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giovedì 25 febbraio 2016

Recensione di Una scelta impossibile di Susan Elizabeth Phillips (Serie Wynette Texas#6)

 
Titolo:Una scelta impossibile
Autore: Susan Elizabeth Phillips
Serie: Wynett Texas #6
Editore: Leggereditore
Data di pubblicazione: 18 febbraio 2016
Livello di sensualità: basso
Punto di vista: terza persona

Trama: Lucy Jorik è la figlia di un ex presidente degli Stati Uniti. Meg Koranda è la sua migliore amica. Una di loro sta per sposare l’irresistibile Ted Beaudine, ma l’altra è determinata a fare di tutto perché ciò non avvenga…




Commento di Estelle: 
Ci sono autrici che utilizzano a rotazione sempre lo stesso canovaccio, la precisa caratterizzazione per i protagonisti, gli identici elementi per arricchire la trama. Nonostante queste ripetizioni, riescono a scrivere storie che non stancano mai, ma che, al contrario, emozionano ogni volta come se fosse la prima. Susan Elizabeth Phillips è una di loro.

Parto subito dalle dolenti note: questo è il sesto libro di una serie. Nonostante si possa leggere da solo, si avverte durante la lettura l’assenza di qualcosa, è come un puzzle a cui manca un tassello e quindi incompleto. Come tutti i libri dell’autrice, anche in Una scelta impossibile esiste un’accentuata coralità, necessaria visto che la storia è ambientata in una piccola cittadina del Texas dove ognuno sa tutto di tutti. Ma al contrario degli stand alone come, ad esempio, Odio quindi amo, i comprimari sono stati protagonisti a loro volta dei romanzi precedenti e quindi la Phillips ha giustamente tralasciato di spiegare gli avvenimenti pregressi. Mi piacerebbe capire i motivi di una scelta del genere, chissà se la CE la spiegherà mai.

Meg Koranda è brillante, avventurosa, sarcastica, bellissima ma non sa cosa vuole dalla vita. Figlia di una celebre modella e di un premio Pulitzer, oltre che regista di fama mondiale, cresce all’ombra di due enormi querce che non le permettono di maturare.
Gira il mondo, nuota con gli squali bianchi, percorrere le foreste pluviali a piedi, ma non riesce a capire cosa vuole fare da grande. I genitori per aiutarla in questa scelta decidono di tagliarle i viveri e di esortarla a trovare la proprio strada. Scelta discutibile e poco ortodossa, ma efficace.
Meg manderà a monte il matrimonio della sua migliore amica, animata solo da buone intenzioni, attirando su di sé il rancore di un’intera cittadina, Wynette, e del quasi marito di Lucy, diventando il capro espiatorio di ogni problema che si verrà a creare.
Impossibilitata ad andarsene a causa di una macchina rotta e della mancanza di denaro, dovrà fronteggiare casalinghe impazzite, ex fidanzate gelose, madri apprensive e un uomo tanto perfetto quanto bloccato in un modello che, probabilmente, si è creato per compiacere gli altri, più che per rendere felice se stesso.

Meg incarna il tipo di donna che amo di più: forte, ironica, ma fragile dentro. Una persona che lavora su se stessa e sul mondo che la circonda per uscire dalla gabbia dorata in cui è stata messa da altri, che è un po’ il cliché già visto in Odio quindi amo o in Volare fino alle stelle, tanto per citar due romanzi della Phillips.
Ted Beaudine è l’uomo perfetto: bello, altruista, con un forte senso dell’onore. Gli uccellini cantano al suo passaggio e il sole lo illumina nelle scene madri. All’occorrenza tira fuori dalla tasca anche l’aureola. E’ l’amante migliore che una donna possa provare, perché il piacere della sua partner viene prima del suo. Per tutti Ted è il modello da seguire, per Meg è una clamorosa bugia.

Ci vorrà passione e dolore, una buona dose di gelosia, malelingue sull’orlo di una crisi di nervi e del buon sesso selvaggio per far capire a Ted ciò che vuole realmente dalla vita. Per Meg serviranno sudore, lacrime e un faccia a faccia con se stessa.

Storia corale dove ritroviamo elementi cari alla Phillips: l’adolescente inquieta, la piccola cittadina pettegola, il gruppo di donne che prima odia la protagonista e poi la ama, difetti compresi. Ho amato Francesca e Dallie, protagonisti di Un fiore nella polvere, primo romanzo della serie pubblicato venti anni fa da Sperling & Kupfer. Come ho amato anche gli altri personaggi dei quali spero di poter leggere il romanzo a loro dedicato.

Con lo stile inconfondibile, brioso e veloce, la Phillips sviscera due personalità complesse e sfaccettate, le porta a confrontarsi con loro stessi e ci fa vivere un'intensa storia d'amore, tra lenti e perfetti amplessi consumati all'interno di una chiesa e un viaggio a Manhattan dove si gioca il tutto e per tutto.

Promosso a pieni voti, sperando nella pubblicazione del resto della serie.

5 stelle

5 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Adoro la SEP proprio per le donne che crea, caparbie,sensibili,autoironiche.Sulla scelta della Leggereditore ormai non spendo più parole. Si intuisce chiaramente,leggendo il romanzo,che i personaggi non sono degli "sconosciuti" e vedo la pubblicazione di un sesto volume come una mancanza di rispetto nei confronti del lettore.

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  3. Concordo Ophelie! Le donne della SEP sono fantastiche. Tutto l'opposto della Leggere, che ne combina una dietro l'altra...

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  4. Secondo le la ce ha puntato il dito a caso sugli inediti della SEP e ha deciso di pubblicare quello che usciva fuori U.U Mah.
    Comunque sia, della SEP mi leggerei anche la lista della spesa, perciò sono contenta che continui a essere tradotta. Un fiore nella polvere mi piacque tantissimo poi *w*

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    Risposte
    1. Ormai dalla Leggere mi aspetto di tutto. Però non posso che essere contenta perché ha portato in Italia quest'autrice. Vedrai che adorerai anche questo... Anche se ho fatto fatica a riconoscere Francesca in alcune scene...

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