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giovedì 2 agosto 2018

Recensione Da Jack a King di Scotty Cade

Titolo: Da Jack a King
Titolo originale: From Jack to King
Autore: Scotty Cade
Editore: Dreamspinner Press
Genere: Contemporaneo MM
Data uscita: 3 luglio 2018

Trama: Bay Whitman, scrittore di gialli di successo, vive una vita da celebrità, perlomeno in apparenza. In pubblico è sempre spigliato e sicuro di sé. Le donne pendono dalle sue labbra e gli uomini invidiano i suoi modi spavaldi. In realtà, però, Bay è un tipo solitario. È timido e introverso e la sua vita consiste nello stare seduto in una stanza semibuia a scrivere i suoi famosi romanzi con protagonista Jack Robbins. Il suo unico vizio è il gioco d’azzardo. Vincere un escort durante una partita a poker cambierà la sua vita in modi che non avrebbe mai immaginato.


Recensione di Alexandria:
Come dice l’autore stesso, Scotty Cade, Da Jack a King è un romanzo leggero contemporaneo che si propone di toccare brevemente due temi piuttosto seri, il bullismo e la cosiddetta dipendenza da sesso.
Cade è consapevole della serietà degli argomenti che vuole trattare, e cerca di affrontarli nel libro unendo alle parole l’esperienza sua e del marito, vittime entrambi di bullismo da adolescenti, per quanto riguarda il primo punto, e mettendo a frutto lo studio, supportato anche dal parere di esperti del campo, per la dipendenza da sesso.
Il risultato è un libro che coniuga esperienze di vita e apprendimento in una storia intrigante e originale, molto piacevole da leggere. 

Bay Whitman è uno scrittore di gialli il cui protagonista è considerato idolo di uomini e donne per il suo charme e per la sua intelligenza, Jack Robbins. 

In molti credono che Jack non sia altro che la trasposizione letteraria di Bay, dal momento che lo scrittore si presenta come un uomo elegante e pieno di fascino, dall’aspetto sicuro e seducente, “un vero uomo, con la spavalderia combinata di Tom Cruise, James Bond e George Clooney”. 

In realtà, Bay Whitman fisicamente non somiglia per niente al suo personaggio:
“Jack era estremamente bello, con il suo metro e novanta per circa cento chili di peso, muscoloso e con occhi nocciola (screziati di verde smeraldo), barba molto corta e capelli castano chiaro con riflessi biondi”. 
Niente a che vedere con Jack che è, invece, un uomo profondamente insicuro, timido e imbranato. 
“Per questo Bay aveva creato Jack Robbins bello e forte come lui avrebbe desiderato essere, e come voleva essere.” 
In pubblico, Bay si trasforma diventando la sua creatura, Jack, lui che normalmente viveva nascosto nel suo appartamento di New York, poteva continuare a celarsi dietro le spalle muscolose di Jack, senza sentirsi inadeguato e insignificante. 

Per Bay, Jack era diventato una maschera, una seconda pelle che celava il suo vero io, un uomo alto, magro e goffo, che a scuola era stato sempre preso di mira dai bulli. Il ragazzino che fuggiva dalla realtà tuffandosi nei libri e nei telefilm. 

La vita mondana di Bay, che si limitava alla promozione dei suoi libri, si svolgeva pacatamente tra una sessione di firmacopie e una partita a poker con personaggi di spicco della mondanità, finché proprio in una di queste partite, Bay vince un escort e la sua vincita si presenta alla porta della camera della sua suite.

Ma checazzo sta succedendo? Jack? Jack Robbins? L’uomo dall’altra parte della soglia era l’immagine sputata del personaggio che Bay aveva creato. Era appoggiato al muro di fronte alla suite, con un completo nero alla moda, le braccia conserte e i piedi incrociati alle caviglie, e sfoggiava un sorriso da un milione di dollari.
Deve essere uno scherzo. Jack non è reale.
In realtà, quello che Bay si ritrova davanti è King Slater, un attore porno che arrotonda lo stipendio offrendo il suo corpo e la sua compagnia per denaro, e non certo a buon mercato. 

Mentre Jack Robbins era un prodotto dell’immaginazione di Bay, la vista reale di King Slater, così simile al suo personaggio nell’aspetto, fa scattare una molla nel cervello di Bay: sebbene lui non sia gay, anche se il sesso nella sua vita non ha mai rivestito molta importanza, la conoscenza più approfondita dell’uomo avrebbe potuto portare ad ampliare le sfaccettature di Jack Robbins, così da farlo diventare un personaggio sempre più completo. 

King Slater, dal canto suo, prova per Bay dei sentimenti discordanti. 
Con Bay si trova a condividere le stesse esperienze adolescenziali, bulleggiato anche lui da ragazzino, ma in campo sessuale tra i due c’è una voragine.
Nel suo lavoro King è sempre riuscito a scindere l’amore dal sesso, temendo non il sesso quanto l’amore, e proprio questa connessione intima con Bay lo mette in guardia su di lui: 
Perché m’importa così tanto? Forse perché siamo cresciuti allo stesso
modo. Siamo stati entrambi presi di mira dai bulli, e quell’esperienza ci ha
lasciato dei segni. Forse mi dispiace per lui?
No. Andiamo, King, lui ti piace. Quella presa di coscienza gli fece scattare un allarme nella testa. Un allarme che lo metteva in guardia. È un innesco. Non farti coinvolgere.
Scritto in un linguaggio accattivante e semplice, con personaggi ben caratterizzati, la storia di Bay e King si legge d’un fiato e catapulta il lettore in un ambiente quasi cinematografico: le scene dei film girate da King, le partite eleganti a poker di Bay, le suite degli alberghi, le cene lussuose. 

E’ anche un libro che trae spunto dal bullismo e dalla patologia della dipendenza da sesso per raccontare il percorso di crescita di due persone che alla fine ce l’hanno fatta, sconfiggendo i propri demoni e riuscendo a vivere se stessi al meglio delle proprie possibilità. 

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