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martedì 26 luglio 2016

Recensione L'imprevedibile piano di una scrittrice senza nome di Alice Basso


Titolo: L'imprevedibile piano di una scrittrice senza nome
Autrice: Alice Basso
Serie: Vani #1
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 14 Maggio 2015
Pagine: 280
Punto di vista: prima persona
Livello di sensualità: molto basso

Trama: Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l'essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora.
Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei.
E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili. Proprio ora che ha bisogno di tutta la sua concentrazione. Perché un'autrice per cui sta lavorando è stata rapita e la polizia vuole la sua collaborazione. C'è un commissario che ha riconosciuto il suo talento unico e sa che solo lei può entrare nella mente del sequestratore.
Come nel più classico dei romanzi, Vani ha davanti a sé molti ostacoli. E non c'è nessuno a scrivere la storia della sua vita al posto suo: dovrà scegliere da sola ogni singola parola, gesto ed emozione.

Recensione di Alice:
Questo libro mi ha incuriosita fin da subito, ma il titolo lungo come l'Illiade e l'Odissea e il solito faccione in copertina mi hanno per lungo tempo dissuasa. Poi però Mira l'ha letto e ne ha parlato benissimo (qui la sua recensione), poi ha incontrato l'autrice a un evento Garzanti (qui la cronaca dell'incontro) e ne ha lodato la simpatia e la naturalezza. Un altro paio di amiche l'hanno letto e recensito a cinque stelle. Che potevo fare? Che scelta avevo? Dovevo leggerlo!

La primissima cosa che mi ha colpita è stata la protagonista: Silvana Sarca, detta Vani, con la sua lingua lunga e tagliente, la mente agile e reattiva, la risposta sempre pronta, il suo look alla Lisbeth Salander (ma lei si vestiva così da molto prima che Larsson scrivesse Uomini che odiano le donne, ci tiene a precisarlo!) e questo suo dono particolare: capire al volo le persone e riuscire a mettersi nei loro panni. Questa dote la rende una ghostwriter straordinaria, professione che mi affascina profondamente.
"Ogni bravo ghostwriter è un liquido che assume la forma della testa in cui viene versato, uno specchio che ne replica il volto, un mutante che ne assorbe il carattere. E' anche una specie di giudice lucido e distaccato che, mentre tutta quest'opera di identificazione ha luogo, riesce a mantenersi imperturbabile e a decidere il modo più efficace di dire le cose che l'autore ha da dire. Un maledetto camaleonte multitasking: ecco che cos'è un ghostwriter degno di questo nome. Suona difficile, vero? Be', lo è."
La Basso mi ha conquistata con il suo stile preciso, ricercato, ha una proprietà di linguaggio invidiabile, una varietà di vocaboli ammirevole, la capacità di gestire i dialoghi in modo naturale e avvincente.

Ammetto di non saper bene come inquadrare questo romanzo perché la trama evolve in modi inaspettati e prende direzioni impreviste, almeno per me. A tratti sembra un romance, poi vira verso il poliziesco e verso il finale quasi nel thriller. Penso sia questa confusione mentale, che posso attribuire solo a me stessa, a non avermi fatto amare alla follia questo libro. Credo che abbia pesato l'aver letto, ultimamente, romanzi molto simili tra loro come genere, per non dire omologati. Forse il mio cervello è come un muscolo abituato a fare sempre lo stesso movimento? Temo sia così. Alice Basso mi ha fatto fare un esercizio nuovo e i miei muscoli mentali hanno protestato. La prova del nove? Mi ha colta di sorpresa. In genere riesco a intuire un colpo di scena anni luce prima, dove l'autrice vuole andare a parare difficilmente mi sorprende, mentre qui è riuscita a spiazzarmi totalmente. Mi ha presa in giro alla grande!

Non posso però rinunciare a fare una puntualizzazione. Io adoro l'ironia, non esagero, la adoro proprio. Sono convinta che sia più facile far piangere che far ridere. Eppure, o forse proprio per questo, non sono sensibile a tutti i tipi di comicità. Ad esempio a me non ha mai fatto ridere Fantozzi, o quei film di Natale che sbancano ai botteghini. Questa premessa per dirvi che quello che è il pregio più riscontrato in questo romanzo, appunto l'ironia, personalmente non mi ha fatta impazzire. Pensavo di avere tra le mani un libro che mi avrebbe fatto ridere e divertire dalla prima all'ultima pagina e invece no. Sì, la scrittrice è sicuramente acuta, intelligente e ha un sarcasmo pungente, ma non mi ha fatta ridere come immaginavo. Un paio di scene mi hanno strappato una risata, ma se mi chiedessero di descrivere questo romanzo con qualche aggettivo, direi che è eclettico, originale, intelligente, ricco di colti rifermenti letterari, a tratti sorprendente e con una sensibile umanità accuratamente nascosta dall'atteggiamento da dura e dal soprabito di pelle nera di Vani. Ma non direi che fa ridere.

Per concludere, un romanzo che consiglio assolutamente perché ha dei pregi incontestabili, ma il suggerimento è quello di leggerlo senza farsi troppi preconcetti o aspettandosi la solita storia. Perché qui di solito non c'è proprio nulla.
Quattro stelle

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