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giovedì 28 gennaio 2016

Tu vuo' fa' l'americano: Recensione "Larken" di S.G. Rogers



Rubrica a cura di Miss T.

Diciamocela tutta, nel cuore di ogni italiano c’è il sogno di essere uno straniero: biondo, occhi azzurri e accento sexy.
Potendo scegliere, non mi farebbe schifo essere come Pamela Anderson. Ehi, attenzione: Paaamela non Pameeela, che mi fa tornare in mente i vicoli delle città del Sud con i panni stesi al sole e la tua migliore amica che ti urla nelle orecchie « Ciao Pamé!»
Eh no! In nomen omen dicevano i latini e si sa, la saggezza degli antichi non va messa in discussione. E poi vuoi mettere a confronto Pasquale, Giuseppe e Filippo con i ben più sexy nomi in versione inglese? Pascal, Joseph e Philip hanno tutta un’altra musicalità, la sentite anche voi? 
Però noi siamo ingordi, non basta il nome straniero, perché lo dice la canzone «Tu vuo’ fa’ l’Americano ma si’ nato in Italy» perciò: sfiga! 
Il nome non basta. Se qualche poveretto si illude di riuscire più simpatico, più capace, più interessante semplicemente nascondendosi dietro un nome straniero, si metta l’animo in pace. Il nome non basta e carta canta!
E in questo caso: carta racconta… ebbene sì, visto che mi diletto a leggere i self stranieri, ho deciso di condividere con voi la crème de la crème, il top del top, ovvero? Anche i ricchi piangono e pure gli stranieri sbagliano! Oggi vi voglio parlare di un romanzo rigorosamente self.


Titolo: Larken
Autore: S.G. Rogers 
Pagine: 164
Prezzo: 0,99 euro
Serie: #1 Graceling Hall, ma autoconclusivo 

Trama: The sole survivor of a train accident, young Larken Burke is dubbed the Miracle Orphan. Four years later, however, her life is far from fortunate. Because of her emotional and physical scars, she believes she’s un-marriageable. With little hope for the future, she agrees to wed a gentleman she’s never met. Unfortunately, his aloof manner proves difficult to take.
Marked by romantic tragedy and the loss of his brother, Brandon King has forsworn marriage. Obliged to take in a ward, he advertises for a mail-order bride to raise the boy. Since the union is to be a marriage in name only, his criteria are youthful age, a certain level of intellect, good breeding, and that the girl shouldn’t be so ill-favored she would embarrass him in society. To his dismay, he gets more than he’d bargained for.
Will it take a miracle for Mr. and Mrs. King to fall in love, or is their marriage another accident waiting to happen?

Recensione Miss T.: