Autore: Abigail Barnett
Serie: The Boss #5
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 31 dicembre 2015
Pagine: 302
Punto di vista: Prima persona (Sophie)
Livello di sensualità: molto alto
Trama: Quando la vita va a rotoli, qualcuno deve rimetterla in sesto. Sophie Scaife si è trovata troppo spesso in questa situazione. Dovrebbe festeggiare un nuovo anno e un grande successo e invece sta cercando disperatamente di tenere insieme il suo mondo che sta andando in frantumi. Per Sophie e suo marito, il miliardario Neil Elwood, gestire la quotidianità del matrimonio e i loro roventi giochi di dominazione e sottomissione è una cosa naturale. Il ritorno di una vecchia fiamma non fa altro che ravvivare il loro audace rapporto con nuove perversioni e fa divampare ancora di più la passione. Il desiderio di Neil per Sophie è pari solo alla sua motivazione nell'intraprendere un nuovo progetto filantropico molto ambizioso. Ma l'effetto collaterale del più grande trionfo di Neil è uno sconvolgente cambiamento a cui nessuno dei due era preparato. Da un giorno all'altro, Sophie si ritrova catapultata in una nuova realtà, completamente diversa dalla vita che aveva immaginato. Travolta da mille emozioni, Sophie lotta per conciliare l’immagine del marito che adora con un uomo che non riconosce più. Un uomo che ama troppo per lasciarlo andare senza lottare...
COMMENTO:
Ho il magone, lo ammetto. Se Abigail Barnette non ci ripensa, questo sarà il capitolo finale di una serie che ho amato tantissimo. Non posso parlare di The Baby senza parlare di tutti i romanzi che l'hanno preceduto, perché il quinto libro è il prodotto di una storia in cui abbiamo conosciuto due personaggi che sono cambiati nel corso del tempo, che hanno affrontato difficoltà e ostacoli all'apparenza insormontabili superandoli con la forza che l'uno trovava nell'altro.
In questo romanzo c'è tanto di tutto, ma parto con l'unica nota negativa e lo faccio con una domanda: perché rovinare un vestito di Elie Saab, oltretutto dell'ultima stagione? E' stato un schiaffo alla povertà e una pugnalata al cuore per chi, come me, venera questo stilista.
E ora siamo serie e parliamo di tutto il resto.
Il sesso: nonostante le scene siano poche, il tasso erotico è altissimo e, wow, mi sono sventolata il viso in più di un passaggio. Tutto ciò che Neil e Sophie hanno sperimentato nei precedenti libri qui viene riproposto infarcito di particolari sempre più piccanti (ve lo dico, adoro Gena!). Ritroviamo tutti i personaggi già conosciuti, anche quel concentrato di testosterone di Emir, che qui avrà un ruolo che esulerà dal sesso e per questo l'ho amato in modo particolare. Inoltre ho come il sentore che la sua figura non si ridurrà a semplice compagno di giochi. Lui è giovane e ama entrambi, ricambiato. Il discorso anagrafico lascia intuire quale sarà l'epilogo a lunghissimo termine.
La drammaticità: se c'è un elemento che ha contraddistinto questa serie, sono gli eventi drammatici che si susseguono, partendo dal primo libro in cui abbiamo avuto un assaggio di ciò che la Barnette ci ha riservato nel secondo romanzo, con la lunga e dolorosa malattia di Neil. Le varie dipendenze da farmaci e alcool, un vecchio episodio di violenza sessuale e le insicurezze di Sophie hanno contraddistinto il resto della storia, ma in questo episodio la Barnette ci riserva il classico colpo di mannaia. Quanto ho sofferto! Non riesco a spiegare l'agonia che ho provato nel leggere determinati passaggi, né la facilità con cui sono riuscita a immedesimarmi nel loro dolore. Mi sembrava di percorrere un lungo tunnel del quale non riuscivo a scorgere la luce e poi, beh, poi la Barnette è stata magistrale nell'accendere quella candela tremolante che ha dato speranza a Neil e a Sophie e quindi anche a noi.
Il titolo e l'immagine delle cover, sia quella italiana che quella originale, sono eloquenti. Non farò spoiler dicendo che un baby sarà il terzo protagonista di questo libro (ho usato il genere maschile per mantenermi sul vago). Sarà croce e delizia, sarà disperazione e speranza, in ogni caso sarà il futuro di Neil e Sophie.
I motivi per cui questa serie mi è entrata nel cuore sono diversi, ma credo siano gli stessi che ne hanno decretato l'insuccesso, almeno per una parte di pubblico.
Il protagonista maschile, Neil, è un miliardario dominatore, ma è anche un uomo di mezza età, visto che nel primo libro ha quarantotto anni e Sophie solo ventiquattro. Va da sé che una ragazza sotto i trenta potrebbe non apprezzare questo genere di legame, anche io probabilmente lo avrei considerato una specie di nonno all'epoca.
Neil è bisessuale e, se ormai siamo abituate a questi genere di situazioni, è anche vero che l'idea di condividere il proprio uomo con un altro uomo non sempre viene vista come una pratica eccitante, ma spesso più come una perversione, D'altro canto Neil è abituato alle depravazioni e ne fa partecipe un'entusiasta Sophie, che, pur affermando di amare il suo partner, non si fa scrupolo a gettarsi in situazioni sempre più estreme e piccanti.
La tragicità di alcuni episodi, il modo in cui sono stati sviluppati e gestiti, la loro crudezza li hanno resi realistici in in modo estremamente doloroso, e qui sta, almeno secondo il mio punto di vista, il nodo di The boss. Quando ci accingiamo a leggere un romance, per quanto drammatico, sappiamo di trovare una controparte che ne bilancia i toni tragici. La Barnette quando parla di dipendenze, di lutti e di malattie lo fa senza veli, senza canotto di salvataggio: una morte è una morte, un brutto male è un cancro ed è come se dicesse usala questa cazzo di parola.
Sono pronta a dire addio a Neil e a Sophie? Neanche per sogno, come non riesco a salutare tutti gli altri personaggi: Penny e Ian, Gena e Emir, Holly, Valerie. Mi sono entrati nel cuore ed è con il cuore in mano che supplico la Newton di pubblicare anche le novelle legate a questa serie e scongiuro la Barnette di regalarci un nuovo libro in cui leggere di Neil e Sophie liberi dalle ombre del passato e felicemente indaffarati nella Pavillon Francais.
In questo romanzo c'è tanto di tutto, ma parto con l'unica nota negativa e lo faccio con una domanda: perché rovinare un vestito di Elie Saab, oltretutto dell'ultima stagione? E' stato un schiaffo alla povertà e una pugnalata al cuore per chi, come me, venera questo stilista.
E ora siamo serie e parliamo di tutto il resto.
Il sesso: nonostante le scene siano poche, il tasso erotico è altissimo e, wow, mi sono sventolata il viso in più di un passaggio. Tutto ciò che Neil e Sophie hanno sperimentato nei precedenti libri qui viene riproposto infarcito di particolari sempre più piccanti (ve lo dico, adoro Gena!). Ritroviamo tutti i personaggi già conosciuti, anche quel concentrato di testosterone di Emir, che qui avrà un ruolo che esulerà dal sesso e per questo l'ho amato in modo particolare. Inoltre ho come il sentore che la sua figura non si ridurrà a semplice compagno di giochi. Lui è giovane e ama entrambi, ricambiato. Il discorso anagrafico lascia intuire quale sarà l'epilogo a lunghissimo termine.
La drammaticità: se c'è un elemento che ha contraddistinto questa serie, sono gli eventi drammatici che si susseguono, partendo dal primo libro in cui abbiamo avuto un assaggio di ciò che la Barnette ci ha riservato nel secondo romanzo, con la lunga e dolorosa malattia di Neil. Le varie dipendenze da farmaci e alcool, un vecchio episodio di violenza sessuale e le insicurezze di Sophie hanno contraddistinto il resto della storia, ma in questo episodio la Barnette ci riserva il classico colpo di mannaia. Quanto ho sofferto! Non riesco a spiegare l'agonia che ho provato nel leggere determinati passaggi, né la facilità con cui sono riuscita a immedesimarmi nel loro dolore. Mi sembrava di percorrere un lungo tunnel del quale non riuscivo a scorgere la luce e poi, beh, poi la Barnette è stata magistrale nell'accendere quella candela tremolante che ha dato speranza a Neil e a Sophie e quindi anche a noi.
Il titolo e l'immagine delle cover, sia quella italiana che quella originale, sono eloquenti. Non farò spoiler dicendo che un baby sarà il terzo protagonista di questo libro (ho usato il genere maschile per mantenermi sul vago). Sarà croce e delizia, sarà disperazione e speranza, in ogni caso sarà il futuro di Neil e Sophie.
I motivi per cui questa serie mi è entrata nel cuore sono diversi, ma credo siano gli stessi che ne hanno decretato l'insuccesso, almeno per una parte di pubblico.
Il protagonista maschile, Neil, è un miliardario dominatore, ma è anche un uomo di mezza età, visto che nel primo libro ha quarantotto anni e Sophie solo ventiquattro. Va da sé che una ragazza sotto i trenta potrebbe non apprezzare questo genere di legame, anche io probabilmente lo avrei considerato una specie di nonno all'epoca.
Neil è bisessuale e, se ormai siamo abituate a questi genere di situazioni, è anche vero che l'idea di condividere il proprio uomo con un altro uomo non sempre viene vista come una pratica eccitante, ma spesso più come una perversione, D'altro canto Neil è abituato alle depravazioni e ne fa partecipe un'entusiasta Sophie, che, pur affermando di amare il suo partner, non si fa scrupolo a gettarsi in situazioni sempre più estreme e piccanti.
La tragicità di alcuni episodi, il modo in cui sono stati sviluppati e gestiti, la loro crudezza li hanno resi realistici in in modo estremamente doloroso, e qui sta, almeno secondo il mio punto di vista, il nodo di The boss. Quando ci accingiamo a leggere un romance, per quanto drammatico, sappiamo di trovare una controparte che ne bilancia i toni tragici. La Barnette quando parla di dipendenze, di lutti e di malattie lo fa senza veli, senza canotto di salvataggio: una morte è una morte, un brutto male è un cancro ed è come se dicesse usala questa cazzo di parola.
Sono pronta a dire addio a Neil e a Sophie? Neanche per sogno, come non riesco a salutare tutti gli altri personaggi: Penny e Ian, Gena e Emir, Holly, Valerie. Mi sono entrati nel cuore ed è con il cuore in mano che supplico la Newton di pubblicare anche le novelle legate a questa serie e scongiuro la Barnette di regalarci un nuovo libro in cui leggere di Neil e Sophie liberi dalle ombre del passato e felicemente indaffarati nella Pavillon Francais.
Il mio giudizio è
scusate sapete quando esce il cartaceo? io non riesco leggere con l'ebook mi dispiacerebbe molto non leggerlo ho chiesto di verse volte in libreria non sanno gniente grazie
RispondiEliminaCiao Daniele Armenise, se la Newton si comporterà come i precedenti della serie, il cartaceo uscirà tra un paio di mesi. Al momento sulla loro pagina non hanno ancora comunicato una data precisa. :)
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