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mercoledì 21 settembre 2016

Recensione doppia Playing with me di Emmanuelle Dyson


Titolo: Playing with me
Autore: Emmanuelle Dyson
Self Publishing
Genere: romance
Ambientazione: Italia
Punto di vista: prima persona alternata
Livello di Sensualità: medio

Trama: Sabrina ha 19 anni e ha appena risposto a un singolare annuncio. Terminata la scuola, in una calda, assolata e vuota Milano, al posto di andare in vacanza con gli amici, si ritrova a fare un colloquio come assistente di produzione sul set di una piccola casa di produzione. Di film porno.
Ma a Sabrina non basta.
È l'incontro con Max, navigato attore a luci rosse, chiuso e introverso, a far venir fuori il suo talento anche davanti alla macchina da presa. Un talento che, se lasciato senza regole, rischia di rovinarla, di distruggerla. Tra lui e Sabrina è attrazione a prima vista, al di là del proprio passato e delle proprie paure.
Due anime in cerca di una strada.
Eppure, ogni regola ha la sua controregola e nessuno regala nulla. Soprattutto in un mondo dove la merce di scambio è il proprio corpo.


COMMENTO DI ESTELLE:
La mia strada è stata lastricata di seghe, pompini e scopate.

Comincia così Playing with me, storia d'amore e di formazione ambientata nel mondo del porno, in quegli anni 80' che sembrano essere tornati improvvisamente di moda, almeno nella letteratura d'evasione. Avevo capito dalla cover, in bilico precario tra raffinatezza e ostentazione, che questa storia non sarebbe stata ciò che faceva supporre la sinossi. Insomma, non ho trovato posizioni da manuale, descrizioni ginecologiche, e aneddoti presi da I dolori della giovane Cicciolina. È molto, molto di più.

Sabrina ha diciannove anni, si è appena diplomata e non sa cosa vuole dalla vita. Un momento che tutti hanno passato e che porta sempre con sé una valanga di dubbi e domande. La Spagna la attende per quella vacanza tanto attesa, ma una volta giunto il momento di partire, il viaggio ha perso tutto il suo fascino. All'improvviso i suoi coetanei, un paese straniero, il sesso e la voglia di avventura non le interessano più e decide di accettare un'offerta di lavoro piuttosto ambigua.

Sabrina sa che dietro quell'annuncio poco chiaro si nasconde qualcosa di losco, ma è proprio quel salto nel buio ad attirarla e non esiterà a lanciarsi.
La sua mansione è molto semplice: dovrà fotografare con la mente il set di un film porno, affinché la scena sia sempre perfetta. In questo nuovo e sordido mondo farà la conoscenza di personaggi stravaganti che apporteranno alla sua vita, ognuno a suo modo, insegnamenti e  spunti di crescita: il produttore dall'aspetto viscido che si circonda di poster di film famosi, per ricordarsi ciò che non è mai stato; la segretaria che dietro al suo aspetto compito nasconde più di quello che dice, la porno star con il suo galoppino, fluffer che esistono solo per procurare erezioni e poi... poi Max.

Lui è la star, il porno attore fuori misura, che non parla ma agisce, che inchioda con lo sguardo, che arriva, si spoglia e scopa a comando. E' repentina e inarrestabile l'attrazione che lega Sabrina e Max, e l'entrata della ragazza nel mondo dell'hard avviene in maniera naturale, quasi come se ne fosse destinata.

I personaggi di questa storia sono lontani da ogni stereotipo, piuttosto incarnano la metafora della maturazione di una donna, oltre che di un cambiamento epocale, in una Milano da bere sporcata dagli scarti della droga che diventa uno dei simboli degli anni 80. Un pavimento di lucido marmo nero e delle mattonelle marroni sono l'allegoria di una società che si è lasciata alle spalle la povertà del dopoguerra, ma che ristagna in un presente dove accontentarsi diventa la parola d'ordine.

Una lettura piacevole, in cui l'ambientazione è la terza protagonista, che consiglio ai nostalgici e a chi desidera leggere una storia diversa dal solito.

Tre stelle e mezza


Recensione di Alice:
Devo ammettere che quando l'autrice ci ha contattate per proporci il suo romanzo, ero piuttosto scettica. Anzi, diciamolo pure: stava per partirmi in automatico un bel "no grazie". Questo perché la trama mi aveva fatto pensare a uno squallido erotico ambientato nel mondo del porno. Cioè... capitemi... già di erotici me ne piace uno su dieci, ci aggiungiamo pure l'ambientazione del cinema a luci rosse? E poi? Fortunatamente, la mia parte ligia al dovere (in un'altra vita dovevo essere una bambinaia tedesca) mi ha spinto a seguire la solita prassi, ossia scaricare l'estratto gratuito da Amazon per farmi un'idea più precisa. Anche perché se il romanzo non rientra nei miei gusti, ma è scritto in italiano corretto e impaginato come si deve, chi sono io per rifiutare una segnalazione? E così ho iniziato a leggere e sono rimasta piacevolmente stupita.


L'incipit, ammettiamolo, è fatto per stupire e turbare. Quella frase, già messa in evidenza da Estelle, mi sembra messa apposta per colpire il lettore: "La mia mia strada è stata lastricata di seghe, pompini e scopate." La prima cosa che mi ha fatto rivalutare la storia è stata l'ambientazione negli anni '80. La seconda cosa è stata la mansione che Sabrina, la giovanissima e annoiata protagonista, va a ricoprire in quell'ambiente fatto di corpi nudi: sarà la vestitissima assistente del registra. Il suo compito sarà memorizzare ogni più piccolo dettaglio del set, dalle luci alla posizione degli oggetti di scena. Questo per evitare che tra una ripresa e l'altra ci siano delle incongruenze, visto che in quegli anni il digitale era un miraggio.

Sabrina è il personaggio che mi ha incuriosita di più, per il modo freddo e quasi asettico con cui guarda il mondo intero, compreso il sesso, come se fosse un mezzo per ottenere qualcosa, quasi del tutto scevro da qualsiasi implicazione emotiva. Cosa porta una ragazza di diciannove anni a guardarsi attorno in modo così disincantato? Questa era la domanda che mi risuonava nella mente. Il fatto che il mondo del cinema porno ci sia mostrato attraverso i suoi occhi lo rende privo di ogni implicazione volgare o pruriginosa. Ce lo mostra come un lavoro come tutti gli altri, in cui ognuno ha un compito ben preciso, ci sono copioni e tabelle di marcia, budget da rispettare e regole di mercato da considerare.

Ed è sempre attraverso i suoi occhi che conosciamo Max Strong, l'attore principale, quello con più esperienza alle spalle, uno dei pochi il cui nome è famoso, mentre tutti gli altri sono solo dei corpi che gli fanno da contorno. Baffetti anni '70, che mascherano un volto più giovane di quello che si potrebbe pensare, occhi scuri che non lasciano trasparire alcuna emozione, arriva, fa quello per cui è pagato e se ne va. Ma da quando c'è lei, fa anche qualcos'altro: la guarda. La guarda spesso e lei ne è turbata. Non capisce perché la fissi con tanta insistenza e cosa voglia da lei, se mai vuole qualcosa.


La trama si complica andando avanti, aggiungendo personaggi, raccontandoci una storia che, lo ammetto, mi era completamente sconosciuta. L'autrice dimostra di essersi documentata a fondo e il ritratto che fa di quegli anni e di quell'ambiente è secondo me il punto forte del romanzo, lo rende originale, insolito. Lo stile della narrazione è quello giusto per il tipo di storia che viene raccontato e, se pur con qualche imprecisione, scorre piacevolmente. 
La sensualità, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è moderata, più psicologica che fisica, e viene tenuta ben lontana dal set. Sotto i riflettori non è che meccanica, un lavoro, il proprio dovere. L'erotismo è tutt'altro e viene fatto capire molto chiaramente. 

Il motivo per cui il giudizio non è altissimo è dovuto alla seconda metà del romanzo. Se la prima mi aveva incuriosita e affascinata, la seconda mi ha un po' confusa, perché mi ha mostrato un Max ben diverso da quello che mi aspettavo e che non sono riuscita a spiegarmi. Quando il punto di vista passa da Sabrina a Max, mi sono ritrovata spiazzata dai suoi pensieri, così diversi da come me li immaginavo e così dissonanti rispetto alle sue azioni. Max mi appariva come un uomo solido, con un bagaglio di esperienze così ingombrante da avergli tolto ogni curiosità e interesse per la vita. I suoi pensieri invece mi hanno mostrato un ragazzo insicuro, pieno di dubbi e timori, che pensa una cosa e ne fa un'altra. Questa seconda parte, per quanto mi riguarda, ha mancato di incisività, di chiarezza. L'evoluzione psicologica dei personaggi mi è sembrata nebulosa, così che quando ho chiuso il reader mi è rimasta addosso una sensazione di incompletezza, di inconcludenza.

Nel complesso è stata una lettura curiosa e interessante, ma che si è un po' persa per la strada. Ciò nonostante penso sia una storia che ricorderò, e questa non è una cosa da poco... 
Tre stelle e mezza

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