Titolo: La Quinta Onda
Titolo originale: The Fifth Wave
Autore: Rick Yancey
Serie: The 5th Wave #1
Editore: Monadori
Data di pubblicazione: 18 marzo 2014
Pagine: 520
Punto di vista: Prima persona alternato
Livello di sensualità: Basso
Trama: Di notte, Cassie non può più guardare il cielo stellato con gli stessi occhi di prima; ora sa che loro arrivano da lì, da quegli astri luminosi e distanti, e arrivano per distruggere il suo mondo. Cassie è tra gli ultimi superstiti, sola, in fuga da loro, esseri mandati sulla Terra per sterminare la specie umana: l'unica speranza che le resta è ritrovare Sammy, il fratellino che le è stato strappato dalle braccia. Quando il misterioso Evan Walker si offre di aiutarla, Cassie capisce che deve prendere una decisione: fidarsi o rinunciare alla sua missione, arrendersi o continuare a lottare.
Recensione di Alexandria:
La Quinta Onda è uno Sci-Fi YA di un autore, Rick Yancey, molto conosciuto e apprezzato per i suoi libri fantasy e fantascientifici e che in Italia conoscevamo, prima de La Quinta Onda, per la saga di Alfred Kropp (di cui l’ultimo libro da noi è inedito).
Inizio subito col dire che la trama del libro non deve trarre in inganno. Dico anche che non ha niente a che fare con L’Ospite della Meyer e che una lettura attenta del libro va al di là della storia di una banale invasione aliena, così come potrebbe sembrare.
È così che mi chiamo. Cassie.Non Cassie per Cassandra. Né Cassie per Cassidy. Cassie per Cassiopea, la costellazione visibile dall’emisfero nord, la regina bella ma vanitosa che Poseidone, il dio del mare, relegò per punizione in cielo legata a un trono.
I miei non sapevano assolutamente nulla del mito. Erano solo convinti che fosse un nome carino.
Anche quando c’era chi poteva farlo, nessuno mi chiamava mai Cassiopea. L’unico era mio padre, giusto per stuzzicarmi, per di più con le vocali strascicate: Caaas-siooo-peee-aaa. Mi mandava in bestia. Non lo trovavo né dolce né divertente: mi faceva odiare il mio nome. — Mi chiamo Cassie! — gli urlavo. — Cassie e basta! — Ora darei qualsiasi cosa per sentirglielo dire un’altra volta.
La vita di Cassie e del suo mondo, così banale e così tranquillo, il mondo in cui lei andava a scuola ed era segretamente innamorata di Ben Parish, il ragazzo più bello della scuola, viene sconvolta da quella che venne chiamata la Prima Onda, quella del silenzio e dell’oscurità.
Gli Altri misero fuori uso qualunque tipo di tecnologia umana, creando un corto circuito che uccise mezzo milione di persone in tutto il mondo: tutti i veicoli in movimento si fermarono, gli aerei precipitarono, l’elettricità e le comunicazioni collassarono.
Nella Seconda Onda, gli Altri sfruttarono il fatto che il 40 per cento della popolazione terrestre si concentrasse lungo le coste. Così provocarono enormi tsunami che spazzarono via dal pianeta tre miliardi di persone.
La Terza Onda fu quella della pestilenza. Gli Altri utilizzarono gli uccelli per diffondere un virus mortale e infettare il maggior numero possibile dei sopravvissuti alla Prima e alla Seconda Onda. Tale virus, molto simile a quello dell’Ebola, faceva sanguinare chi ne veniva infettato fino alla morte e il cadavere, a sua volta, diventava fonte di contagio.
La Quarta Onda fu quella dei Silenziatori. Gli Altri, sotto le mentite spoglie di soldati governativi, divisero la popolazione tra ragazzi e adulti, e poi ulteriormente tra ragazzi sani e malati, eliminando tutti gli adulti e ragazzi malati. E’ durante la Quarta Onda che Cassie vede morire suo padre e vede scomparire suo fratello insieme a decine di bambini, tutti diretti a Camp Haven.
La Quinta Onda è il racconto del viaggio che Cassie intraprende alla ricerca di Sammy, attraverso il fantasma di un mondo ormai distrutto e abbandonato a pochi sopravvissuti e al terrore di finire uccisi dai Silenziatori.
In questo viaggio, Cassie è aiutata da Evan Walker, un ragazzo di campagna dell'Ohio, che viveva con la sua numerosa famiglia, morta durante la Terza Onda.
Ammetto che ci sono voluti ben 60 capitoli per capire chi fosse in realtà Evan e per innamorarmi di lui, per poi divorare i restanti 31 capitoli in un susseguirsi di colpi di scena e situazioni adrenaliniche, fino alla fine che mi ha lasciato col fiato sospeso.
— Se sei qui per ucciderci, perché finora mi hai risparmiata? — chiedo.
Risponde senza esitare, come se avesse deciso da tempo cosa dire nel caso in cui gli avessi rivolto questa domanda.
— Perché mi sono innamorato di te.
Non svelerò niente di Evan, ma dirò che è un personaggio che si ama per la sua assoluta umanità e lasciatemi sottolineare questa parola, umanità.
Prima di trovarti, credevo che l’unico modo di tirare avanti fosse avere qualcosa per cui vivere. Mi sbagliavo. Per tirare avanti, bisogna avere qualcosa per cui essere pronti a morire.
Il punto non è quanto tempo restiamo, ma cosa facciamo con quel tempo.
A differenza di Cassie, la cui umanità invece, è stata messa a dura prova da ciò che ha subito onda dopo onda. Cassie è una ragazza forte, una che non si arrende. E’ agguerrita, è intenzionata a non lasciare che gli Altri l’abbiano vinta su di lei, ma è anche fragile e consapevole della sua fragilità. Evan l’ha salvata, ma alla fine è lei che salva lui.
Regola numero uno: non fidarti di nessuno. Il che porta alla regola numero due: l’unico modo per restare vivi il più a lungo possibile è restare soli il più a lungo possibile. Le ho infrante entrambe. Oh, sono così furbi. Più sopravvivere diventa difficile, più cresce la voglia di allearsi. E più cresce la voglia di allearsi, più sopravvivere diventa difficile.
Mentre Cassie cerca Sammy, il fratellino è finito nella Squadra 53 di Camp Haven, capitanata da Ben, il quale, scampato alla Terza Onda e miracolosamente guarito dal morbo, si ritrova a essere arruolato nell’esercito. La sua missione è scovare e uccidere gli Altri. O almeno è così che lui crede all’inizio.
Ben Parish è morto.
Non mi manca. Era un vigliacco, un piagnone, un moccioso.
Zombi no.
Zombi è tutto quello che Ben non era. Zombi è un duro. Zombi è tosto. Zombi è gelido.
Zombi è nato la mattina in cui ho lasciato il reparto convalescenti. Ha ricevuto una tuta blu in cambio della vestaglietta.
La squadra di Zombi è formata da ragazzini, sopravvissuti e rotti. Spezzati. Ma ancora umani.
Ben è Zombi, Sammy è Nugget, Dumbo è Dumbo. Poi c’è Poundcake, un ragazzino dal viso dolce che non parla mai, non so se perché non può o perché non vuole. E Teacup, una bambina appena più grande di Sammy che mi dà l’idea di non avere il cervello a posto, il che mi preoccupa perché non fa che stringere e accarezzare e coccolare un M16 che ha tutta l’aria di essere carico.Per finire c’è Ringer, una bella ragazza pressappoco della mia età, che non solo ha capelli neri lucidissimi e liscissimi, ma anche la carnagione impeccabile di una modella photoshoppata, di quelle che ti sorridono arroganti dalle copertine delle riviste di moda mentre tu aspetti in coda alla cassa. Solo che, così come Poundcake non parla, Ringer non sorride mai. Perciò ho deciso di aggrapparmi alla speranza che le manchi qualche dente.
In questo libro niente è come sembra, nessuno è chi dice di essere e ognuno si trasforma in qualcun altro.
Il linguaggio è molto fluido, molto distopico, con frasi brevi e periodi non eccessivamente complessi. Ma quello che colpisce di più del libro è la quantità di concetti che fanno riflettere, senza nemmeno rendersene conto.
La Quinta Onda è senz’altro quella più dura, perché è quella che mira a uccidere davvero, non il corpo, ma l’umanità nella sua essenza. Distruggendo la capacità dei sopravvissuti di fidarsi l'un l'altro, gli Altri distruggono ciò che rende tale una persona, così tutti diventano il nemico.
Per fare un esempio, questo è il principio che spinge gli studenti di Battle Royale a uccidersi a vicenda: sapendo di essere tutti degli obbiettivi, l'unico modo per sopravvivere è uccidere per primo. Ma Cassie lo ha capito, Ben lo ha capito, fidandosi di Evan, fidandosi di Ringer.
Quando arriva il momento di smettere di scappare dal passato, il momento di voltarsi e affrontare ciò che pensavi di non essere in grado di affrontare – il momento in cui la tua vita resta in sospeso in attesa che tu scelga se rinunciare o rialzarti – be’, quando quel momento arriva, e arriva sempre, se non puoi rialzarti e non vuoi rinunciare, ecco cosa fai: strisci.
Quando pensi che tutto sia perduto, quando anche tuo fratello può essere tuo nemico, quando si tratta della sua vita o della tua, come dice Ben, strisci e continui a strisciare, rischiando e mettendo in gioco te stesso, perché è l’unico modo per sconfiggere la Quinta Onda, per restare umano.
La Quinta Onda è più di un YA, più di uno Sci-fi, più di un racconto di alieni (ma saranno davvero alieni?), perché esplora il comportamento umano, mette in luce ciò che ci distingue l’uno dall’altro e ciò che ci separa dagli altri esseri viventi, ma pone l’accento anche su ciò che ci accomuna tra di noi e a loro: istinto e paura contro razionalità e fiducia.
Non si tratta più di uccidere per non essere ucciso, ma di non uccidere per non morire.
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