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giovedì 7 luglio 2016

Recensione Dopo di te di JoJo Moyes
(Serie Me Before You #2)


Titolo: Dopo di te
Titolo originale: After you
Autrice: JoJo Moyes
Serie: Me Before You #2
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 3 Maggio 2016
Pagine: 384
Punto di vista: prima persona
Livello di sensualità: basso

Trama: Quando finisce una storia, ne inizia un'altra.
Come si fa ad andare avanti dopo aver perso chi si ama? Come si può ricostruire la propria vita, voltare pagina?
Per Louisa Clark, detta Lou, come per tutti, ricominciare è molto difficile. Dopo la morte di Will Traynor, di cui si è perdutamente innamorata, si sente persa, svuotata.
È passato un anno e mezzo ormai, e Lou non è più quella di prima. I sei mesi intensi trascorsi con Will l'hanno completamente trasformata, ma ora è come se fosse tornata al punto di partenza e lei sente di dover dare una nuova svolta alla sua vita.
A ventinove anni si ritrova quasi per caso a lavorare nello squallido bar di un aeroporto di Londra in cui guarda sconsolata il viavai della gente. Vive in un appartamento anonimo dove non le piace stare e recupera il rapporto con la sua famiglia senza avere delle reali prospettive. Soprattutto si domanda ogni giorno se mai riuscirà a superare il dolore che la soffoca. Ma tutto sta per cambiare.
Quando una sera una persona sconosciuta si presenta sulla soglia di casa, Lou deve prendere in fretta una decisione. Se chiude la porta, la sua vita continuerà così com'è: semplice, ordinaria, rassegnata. Se la apre, rischierà tutto. Ma lei ha promesso a se stessa e a Will di vivere, e se vuole mantenere la promessa deve lasciar entrare ciò che è nuovo.
Questo romanzo appassionante e mai scontato è l'attesissimo seguito del bestseller internazionale Io prima di te. Jojo Moyes ha deciso di scriverlo dopo che per tre anni è stata letteralmente sommersa dalle lettere e dalle e-mail di lettori che le chiedevano che fine avesse fatto l'indimenticabile protagonista Lou.

Recensione di Alice:

***SPOILER per chi non ha letto Io prima di te***
Penso di non essere l'unica a non aver preso con molto entusiasmo la notizia che JoJo Moyes avrebbe pubblicato un seguito di Io prima di te. E' un romanzo devastante e perfetto così com'è. Finisce con tante lacrime, ma anche con il profumo della speranza che pervade ogni pagina: Lou è a Parigi e, grazie alla spinta che le ha dato Will, ha davanti a sé una vita da vivere intensamente. Perché scrivere un seguito? Che bisogno c'era? Nessuno, per quanto mi riguarda. Eppure la Moyes è stata subissata di richieste da parte dei fan, che volevano sapere cosa sarebbe successo a Lou, e lei ha ceduto. Il rischio di scrivere una robaccia melensa, al solo scopo di accontentare tutti, era dietro all'angolo. Ma questa donna ha le palle, lasciate che ve lo dica, e la felicità di Lou ce la fa sudare sette camicie. Ma d'altra parte la vita è così, e JoJo Moyes non ci racconta delle favole.
"Avevo amato un uomo che mi aveva aperto un mondo ma non mi aveva amato abbastanza da decidere di restarci."
Il romanzo riprende circa a un anno e mezzo dalla morte di Will. Lou dovrebbe essere una studentessa in una scuola di moda, magari un po' triste, forse non ancora pronta a lasciarsi andare in una relazione, ma con una vita soddisfacente e degli obiettivi da raggiungere. Invece la troviamo più o meno come all'inizio di Io prima di te. Lavora in uno squallido bar in un aeroporto, indossa una divisa succinta e ridicola e una parrucca, ha nascosto i suoi vestiti strambi in fondo all'armadio e ha fatto esattamente il contrario di quello che aveva promesso a Will: ha messo la sua vita in pausa.
"Ma sembra il finale di una favola, no? Un uomo muore, tutti ne traggono un insegnamento, vanno avanti, grazie alla sua morte hanno la possibilità di creare qualcosa di meraviglioso" Parlavo a ruota libera ora. "E io non ho fatto niente di tutto ciò. In sostanza ho fallito su tutta la linea."
Finché non ne combina una delle sue (non vi dirò cosa, ma solo a lei possono capitare certe cose) e una catena di eventi inizia a mettersi in moto. Innanzi tutto rientra il gioco la sua folle ma adorabile famiglia. Il padre con le sue battute politicamente scorrette ma troppo divertenti, la madre simbolo della perfetta massaia cattolica, la sorella decisa e senza peli sulla lingua, il nonnino schiavo degli zuccheri e un po' fuori di testa, e il nipotino. E' stato come incontrare vecchi amici che non vedevo da tempo. Ma la vita mette tutti alla prova e anche loro dovranno cambiare e venire a patti con le proprie convinzioni.

A questo gruppetto di personaggi già noti, l'autrice ne aggiunge un'altro di facce tutte nuove: il gruppo di sostegno psicologico a cui si unisce Lou. Sono uno più squinternato dell'altro e le loro riunioni sono un miscuglio di dolore e ironia, di riflessioni su com'è davvero la vita di chi sopravvive alla morte, al di là dei luoghi comuni e delle ipocrisie, ma sono rivestite di una comicità tale che ti aiuta ad affrontare tutto questo con un sorriso (un po' triste) sulle labbra. Qui Louise imparerà a venire a patti con i propri sensi di colpa.
"Ecco cosa succede quando ti ritrovi coinvolto in un evento catastrofico che ti sconvolge la vita. Pensi di doverne affrontare soltanto le conseguenze: i devastanti flashback, le notti insonni, le interminabili ricostruzioni in cui ripercorri la sequenza degli eventi nella mente, domandandoti se hai agito nel migliore dei modi, se hai detto le parole che avresti dovuto dire, se avresti potuto cambiare le cose o farle in modo anche solo leggermente diverso."
Personalmente, trovo che la magia di quest'autrice sia riuscire a raccontare di uno dei momenti più difficili che un essere umano possa mai provare, la morte di una persona amata, eppure non essere pesante, depressiva o squallida. Anzi, riesce a strappare continui sorrisi, se non risate vere e proprie. Perché la vita è fatta così: di pianti e di risate. Ci racconta di una ragazza che si è vista rivoluzionare la vita per sei mesi, ma che poi è ripiombata nei soliti schemi, nelle sue vecchie abitudini. Perché il cambiamento può essere innescato da qualcun'altro, ma poi siamo noi che dobbiamo portarlo avanti.

Un giardino sul tetto sarà importante...
Lou si è sempre aggrappata a qualcun altro, non ha mai camminato con le sue gambe. Anche in questo secondo libro la vediamo ripetere lo schema, al grido di battaglia: "Sto facendo la cosa giusta". Ma giusta per chi? Ci sarà l'entrata in scena di un nuovo personaggio fondamentale e no, non sto parlando del suo nuovo amore. Lou riverserà su questo personaggio tutta se stessa, dimenticando ancora una volta il proprio io.

JoJo Moyes ci racconta la sua battaglia senza falsi pietismi, Lou non ci viene descritta come la povera vittima, i suoi errori ci vengono mostrati in tutta la loro stupidità, ma quando si soffre questo si fa: ci si comporta da stupidi. Amo questa autrice perché ha un dono incredibile, non lo ripeterò mai abbastanza: parlarci del dolore facendoci ridere. Solo lei poteva paragonare una persona che ha subito un lutto a una ciambella...
"Sul serio, è così. Ci ho pensato a lungo. Impari a convivere con il dolore, impari a convivere con loro. Perché sì, rimangono nel nostro cuore, anche se non respirano e non vivono più accanto a noi. Non è lo stesso dolore devastante che si prova all'inizio, il dolore che ti travolge e ti fa venire voglia di piangere nei posti sbagliati e di prendertela con tutti gli idioti che sono ancora vivi mentre la persona che amavi è morta. E' qualcosa che impari a gestire. Come adattarsi attorno a un buco. Non so. Come essere... una ciambella invece di una focaccina."
Queste sagge parole le dice un altro importante personaggio, e sì, questa volta sto parlando del suo nuovo amore. Non è un sostituto di Will, ma è un uomo generoso che si merita l'amore e che è disposto a dare tutto se stesso. Farete la sua conoscenza, anche se ci metterete un po' a capire chi lui sia esattamente... 

Un romanzo che mi sento di consigliare con tutto il cuore, perché ancora una volta quest'autrice mi ha conquistata con il suo modo di scrivere mai banale, scorrevole, accattivante. Una storia di crescita, di forza, di speranza, d'amore.

1 commento:

  1. Io posso dire solo che è stato meraviglioso... Pensavo che nessun seguito avrebbe retto il confronto di Io prima di te e invece la Moyes ha fatto un miracolo... Il libro ti prende così tanto che entri nel personaggio e provi le sue stesse emozioni. Ancora una volta "JoJo sei grande!!"

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