Titolo: Lost Soul
Autore: Veronica Scalmazzi
Serie: autoconlcusivo
Editore: autopubblicato
Data di pubblicazione: 25 novembre 2015
Pagine: 152
Punto di vista: prima persona
Trama: Ian Crofford non esiste più.
Un ubriaco al volante gli ha portato via la sua Susan e la loro piccola Lucy, strappandogli per sempre la sua unica ragione di vita.
Ora vivere è diventato insopportabile, ciò che resta di lui è solo un uomo invisibile che sopravvive dilaniato da un dolore che fa sempre più male.
Hope Sullivan ama la vita, esiste.
I giorni bui appartengono al passato. Vivere a pieno il mondo che la circonda è diventato il suo unico scopo.
Ma cosa succede quando un'anima persa, dagli occhi blu come il mare in tempesta, incontra un angelo dai capelli rossi?
Un filo invisibile li lega. Un filo che li porterà ad andare oltre l'apparenza, a cercarsi e perdersi l'uno nell'altro.
Ma a quale prezzo? E se i demoni del passato nascondessero una verità troppo grande da sopportare?
LOST SOUL è una storia di dolore e tormento, dove il destino giocherà la sua ultima carta: quella dell'amore. Un amore alla ricerca di un nuovo domani, sguardo dopo sguardo... battito dopo battito.
Quando ho chiuso il libro mi sono detta peccato. Una cover di quelle che bucano la pagina, una trama che prometteva una gamma di emozioni come solo una storia drammatica è in grado di suscitare. La storia commovente c’è ed è anche ben strutturata.
Ian ha provato il peggior lutto che può capitare a un uomo e ne è annientato così tanto da obbligarlo a cambiare radicalmente vita. Hope ha nel nome la speranza di una vita migliore, lei che ha ballato con la morte sin dalla nascita. Un amore, il loro, in grado di ribaltare i ruoli e di garantire la rinascita per entrambi.
Peccato per una secca e inopportuna deviazione nell’evoluzione di lui, che da uomo sull’orlo di un baratro si ritrova di nuovo in cima al mondo, lasciandosi alla spalle con troppo facilità la vita precedente. Da storia che percorre le vie del dolore, a romance che gioca la carta dei fraintendimenti. E non c’è braccialetto che tenga, quello è un dolore che non passerà mai.
Peccato per una secca e inopportuna deviazione nell’evoluzione di lui, che da uomo sull’orlo di un baratro si ritrova di nuovo in cima al mondo, lasciandosi alla spalle con troppo facilità la vita precedente. Da storia che percorre le vie del dolore, a romance che gioca la carta dei fraintendimenti. E non c’è braccialetto che tenga, quello è un dolore che non passerà mai.
3 stelle
Titolo: Il colore dell'uva matura
Autore: Sandra Rotondo
Serie: Autoconclusivo
Editore: Autopubblicato
Data di pubblicazione: 23 luglio 2015
Pagine: 200 (kindle edition)
Punto di vista: prima persona
Livello di sensualità: altissimo (v.m.18)
Trama: Michael Lacroix ha tutto quello che un uomo possa desiderare, bellezza ricchezza e potere. Ma non distingue l'amore dal puro sesso, lui stesso dice che combatte ogni sacrosanto giorno per proteggere i suoi confini, tra sanità mentale e totale pazzia. E' il demone che è in lui a guidare le sue scelte, anni di lavaggi mentali e torture psicologiche sessuali. Ma quando nella sua vita compare Maria, lui assumerà le sembianze di un Cristo in croce, alla disperata ricerca della redenzione.
Commento di Estelle:
Datemi altri romanzi come questo! Avete presente l’uomo tipo delle pubblicità sui profumi? Forte, vincente, arrogante, con una faccia da schiaffi strappamutandine? Lui è Michael, magnate del vino e del sesso, abita in un castello a un’ora da Parigi e le donne sono il suo luna park. L’apparenza inganna? Naaaa, lui è proprio così, cambia donne con la stessa facilità con cui cambia d’abito, grazie agli insegnamenti di un padre che ha fatto della perversione la propria ragione di vita.
C’è un passato fatto di abusi e soprusi nella sua vita, il prologo è già una mazzata dritta nello stomaco. Almeno fino a quando non arriva Maria: bella, sensuale e tenace, con un compito da svolgere e una vendetta da portare a termine. Storia rovente, dove il sesso si alterna a pura poesia e freddo dolore. Consigliatissimo!
C’è un passato fatto di abusi e soprusi nella sua vita, il prologo è già una mazzata dritta nello stomaco. Almeno fino a quando non arriva Maria: bella, sensuale e tenace, con un compito da svolgere e una vendetta da portare a termine. Storia rovente, dove il sesso si alterna a pura poesia e freddo dolore. Consigliatissimo!
4 stelle e 1/2
Autore: Rujada Atzori
Serie: Autoconclusivo
Editore: Autopubblicato
Pagine: 181 (kindle edition)
Punto di vista: prima persona
Livello di sensualità: medio
Trama: Greta è una bambina e sa cosa vuol dire il dolore. Riconosce le urla, gli schiaffi e sa che i deboli non piangono e non si lamentano. Greta ha l'anima incrinata dalla sofferenza dell'abbandono di una madre impotente e dai maltrattamenti di un padre che non sa donarle affetto.
Greta non ricorda cos'è l'amore. Prova sentimenti differenti dagli altri e si difende come può dal gelo della vita. Non ha nulla da offrire ma alla morte dell'uomo che ha abusato si sente libera, libera per la prima volta da quando ha lasciato il grembo materno.
La vita finalmente sembra darle pace e le dona l'amore quello di cui Greta non ricorda più i colori, il profumo e il calore. Saranno occhi grigio-azzurri a curare le ferite e a far riemergere la dolcezza ormai sopita da tempo.
Sarà Alice, una compagna di viaggio speciale, un angelo inaspettato, che le insegnerà che l'amore a volte non è solo dura amarezza e sottomissione ma può essere la salvezza se solo lo si lascia fluire privandolo dell'orgoglio.
Rujada Atzori immerge il lettore in una visuale dei sentimenti più ampia e profonda, dona dolore ma allo stesso tempo restituisce calore e speranza ricordandoci che alla fine è solo l'amore che ci salva davvero. Sempre.
Greta non ricorda cos'è l'amore. Prova sentimenti differenti dagli altri e si difende come può dal gelo della vita. Non ha nulla da offrire ma alla morte dell'uomo che ha abusato si sente libera, libera per la prima volta da quando ha lasciato il grembo materno.
La vita finalmente sembra darle pace e le dona l'amore quello di cui Greta non ricorda più i colori, il profumo e il calore. Saranno occhi grigio-azzurri a curare le ferite e a far riemergere la dolcezza ormai sopita da tempo.
Sarà Alice, una compagna di viaggio speciale, un angelo inaspettato, che le insegnerà che l'amore a volte non è solo dura amarezza e sottomissione ma può essere la salvezza se solo lo si lascia fluire privandolo dell'orgoglio.
Rujada Atzori immerge il lettore in una visuale dei sentimenti più ampia e profonda, dona dolore ma allo stesso tempo restituisce calore e speranza ricordandoci che alla fine è solo l'amore che ci salva davvero. Sempre.
Un'infanzia fatta di abbandono e indifferenza prima, prepotenza e abusi poi. Una bambina che cresce credendo di meritare violenza e soprusi, che smette di sognare l'amore racchiuso in un bacio sulla fronte o la rassicurazione di una voce che canta la ninna nanna.
Greta diventa una donna impaurita e arrabbiata con il mondo ma l'incontro con Alice le insegnerà la meravigliosa cacofonia dell'amore. Storia delicata eppure forte, che esplora i sentieri poco battuti del sentimento. Due donne diverse che si completano in un incastro perfetto, che hanno il coraggio di mostrare al mondo quanto la loro diversità non è poi così inconsueta.
Greta diventa una donna impaurita e arrabbiata con il mondo ma l'incontro con Alice le insegnerà la meravigliosa cacofonia dell'amore. Storia delicata eppure forte, che esplora i sentieri poco battuti del sentimento. Due donne diverse che si completano in un incastro perfetto, che hanno il coraggio di mostrare al mondo quanto la loro diversità non è poi così inconsueta.
3 stelle e 1/2
Titolo: Dillo alla neve
Autore: Valentina C. Brin
Serie: Autoconclusivo
Editore: Autopubblicato
Pagine: 48 (kindle edition)
Punto di vista: terza persona
Livello di sensualità: nullo
Trama: L'uomo che Clara trova svenuto sotto la neve è un autentico mistero: ha una barba da vichingo, occhi di ghiaccio e nessun ricordo sulla propria identità.
Quando la ragazza gli apre la porta di casa per soccorrerlo non sospetta che menta, ma ben presto la realtà diventa innegabile: lo sconosciuto è lì per lei. Vuole qualcosa. Qualcosa che ha a che fare con quell'identità che dice di non ricordare, qualcosa che lo porta a cercare il calore di Clara. Il suo tocco. Un tocco che può ucciderlo.
Dopo "Obsession" e "L'uomo di fede", Valentina C. Brin torna con "Dillo alla neve", un nuovo, breve racconto dal sapore invernale.
Quando la ragazza gli apre la porta di casa per soccorrerlo non sospetta che menta, ma ben presto la realtà diventa innegabile: lo sconosciuto è lì per lei. Vuole qualcosa. Qualcosa che ha a che fare con quell'identità che dice di non ricordare, qualcosa che lo porta a cercare il calore di Clara. Il suo tocco. Un tocco che può ucciderlo.
Dopo "Obsession" e "L'uomo di fede", Valentina C. Brin torna con "Dillo alla neve", un nuovo, breve racconto dal sapore invernale.
Commento di Estelle:
Racconto invernale che si srotola in una trama fantastica che tiene con il fiato sospeso. Trovare fuori dalla porta della propria casa uno sconosciuto seminudo adagiato nella neve, le algide fattezze di un dio pagano.
Clara si fa guidare dal suo animo caritatevole e da un ingarbugliato nodo di ricordi sepolto dal tempo e soccorre l'uomo.
Tra desideri tattili e reminiscenze che riaffiorano come fiori dalla neve, Greta scopre l'identità dell'uomo. Quando l'oblio è peggio della morte la speranza è l'unica arma di salvezza. Aspettando Obsession.
Clara si fa guidare dal suo animo caritatevole e da un ingarbugliato nodo di ricordi sepolto dal tempo e soccorre l'uomo.
Tra desideri tattili e reminiscenze che riaffiorano come fiori dalla neve, Greta scopre l'identità dell'uomo. Quando l'oblio è peggio della morte la speranza è l'unica arma di salvezza. Aspettando Obsession.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.