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giovedì 14 luglio 2016

Recensione Tra due mondi di Jennifer L. Armentrout
(Serie Covenant #1)


Titolo: Tra due mondi
Titolo originale: Half-Blood
Autore: Jennifer L. Armentrout
Serie: Covenant # 1
Editore: Harper Collins Italia
Data di pubblicazione: 7 luglio 2016
Pagine: 281
Genere: fantasy
Punto di vista: Prima persona
Livello di sensualità: Basso

Trama: Gli Hematoi discendono dall'unione di dei e mortali, e i figli di due Hematoi di sangue puro hanno poteri di origine divina. I nati dall'unione tra i figli degli Hematoi e i mortali, invece... be', non proprio. I Mezzosangue hanno solo due possibilità: venire addestrati per diventare Sentinelle con il compito di combattere e uccidere i daimon o diventare servitori nelle dimore dei Puri. La diciassettenne Alexandria preferirebbe rischiare la vita lottando che sprecarla pulendo i pavimenti, ma non è detto che ci riesca. La sua condotta, infatti, è tutt'altro che irreprensibile. Ci sono diverse regole che gli studenti del Covenant, come lei, devono seguire e Alex ha dei problemi con tutte, ma soprattutto con la numero 1: le relazioni tra i Puri e i Mezzosangue sono proibite. Sfortunatamente, lei è attratta da Aiden, bellissimo e... Puro. Comunque innamorarsi di Aiden non è il suo più grande problema, rimanere in vita abbastanza a lungo e diventare una Sentinella invece sì. Se fallirà nel suo compito, dovrà fronteggiare un futuro più terribile della morte o della schiavitù: diventerà un daimon, e Aiden le darà la caccia. E quella sarebbe una vera disgrazia.

Recensione di Alexandria: 

Ormai è assodato che io e la Armentrout abbiamo un rapporto davvero controverso, assolutamente altalenante. Passo dall’amare i suoi libri a farmeli scivolare addosso come se non li avessi nemmeno letti. Ciononostante, non posso fare a meno di leggere i romanzi che questa autrice sforna in continuazione e che, nel bene o nel male, hanno sempre un successo enorme. Confesso di preferire zia Jenny nei fantasy più che nei romance e di averla assolutamente adorata nella saga Dark Elements (Roth, sei e sarai sempre il mio demone preferito!) e mi aspettavo grandi cose dalla serie di Covenant, di cui Tra due mondi è il primo libro.

La mia valutazione su questo librò, però, risulta fortemente condizionata dall’aver letto la saga de L’Accademia dei Vampiri di Richelle Mead. Ecco perché posso dire senza ombra di dubbio a coloro che leggeranno questa recensione che se non hanno mai letto la storia di Rose e Dimitri, adoreranno la storia di Alexandria e Aiden. Viceversa, se conoscono già l’Accademia, Covenant sembrerà una rilettura sintetizzata della saga dei vampiri, addirittura migliore per molti versi dell’originale, ma comunque un buon ripasso della serie vampiresca.

Ero arrivata esattamente al 36% del libro, quando mi sono resa conto che il parallelismo tra questi due libri mi si era ficcato talmente in testa che niente poteva più smuoverlo.
Esaminiamo allora questi punti di contatto: prima di tutto l’ambientazione.

Tra due mondi è ambientato in una specie di collegio (il Covenant) frequentato dai figli di sangue puro degli Hematoi (discendenti dall'unione di dei e mortali) e dai Mezzosangue figli di Hematoi e mortali. La saga della Mead, invece, è ambientata in un’Accademia dove studiano i Moroi, vampiri di sangue puro, e i Dhampir, i mezzosangue.

I mezzosangue della Armentrout, così come i Dhampir della Mead, vengono addestrati per difendere e proteggere i puri dai cattivoni di turno, i Daimon (Hematoi trasformati in demoni) per Covenant, i Moroi per l’Accademia: entrambi i cattivi, ovviamente, sono alla ricerca insaziabile del sangue dei Puri. Coincidenze, vero? Andiamo avanti.

Alexandria, la nostra protagonista, è una mezzosangue che si ritrova a tornare al Covenant dopo che la madre l’aveva portata via senza spiegarle perché. Riportata al Collegio dopo la morte della madre, Alex viene affidata alle cure di Aiden, una sentinella che le farà da istruttore affinché possa recuperare il tempo perso in seguito alla fuga.

Il nostro Aiden è bellissimo, occhi d’argento e capelli neri. Un vero schianto senza dubbio. Nella saga della Mead, quella che viene riportata in Accademia è Rose e quello che le farà da istruttore è Dimitri, alto bello, bruno e assolutamente cazzuto.

Senza stare a raccontare gli altri particolari che ho trovato in comune tra le due saghe (esempio, il potere di coercizione di cui i puri sono dotati), credo che sia stato lecito per me avere l’impressione di rileggere un libro che avevo già letto, anziché leggerne uno nuovo.

Ovviamente, ci sono elementi e personaggi che differiscono, ma la storia in sé è stata talmente prevedibile che avevo capito la questione Apollyon non appena la simpatica Alexandria ne aveva letto nel librone dei miti che opportunamente Aiden le aveva dato. Parliamo adesso di questi personaggi.

Alexandria è di un’antipatia micidiale. Dire che è stupida è un eufemismo colossale. Cambia idea in un baleno: un attimo prima si auto-convince che agire in un certo modo è l’unica cosa giusta da fare, il secondo dopo fa tutto il contrario di quello che aveva pensato, mettendosi nei guai e mettendo in pericolo il mondo intero.
Aiden. Lui è bello, decisamente. E sexy. E figo e tutto quello che volete ma, per tutti gli dei, ha la passione di una lumaca. Insomma, è tutto preso da Alex ed è lì lì per farci fare la hola e poi si rende conto che lui è un puro e Alex no. Un genio. Il fatto che questa passione si sia raffreddata per il bene di entrambi in un nanosecondo sia da parte di Aiden che da parte di Alex mi ha lasciato parecchio l’amaro in bocca.

Sebbene fisicamente il mio preferito sia Aiden, direi che il personaggio che mi incuriosisce di più è Seth, l’Apollyon.
La Armentrout ha creato le premesse del solito triangolo (stile Roth- Layla- Zayne) e sicuramente lo svilupperà negli altri libri della saga di Covenant, lasciando in sospeso la scelta fino all’ultimo. Seth, io tifo per te ma so già che a vincere sarà Aiden. Scelta prevedibile come tutto il libro.

Quello che mi è piaciuto di più della storia sono stati i cosiddetti effetti speciali: la manipolazione dei quattro elementi da parte dei Puri, il fuoco nelle mani di Aiden e i fulmini di Seth quando è di cattivo umore.

Mi è sembrato di vedere dei personaggi di uno shounen anime in azione, il che mi ha piacevolmente sorpreso e ha reso la lettura molto più interessante.

Ho già detto che, mi piaccia o no, finisco sempre per leggere la Armentrout e Covenant non ha fatto eccezione, perché l’autrice ha uno stile fluido e piacevole che rende molto godibile la lettura.

Spero solo che in futuro la serie si sviluppi in modo più originale e che zia Jenny mi spiazzi e mi sconvolga più di quanto abbia fatto con Tra due mondi.

Tre stelle

2 commenti:

  1. Non conosco la saga di cui parli, della Mead, posso dire però che adoro la Armentrout quindi spero che anche questo libro mi piaccia

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  2. Come ho scritto nella recensione, se non conosci Vampire Academy (che è comunque una saga molto famosa da cui è persino stato tratto un film), Tra due mondi ti piacerà. Il problema è per chi, come me, conosce la Mead. Ma tu il libro te lo godrai.

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