Titolo: L'inizio del gioco
Autore: Sophie Jordan
Serie: The Ivy Chronicles #1
Genere: New Adult
Editore: Newton Compton
Data uscita: 05 luglio 2016
Punto di vista: prima persona femminile
Livello di sensualità: medio-alto
Trama: Non sempre ciò che abbiamo sempre desiderato è anche ciò di cui abbiamo bisogno… Fin da quando riesce a ricordare, Pepper è innamorata del fratello della sua migliore amica. Hunter è l’uomo perfetto, la chiave per ottenere tutto ciò che lei ha sempre desiderato: sicurezza, stabilità, una famiglia. Ma se vuole realizzare i suoi sogni, Pepper deve fare in modo che Hunter si accorga di lei, che smetta di vederla solo come “l’amica di sua sorella” e che inizi a considerarla una vera donna. Certo lei non può contare su una grande esperienza in fatto di uomini, ma ha intenzione di rimediare passando da principiante a esperta del sesso con l’aiuto di qualcuno che sa il fatto suo. E le sue compagne di università sembrano avere il candidato ideale. Solo che il barman Reece non è affatto come Pepper se l’aspettava. È fantastico, d’accordo, ma è anche pericoloso, profondo, con un passato tormentato. Presto le “lezioni di seduzione” iniziano a sconvolgere le vite di entrambi, perché nessuno sa cosa può succedere quando si superano i preliminari e si fa sul serio…
Recensione di Alice:
Siano lodate le offerte Newton! Sì, perché con i loro simpatici sconti, finisco sempre per scovare delle piccole perle che altrimenti avrei perso. Questo romanzo è uno di quelli. A dispetto della cover da erotico di classe B, è un new adult carinissimo, con una storia dolce, romantica, sensuale e divertente.
L'inizio del gioco ci racconta di Pepper, la quale ricade nella sfortunata categoria della "migliore amica di mia sorella minore", il che significa che Hunter, il ragazzo di cui è innamorata da quando era una ragazzina, non la vede nemmeno di striscio. Quando finalmente Pepper si decide a fare il primo passo, l'amica Emerson, ben più sgamata di lei, le ricorda che la sua totale inesperienza con i ragazzi non le permetterà di fare la Mata Hari della situazione. Deve fare esperienza! Ma tranquille, niente di squallido come fare sesso con il primo che passa per la strada... fidatevi di me.
Mentre ci pensa su, una sera viene in soccorso della nostra Pepper, rimasta a piedi con l'auto in una strada isolata, un bel ragazzo con i capelli biondo scuro, un piercing al sopracciglio e occhi azzurrissimi. E un corpo che l'amica Emerson definirebbe "leccabile". Devo aggiungere altro? Pepper rimane colpita dal modo sicuro e tranquillo con cui il ragazzo l'aiuta, facendole passare la voglia di spruzzargli lo spray al peperoncino in faccia. Il caso vuole che si rivedano poche sere dopo al pub Mulvaney, dove lui serve dietro al bancone e finisce per risultare essere, e qui cito testuali parole:
"Mi sentii come se mi avessero tirato un pugno a tradimento nello stomaco. Il mio salvatore. Il mio barista. Il puttanone del Mulvaney. Una sola persona."
Ebbene sì. Il ragazzo carino risulta essere il play boy più conosciuto di tutto il campus. Quindi perché non catturare due piccioni con una fava? Lei si sente attratta da Reece, la fa sentire al sicuro, deve fare esperienza con i ragazze e lui è un tipo da avventure senza impegno. Nessuno rischia di farsi male, giusto? Si divertiranno un po' insieme, senza spingersi troppo in là, giusto quel tanto da sciogliere Pepper e impedirle di diventare rossa come un peperone se solo Hunter la guarda. Cosa ci può essere di male?
Ed è qui che secondo me c'è stata la svolta geniale (va beh, non esageriamo), la svolta interessante del romanzo! Perché c'è stato un fantastico misunderstanding e le cose prenderanno una piega bella inaspettata. Sì, c'è il solito triangolo, cosa che in genere non amo particolarmente, ma il tutto ha una motivazione ben solida e Pepper ha il merito di non fare la puttanella. Chi sceglierà? Il tranquillo e rassicurante Hunter, entrando così a far parte della famiglia che ha sempre osservato con desiderio, o l'imprevedibile e cupo Reece, che forse ha più problemi di lei?
«Non te ne accorgi nemmeno. Non troverai mai nulla di più sicuro di me.»
Lo stile della Jordan è proprio come piace a me per questo tipo di storie: semplice, diretto, a tratti ironico e divertente, più serio e intenso quando serve. Anche la traduzione mi è sembrata buona.
Per concludere, un romanzo perfetto per chi ama il classico new adult in ambiente universitario, ma con personaggi davvero simpatici e senza turbe bipolari, una trama ben costruita che riserva qualche colpo di scena, condita di quel pepe che non guasta mai, ma perfettamente in linea con l'età dei protagonisti. Bello!
Il fatto che non ci siano personaggi con turbe bipolari mi rassicura, ihihih XD
RispondiEliminaE niente, già mi interessava e poi sono molto curiosa di leggere questo misunderstanding :) Bella recensione!
Grazie Rosa! Sono curiosa di sapere cosa ne penserai del bel Reece... ;)
RispondiEliminaBe', già che i personaggi non siano bipolari mi pare un'ottima cosa :)
RispondiEliminaHo sentito la necessità di specificarlo perché ultimamente pare che NA significhi Neurodeficienza Autoimmune. Tutti questi giovanotti con personalità multipla hanno rotto i cabasisi. Invece in questo sono magnificamente normali. ;)
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