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giovedì 29 marzo 2018

Recensione Morning Star di Pierce Brown (Serie Red Rising #3)

Titolo: Morning Star. La guerra del mietitore
Titolo originale: Morning Star
Autore: Pierce Brown
Serie: Red Rising #3
Editore: Mondadori
Genere: Sci-fi distopico
Data uscita:13 marzo 2018

Trama: L'oscurità ha vinto. Prigioniero, torturato, ridotto a un fantasma divorato dalla follia, Darrow il Mietitore - l'intrepido Rosso che è riuscito a infiltrarsi tra i tirannici Oro per rovesciare il loro dominio sui vari colorì che abitano l'universo - è stato scoperto dalla Sovrana. Il crudele Sciacallo può ora braccare e schiacciare i ribelli, senza freni e senza pietà. Tutto sembra perduto. Eppure, chi come il Mietitore è cresciuto all'inferno può ancora trovare la forza di risorgere dalle tenebre e scoprire che la piccola fiaccola della rivolta è adesso diventata un incendio e molti altri sono pronti a sognare e combattere con lui. Dalle prigioni di Marte alle lande ghiacciate delle Valchirie, dai bassifondi orbitali di Phobos alle sabbie sulfuree di Io, fino al palazzo stesso della Sovrana - in cui il tradimento e la speranza si nascondono dove nessuno si aspetterebbe - seguiamo il Mietitore e i suoi amici in un'odissea imprevedibile, tra dittatori che si credono dèi e uomini comuni che sanno diventare eroi. Nel terzo capitolo della serie "Red Rising" Pierce Brown trascina il lettore in un viaggio impetuoso tra battaglie spaziali epiche, duelli all'ultimo sangue, risate e lacrime, amicizia e violenza, dove una canzone può cambiare il destino di mondi interi, l'amore di un singolo diventare il coraggio di molti.

Recensione di Alexandria:
Credo di non essermi mai trovata in così grande difficoltà per una recensione come per questo libro, perché Morning Star è così tante cose che non so da quale partire prima, racchiude così tante sensazioni che non so quale raccontare senza doverne sacrificare nessuna.

Conosco bene Pierce Brown e i suoi stramaledetti libri, so che quando ci si immerge nella lettura delle sue storie la tua vita è finita, perché non sei più un lettore con un libro in mano, sei diventato un suo personaggio: un Oro, un Argento, un Rame, un Blu, un Bianco, un Arancione, un Verde, un Viola, un Giallo, un Grigio, un Marrone, un Rosa, un Ossidiana, o un Rosso, come Darrow.

Senza rendertene conto ti sei trasformato in un Ululante con un mantello di lupo puzzolente sulle spalle, un Blu con la mente sincronizzata con ogni singolo circuito di una navicella, un Grigio con uno scorciatore in mano, un Rosa tutto sorrisi e affettazione, un Ossidiana con una mano azzurra disegnata su mezza faccia, un Rosso in una trivella sotto terra, un Oro sulla cima dell’Olimpo.

Senza alcun preavviso ti ritrovi nella Società, intrappolato in una piramide colorata che decide della tua esistenza, se nascere dal Sole Aureo per comandare sui Colori inferiori, o dal sangue Rosso che scorre nelle miniere di Marte.

E senti che stai combattendo per vivere in un mondo libero edificato sulla pace, sull’amore che unisce e non su una pila di cadaveri, oppure per mantenere quel potere avito su cui le Case fondano il loro diritto alla superiorità.

La rivalità tra la Casa di Augustus e quella dei Bellona aveva raggiunto il suo apice con l’attacco di Marte da parte di Darrow: i Bellona avevano perso il controllo del pianeta e a Darrow spettava la gloria della vittoria.
Ma durante il suo Trionfo, il tradimento di Roque aveva distrutto il cuore di Darrow e tutti i suoi sacrifici erano stati vanificati in una carneficina dorata.
Tutto ormai era perduto: amici e alleati scomparsi o morti, Darrow stesso prigioniero. La sua identità rivelata ai mondi. Il Rosso che divenne Oro.
In questa tomba, il tempo è una pietra. È oscurità, costante e indomita. Come unica misura, i pendoli gemelli della vita: il respiro e il battito del cuore.
In questa tomba, Darrow è solo: nessun Ululante, nessuna Mustang, nessun Ares a salvarlo. E questa è la tortura peggiore a cui lo Sciacallo potesse condannarlo.
L’uomo non è fatto per essere solo: ha bisogno di qualcuno da amare e da odiare, per sentirsi vivo, per provare emozioni. Stando così le cose, l’unica fine onorevole è la morte.
Sevro permettendo, ovviamente.
«Spezzate le catene.»
E’ il grido che riecheggia nelle orecchie di Darrow mentre la sua prigione si dissolve, mentre viene riportato di nuovo alla vita, una vita che non gli appartiene più dalla morte di Eo, da quel canto che ha dato il via alla Rivolta del Rosso, fino alla trasformazione nel Nato Oro, e fino alla nascita della Stella del Mattino.

Nei primi due libri, il focus della storia è Darrow, il suo essere Rosso in Red Rising, il suo essere Oro in Golden Son. Anche le ambientazioni sono circoscritte: è stato Marte per la maggior parte del tempo  il terreno di gioco del nostro Miety, sia come Rosso che come Oro.

Ma in Morning Star tutto si espande: non è solo Marte a occupare la scena ma l'intero Sistema Solare, mentre  i protagonisti diventano le persone che circondano Darrow, la sua famiglia, i suoi amici, i suoi affetti, i cuori che battono a tempo con il suo: Sevro, Mustang, Ragnar, Victra, Danzatore, Holiday. Ma anche i suoi nemici: Ottavia, Antonia, Cassio, Roque, Adrio.

Darrow è costretto a guardarsi dentro e a capire chi sia diventato, cosa abbia davvero significato la sua trasformazione in Oro, quale sia il suo posto in quella Società che vuole distruggere.
E non è un percorso facile. La speranza e il coraggio non garantiscono la vittoria contro gli Oro. La morte è una questione più certa.
Non sono mai stato un uomo allegro e neppure un uomo di guerra, o un’isola in mezzoalla tempesta. Un assolutista come Lorn. Era solo una maschera. Sono e sono sempre stato un uomo completato da coloro che lo circondano. Sento crescere la forza dentro di me. Una forza che non provavo da tanto tempo. Non solo perché mi sento amato. È perché credono in me. Non alla mia maschera, come i soldati dell’Istituto. Non al falso idolo che ho innalzato quando ero al servizio di Augustus, ma all’uomo nascosto. Lykos può essere perduta. Eo può anche tacere. Mustang può trovarsi su un altro pianeta, e i Figli essere sull’orlo della distruzione. Eppure, goccia a goccia, sento la mia anima tornare dentro di me, e capisco finalmente di essere a casa.
Allo stesso tempo, Darrow è costretto a fare i conti con coloro che lo hanno tradito, con quelli che lo hanno disconosciuto, con quelli che continua ad amare nonostante tutto.

Roque. Cassio.
Il tradimento conosce il nome di Darrow e di Roque.
Darrow ha tradito la fiducia di Roque, l’amicizia che egli nutriva per lui, rivelandosi un mero impostore. Roque è un soldato del suo popolo, come Darrow lo è dei Rossi. Non è il cattivo della sua storia. È l’eroe che ha smascherato il Mietitore, il bugiardo, il complottista, colui che ha desiderato la fine della Società per la demokratia, la nobile menzogna che vede gli tutti gli uomini creati uguali. Eresia.

Ma Roque è ancora nel cuore di Darrow, così come il suo tradimento continua a pugnalarlo ancora e ancora, facendo sanguinare quel cuore.

Cassio, il Cavaliere del Mattino, è la personificazione dell’onore. Prova pietà per Darrow, ma la pietà non è perdono, così come la gratitudine non è assoluzione.
La guerra gli ha portato via tutto. E’ distrutto, Cassio, nello sforzo di essere il degno figlio di suo padre, e vorrebbe solo ritornare ai tempi dell’Istituto, quando lui e Darrow erano amici. Ma rimpiangere il passato non lava il sangue dalle sue mani, né da quelle di Darrow.

Sono Oro contro un Rosso, il diritto all’uguaglianza contro il diritto del potere, l’amicizia contro il tradimento, l’onore contro l’amore.

Darrow contro Roque, Sevro contro Cassio, Victra contro Antonia, Virginia contro Adrio.

La Stella del Mattino contro la stella nel cielo notturno.
L’alba contro il crepuscolo. Lo schiavo contro il dio.
La vita contro la morte.

Questa lettura è stata entusiasmante, letteralmente mozzafiato. Le descrizioni delle città, dei pianeti, delle astronavi, delle battaglie sono epiche, i dialoghi (soprattutto quelli che hanno per protagonista quel Goblin di Sevro) irriverenti e allo stesso tempo profondi, lo stile incalzante, gli avvenimenti sempre sul filo del rasoio, la traduzione superba.
Non ho parole per descrivere l’enorme lavoro di Edoardo Rialti e la sua capacità di rendere in italiano ciò che Pierce Brown ha riversato in questo libro. Magnifico.

La battaglia incombe, le strategie sono fatte, gli alleati scelti, le navi stellari schierate, gli eserciti in campo, la morte preannunciata.
Quanti resisteranno? Quanti soccomberanno legati inesorabilmente alla loro causa? Quale fazione sarà la più forte? Chi sarà il vincitore?
Un grido si leva sul campo di battaglia, tra stelle e pianeti e mari ghiacciati, tra gli ululati dei lupi.
Per aspera ad astra.

4 commenti:

  1. Questo libro è qualcosa di indescrivibile. E' una delle recensioni più difficili di sempre, ma la lettura dà soddisfazioni immense (e la tua recensione è bellissima). Come al solito sono stramaledettamente felice di averla condivisa con te Parah, è un disagio unico la ns chat con i dialoghi di Sevro.

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    1. Parah, Sevro è un sacco di cose, puzzone, sboccato, dai discutibili gusti hentai, però ci ha fatto morire dalle risate.
      Omnis vir lupus.

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  2. Mi unisco anche io ai complimenti per questa recensione.
    Ho amato questo libro, amo questi personaggi e non ne ho mai abbastanza.

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  3. Bellissimo libro e recensione.... ce ne sarebbero già altri 2 usciti nella saga ma di traduzioni nessuna traccia ancora.... Leggerli in lingua è bello ma le sfumature dei traduttori (bravi come Rialti) sono un'altra cosa..

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