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mercoledì 8 giugno 2016

Recensione Lui vuole tutto e Lei vuole tutto
di Marilena Barbagallo


Titolo: Lui vuole tutto
Autrice: Marilena Barbagallo
Editore: autopubblicato
Data di pubblicazione: 19 febbraio 2016
Pagine: 419
Genere: erotic romance
Punto di vista: prima persona alternata
Livello di sensualità: alto

Trama: Krum Botev non ha mai avuto nulla nella vita a parte se stesso. Conosce solo ciò che gli è stato insegnato. Duro, egoista, insensibile, ma fedele al Padre, colui che lo ha cresciuto ed educato secondo i valori della società segreta di cui fa parte. Mai nessuno è riuscito ad abbattere la sua corazza. Nessuno può toccarlo fuori e dentro. Nessuno tranne lei, che fa parte di una fetta di passato che Krum non riesce a dimenticare. Ambra Livori, bella e ricca ereditiera, ha sempre avuto tutto. Ma gli incubi non le danno tregua, continuano a mostrarle quell’uomo che le rovinò la vita quando aveva solo sedici anni. Il ricordo di lui, col tempo, si è trasformato in un sentimento perverso che non riesce a tollerare. Proprio quando Ambra decide di imparare a controllare le sue emozioni, riceve una strana convocazione. Le sue origini verranno messe in discussione e il passato diverrà un terribile presente da cui non potrà fuggire. Combattere per se stessa sarà l’unica soluzione. Cosa lega Ambra e Krum? Ma soprattutto, possono due anime tanto diverse riuscire a toccarsi fuori e dentro? Un’organizzazione segreta, una passione indomabile, un uomo e una donna destinati a scontrarsi.


Titolo: Lei vuole tutto
Autrice: Marilena Barbagallo
Editore: autopubblicato
Data di pubblicazione: 26 maggio 2016
Pagine: 443
Genere: erotic romance
Punto di vista: prima persona alternata
Livello di sensualità: alto

Trama: Se potesse, Krum ucciderebbe il ricordo di Ambra. Se potesse, Krum smetterebbe di… Non lo sa. Krum non sa più cosa prova. Una cosa è certa: deve trovarla e riportarla al Tempio. Deve seguire gli ordini della Setta. Deve seguire gli ordini del suo cuore. L’unica persona che era riuscita a sciogliere il gelo della sua anima, è la stessa che lo tormenta da sedici giorni. Sedici giorni di vuoto e lontananza. Quando i loro destini si incrociano ancora, tutte le torture che Krum desiderava infliggere ad Ambra, svaniscono. Desidera solo stringere tra le braccia quella donna potente. Potente per lui e per la Setta del Tempio. Per Ambra, fare i conti con le proprie origini si rivelerà più difficile di quanto aveva previsto. Ciò che scoprirà le cambierà la vita e metterà scompiglio all’interno della società segreta che teme tanto. Il ruolo di Ambra non verrà ben visto dal terzo membro fondatore, il quale tramerà alle loro spalle superando tutti i limiti. E quando i limiti vengono superati, il guardiano non perdona nessuno. Led diventa solo Krum. Per entrambi non ci sono più confini, ma attimi da vivere. Sanno che ogni istante può essere infinito, anche se dovesse essere l’ultimo. Nella vita non sempre si va verso la luce, a volte, si sceglie il lato oscuro.

Recensione di Monica:
***ATTENZIONE! SPOILER!***
Non so se capita anche a voi, ma di solito i romanzi che leggo si dividono in tre categorie: quelli che mi piacciono, quelli che non mi piacciono e quelli che mi dividono a metà. Posso affermare con assoluta certezza che la duologia della Barbagallo rientra in quest’ultima categoria. Visto che ho voluto leggerli tutto d’un fiato come se fossero un unico romanzo, questa recensione parlerà in generale di entrambi i romanzi, dandone una visione d’insieme.

Lui vuole tutto mi ha stregata fin dalle prime battute. Krum, il protagonista, è un uomo di ghiaccio; non a caso chi lo conosce lo chiama LED, che vuol dire ghiaccio in bulgaro, la sua lingua madre. Krum è cresciuto in contesti degradati, privi di amore, con un padre violento che si prostituiva e lo faceva prostituire. La vita del bambino subisce una svolta drastica quando viene comprato da quello che lui definisce Padre e che di fatto diverrà una specie di Dio: Leonardo Andolfi, un uomo che trasformerà un bambino abusato in un’arma pronta a uccidere.
Andolfi è il capo di una setta massonica il cui unisco scopo è quello di far arricchire i propri adepti. Come tutte le società segrete che si rispettino, le regole sono poche ma rigide: fedeltà assoluta e massima riservatezza, inutile dirvi che chi non le rispetta paga con la vita la propria diserzione.

Ambra è la figlia di una ricchissima famiglia di industriali. Rapita per motivi misteriosi in giovane età, è rimasta bloccata in un ricordo difficile da metabolizzare. La ragazza infatti, a distanza di anni, non ha dimenticato uno dei due rapitori. Un uomo dal volto coperto ma dagli occhi neri come l’inferno, che tormenta la sua mente e il suo cuore dal giorno in cui l'ha trascinata via dalla sua vita di agi per gettarla in incubo. 
Questo rapitore, che altri non è che Krum, le suscita emozioni contrastanti. Da un lato vorrebbe rivederlo per picchiarlo, per urlargli contro la rabbia per essere stata tenuta prigioniera un mese in condizioni disumane, dall’altro non riesce a dimenticare il fuoco che il solo ricordo di quest’uomo le accende nelle vene. Anche Krum, che veste il difficile ruolo del rapitore/salvatore, visto che sventa un tentato stupro di Ambra da parte del suo compagno Manuel, non riesce a dimenticare quella ragazza bellissima che per un istante gli ha ricordato il suo alter-ego bambino, prigioniero e costretto a subire violenza. 

Ben presto Ambra si troverà a fare i conti con il suo passato, visto che il suo integerrimo e amorevole padre, in realtà è stato uno dei tre fondatori della setta di cui fa parte Leonardo. La ragazza verrà costretta a fare una scelta che cambierà per sempre la sua esistenza e che la costringerà a scendere a patti con la sua morale e con il suo cuore.

È difficile per me rendere in poche parole la bellezza della trama ideata dalla Barbagallo. I Pov alternati di Krum e Ambra ci permettono di entrare davvero nella mente dei due protagonisti, di vivere con loro la nascita e la dolorosa accettazione di una passione ingestibile e per certi aspetti indesiderabile. Krum desidera Ambra in modi che gli fanno paura e che non comprende. Per la prima volta sente istintivamente il bisogno di proteggere qualcuno che non sia il Padre. Per la prima volta riesce a conversare con un altro essere umano, anche se, a dirla tutta, più che una civile chiacchierata, quelle tra Krum e Ambra sono lotte greco-romane all’ultimo sangue.

Devo dire che fino ai due terzi del romanzo ho gridato al capolavoro. Ho adorato i due protagonisti, perdendomi nelle loro paure e vibrando di desiderio represso tutte le volte che Krum compariva sulla scena. Purtroppo però l’ultima parte del romanzo mi ha lasciata un po’ perplessa e forse doveva farmi presagire quello che, ahimè, si è rivelato il triste seguito di una storia che aveva le potenzialità per essere un romanzo indimenticabile. 
Ambra a un certo punto, scoperto il passato di Krum, il suo tormento, le sue ferite e soprattutto accettando di amarlo a discapito di tutto, a mio giudizio doveva cambiare atteggiamento. Se ho capito i motivi dei continui litigi tra i due in tutta la prima metà del romanzo, ho cominciato a perdermi nella seconda. Perché una ragazza di ventidue anni, intelligente, sensibile e determinata, debba oscillare tra odio e amore come una bambina capricciosa, non mi è chiaro. Ho cercato di giustificare questo comportamento con la scusa dell’età e dell’ambiente in cui Ambra è cresciuta: un contesto che l’ha resa una ragazza un po’ viziata e molto egocentrica. 

Altro aspetto che mi ha spiazzata un po’, è la forte presenza di termini inesistenti o utilizzati in modo improprio, faccio qualche esempio per rendere meglio l’idea:
«Il bianco della parete di fronte, così sterile e insito di nulla»
«A tavola si innalzano commenti stuporosi»
«Spalanco gli occhi, sento le gambe cedere e sono diventata molla. Sono molla».
«Dammi solo qualche giorno in più, affinché io possa deporre totale fiducia in te»
«Così lo guardo minuziosamente, sperando di scalfire nella mia testa tanta bellezza»
«Mi porto alle narici la maglia con cui dorme, essa è pregna di quell’infuso diventato ormai la mia ossessione».
Nonostante tutto questo il mio giudizio sul primo volume della duologia resta molto alto. Il dramma vero e proprio per me lettrice è iniziato con il secondo volume. Mi aspettavo che finalmente si capisse quale fosse lo scopo della setta, venissero definiti meglio i protagonisti “negativi” e in qualche modo che la nostra eroina ne uscisse vittoriosa. In realtà nei primi quindici capitoli di Lei vuole tutto, l’unico vero tema trattato è quello dei continui litigi tra Ambra e Krum. A quanto pare essere prigioniera nel castello della setta, stare sotto lo stesso tetto con il tuo rapitore/quasi stupratore, scoprire che la morte di tuo padre potrebbe essere avvenuta per mano di uno dei guardiani di Leonardo: ecco tutto questo ad Ambra non importa. L’unica cosa che le interessa è litigare per motivi, a mio giudizio, futili. Lei gli dichiara amore eterno, ma basta uno sguardo di Krum per farla stizzire e affermare di detestarlo e volerlo lasciare. E Krum? Se l’ho adorato, capito e ho parteggiato per lui durante tutto il primo romanzo, ho stentato a riconoscerlo nel secondo. Anche lui ha questo comportamento vagamente bipolare in cui prima si dice innamorato, poi però lascia che Ambra pianga e gli giuri eterno amore dietro una porta chiusa, mentre lui la snobba bellamente, per poi all’improvviso tornare geloso e infine trasformarsi in un innamorato coccolone. Da questo frullato di emozioni contrastanti ne sono uscita stordita in modo poco piacevole. 

In tutto questo la trama, non dico dark, ma almeno suspense, si perde del tutto. È come se l’autrice non fosse più interessata alla setta, ai motivi per cui il padre di Ambra fa certe scelte, persino lo stesso rapimento della ragazza non viene spiegato e chiarito adeguatamente. Tutto resta sfumato, sullo sfondo… sullo sfondo di cosa? chiederete voi. Delle continue e innumerevoli litigate dei due, chiuse sempre con una seduta di sesso selvaggio. Ora, a me il sesso non dispiace, ma che uno venga punito nel modo in cui viene punito Krum (scoprite voi come) e che riesca a eccitarsi e pensare solo a correre nell’ala dei cinque sensi per far sesso con Ambra, l’ho trovato davvero poco credibile. Tutta la tensione sessuale del primo romanzo (in cui per inciso di sesso ce n’è poco e quel poco che c’è è da premio oscar) svanisce negli infiniti e monotoni amplessi del secondo. 
La scrittura è impeccabile questa volta, ma la trama sostanzialmente è venuta meno. Persino i cattivi diventano troppo buoni: Manuel, Leonardo, Krum… scivolano nel romanticismo zuccheroso che proprio non si addice ai personaggi conosciuti nel primo romanzo. E il finale? La setta verrà smantellata? Il bene trionferà sul male? Quello lo lascio scoprire a voi, personalmente l’ho trovato un po’ irreale, in linea se vogliamo con tutta la trama di questo secondo volume.
In conclusione il primo volume l’ho apprezzato molto e sono certa catturerà anche voi, sul secondo ho molte riserve, mi aspettavo qualcosa di diverso, ma a questo punto sono curiosa di conoscere anche la vostra opinione.

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