai, mai, sfidare la sorte.Poi avevo conosciuto John Devlin. Mi ero persa in lui e avevo perso ogni capacità di raziocinio. Avevo ammesso i suoi spettri nella mia vita, mi ero allontanata troppo dai terreni consacrati e, per colpa della mia debolezza, per colpa della passione che dividevamo, una porta si era aperta.Se solo avessi dato ascolto agli ammonimenti di mio padre...Se solo avessi continuato a seguire le sue regole...Invece, avevo avventatamente abbassato la guardia e ora non potevo rinnegare ciò che avevo visto la notte in cui ero fuggita dalla casa di Devlin.Lui era ancora la mia debolezza, e se avevo imparato qualcosa in quegli ultimi mesi, era la necessità di rafforzare le mie difese contro di lui... e i suoi fantasmi. Poco importava a quale prezzo.
Questo brano riassume in poche righe i fatti del primo libro della saga de La Signora dei Cimiteri, The Restorer, che vedeva la nostra restauratrice di tombe impegnata nel ripristino di Oak Grove.
Adesso Amelia Grey si trova alle prese con il restauro del cimitero di Asher Falls, South Carolina e, suo malgrado, a dover gestire uno dei membri della potente famiglia Asher, da cui la cittadina prende il nome, Thane Asher.
«A proposito, sono Thane Asher» disse. «L’erede presunto del morente impero Asher, almeno fino a quando il nonno non redigerà un nuovo testamento. Tende a trasferire il suo favore da mio zio a me, a fasi alterne. Questa settimana sono io il prediletto. Se tira le cuoia prima di giovedì prossimo, sarò a posto per la vita.»Non sapendo come commentare una simile dichiarazione, mi limitai a tendere la mano. «Amelia Gray.»
Bene, ve lo dico subito così vi mettete il cuore in pace, in questo secondo capitolo della saga de La Signora dei Cimiteri il nostro amato e burbero e tenebroso e appassionato Devlin non c’è e la sua mancanza si sente decisamente.
Almeno, io l’ho percepita tanto, anche se Amelia non è stata lasciata senza cavaliere. Ma Thane Asher, a mio parere, sebbene molto affascinante, non ha il carisma e la malìa del cupo poliziotto di Charleston.
Il nuovo incarico di Amelia la porta presto a rendersi conto che la famiglia Asher e il cimitero che deve restaurare sono strettamente legati a lei.
In The Kingdom, che possiamo definire un libro di mezzo, tra The Restorer e The Prophet, vengono finalmente svelati la vera natura di Amelia e le sue origini a dir poco strabilianti.
Sebbene la storia con Devlin sia congelata e sebbene si rimpianga la sua assenza, questo libro si legge d'un soffio e molti sono gli elementi che solleticano il lettore appassionato di gothic, come il racconto dell’esistenza di un cimitero sommerso in cui «le bare venivano dotate di una sorta di sistema d’allarme – una catena fissata a una campana per rimediare a casi di sepoltura prematura», e la leggenda di una Sposa Dormiente conservata sotto vetro nella cappella degli Asher.
Come ho detto, è un libro di mezzo che deve spiegare più che raccontare e getta le basi per il terzo capitolo della serie, The Prophet, che avrà come protagonista il poliziotto fantasma Fremont e, naturalmente, vedrà l'attesissimo ritorno del fascinosissimo Devlin.
Perfetto il connubio tra paranormal fantasy e giallo horror, storia molto ben congegnata e ricca di colpi di scena. Amelia è un bel personaggio che si evolve di capitolo in capitolo e piace perché non rimane chiusa in sé stessa ma rischia tutto, anche la vita, pur di non cedere all'oblio di un'esistenza più simile alla morte, in preda all'isolamento e alla solitudine.
E pur non essendo presente, Devlin permea tutto il libro come mancanza, tanto la sua figura ha messo radici nel libro precedente.
Il mistero di Amelia Grey continua.
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