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giovedì 11 agosto 2016

What if e Mecha.
Da Wolf by Wolf a MuvLuv Alternative: Schwarzesmarken

Otaku Bookaholics, Okaeri!
Siamo nel pieno dell’estate e anche la vostra Tsundere Alexandria se ne va finalmente in vacanza.
Per chiudere degnamente la nostra rubrica di Libri Animosi, prima di ritrovarci in autunno, ho deciso di parlarvi di un genere letterario che io amo particolarmente, il what if, e di concludere il discorso dei sottogeneri di anime e manga con le ultime definizioni, e cioè Mecha e Harem.

Col termine gergale Harem si vuole descrivere quel sottogenere di anime e manga in cui il protagonista maschile si trova "amorosamente" circondato da tre o più membri del sesso opposto. Un esempio è l’anime/manga Date a Live.
Quando il senso viene invertito, cioè la protagonista femminile è circondata da maschi, si parla di Reverse Harem. In questo tipo di storie, la maggior parte delle donne - o uomini per il Reverse - è innamorata e lotta per conquistare il cuore del personaggio principale.
Esempio di Reverse Harem è Ouran High School Host Club.
Il termine Mecha indica veri e propri robot presenti in numerose opere fantasy, dalla letteratura ai manga e agli anime, che si caratterizzano per le dimensioni straordinarie, sempre superiori a quelle umane (sia mastodontiche ma anche non eccessivamente gigantesche), e per il fatto di essere comandati da almeno un pilota presente all'interno della struttura metallica.

Sovente i mecha sono bipedi, anche se non necessariamente; la forma più frequente è quella umanoide, Nel campo degli anime e dei manga, il termine mecha individua ormai il genere fantascientifico robotico, dove i mecha ed i loro piloti sono quasi sempre i protagonisti centrali.

Esempi di anime mecha sono Evangelion, Code Geass Aldnoah Zero.

Il What if, invece, è un genere di narrativa basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale. Ipotizzando che gli avvenimenti si siano svolti in modo diverso da quello che sappiamo noi o siano stati modificati in qualche maniera, si analizzano gli effetti (ad, es come sarebbe il mondo se Hitler non fosse mai nato, o le forze dell'Asse avessero vinto la seconda guerra mondiale), dando vita a una storia alternativa.

E proprio al genere alternativo mi rifaccio per parlarvi di uno dei what if che più mi hanno appassionato, Wolf. La ragazza che sfidò il destino di Ryan Graudin, confrontato con un anime che appartiene allo stesso genere ma che è anche un mecha, Muv-Luv Alternative: Schwarzesmarken, di Hiroki Uchida.

Titolo: Wolf. La ragazza che sfidò il destino
Titolo originale: Wolf by Wolf
Autrice: Ryan Graudin
Serie: Wolf by Wolf #1
Genere: YA/ Fantasy/ Storico Alternativo/Sci-Fi
Editore:DeA
Data di uscita: 12 aprile 2016
Punto di vista: Terza persona
Livello di sensualità: Basso
Valutazione: 5 stelle

Trama: È il 1956 e l’alleanza tra le armate naziste del Terzo Reich e l’impero giapponese governa gran parte del mondo. Ogni anno, per celebrare la Grande Vittoria, le forze al potere organizzano il Tour dell’Asse, una spericolata e avvincente corsa motociclistica che attraversa i continenti collegando le due capitali, Germania e Tokyo. Il premio in palio? Un incontro con il supersorvegliato Führer, al Ballo del Vincitore. Yael, una ragazza sopravvissuta al campo di concentramento, ha visto troppa sofferenza per rimanere ancora ferma a guardare, e i cinque lupi tatuati sulla sua pelle le ricordano ogni giorno le persone che ha amato e che le sono state strappate via. Ora la Resistenza le ha dato un’occasione unica: vincere la gara, avvicinare Hitler… e ucciderlo davanti a milioni di spettatori. Una missione apparentemente impossibile che solo Yael può portare a termine. Perché, grazie ai crudeli esperimenti a cui è stata sottoposta, è in grado di assumere le sembianze di chiunque voglia. Anche quelle di Adele Wolfe, la Vincitrice dell’anno precedente. Le cose però si complicano quando alla gara si uniscono Felix, il sospettoso gemello di Adele, e Luka, un avversario dal fascino irresistibile…

Recensione:
“Cosa sarebbe successo se Hitler avesse deciso di mettere in atto l’Operazione Leone Marino e di invadere la Gran Bretagna nell’estate del 1940? Cosa sarebbe successo se, invece di attaccare Pearl Harbor, i giapponesi avessero aiutato il Führer nell’assalto all’Unione Sovietica, obbligando Stalin a combattere su due fronti? Cosa sarebbe successo se gli americani si fossero attenuti alla politica isolazionista che trovava molti consensi negli Stati Uniti degli anni Trenta?
Cosa sarebbe successo se l’Asse avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale?"

Con queste parole nella nota dell'autrice si spiega quale sia la natura di Wolf by Wolf.
Il libro, infatti, appartiene al filone della storia alternativa, un genere letterario composto da ipotesi ragionate e congetture. Nel nostro caso, però, abbiamo anche una componente fantasy, ovvero il fatto che la protagonista Yael sia in grado di assumere l'aspetto di chiunque voglia.

Andiamo per ordine.
La Seconda Guerra Mondiale è terminata con la vittoria di due grandi alleati che si sono spartiti l'Europa e l'Africa settentrionale, ovvero la Germania e il Giappone. Il genocidio degli Ebrei da parte di Hitler è avvenuto in maniera sistematica e precisa. 
Yael era una bambina ebrea quando viene rinchiusa con la madre in un campo di sterminio, ma invece di finire direttamente in un forno crematorio viene usata come cavia in un esperimento genetico.
L'esperimento agiva sulla melanina del corpo umano ed era finalizzato al raggiungimento delle caratteristiche umane tipiche dell'ariano perfetto: pelle chiarissima, occhi azzurri e capelli biondi.
Il sangue di Yael viene giorno dopo giorno avvelenato da iniezioni che le bruciano le vene e le fanno cadere la pelle come squame di una muta. Finché ciò che resta di lei è un individuo del tutto conforme alle caratteristiche di purezza della razza ariana. Ma ciò che non era previsto era che quel veleno potesse essere anche la salvezza di Yael. Quando la ragazzina scopre di poter assumere le sembianze di chiunque voglia, la libertà diventa una faccenda semplice.
Aiutata dalle compagne della baracca 7, Yael si finge la figlia del comandante del campo e scappa.
La fortuna la piazza tra le braccia della Resistenza e da qui comincia l'addestramento di Yael per la realizzazione della missione Valchiria, ovvero uccidere Hitler.
Il Fürer non si mostra mai in pubblico e le SS ne garantiscono l'incolumità.
Ma una volta all'anno si svolge una gara motociclistica che percorre l'impero da Germania (la nuova Berlino) a Tokyo, a cui partecipano venti giovani tedeschi e giapponesi.
Il Vincitore di questa gara viene premiato da Hitler in persona al Ballo del Vincitore a Tokyo.
Ecco che entra in gioco Yael, prendendo il posto di Adele Wolfe, una ragazza tedesca che si era già assicurata una vittoria correndo sotto le mentite spoglie del fratello gemello Felix e beffando il Vincitore favorito Luka Löwe.

Così il libro racconta dell' avventurosa corsa tra i vicoli di Roma, il deserto dell'Africa settentrionale, le stradine polverose del Cairo e di Baghdad, i colori magici di New Delhi, passando da Hanoi e Shanghai, fino ad arrivare a Tokyo, attraverso incontri clandestini con i membri della Resistenza, rapimenti da parte di nazionalisti russi, tempeste di sabbia, tentati sabotaggi, baci traditori.
Per Yael non si tratta solo di una missione.
Per Yael è una ragione di vita, la sua che è stata possibile solo grazie e a causa della morte di tante altre persone. Lei sente il peso di quelle morti su di sé, centinaia di migliaia di numeri tatuati in modo approssimativo su un braccio come memento della cattiveria umana.
Ma è un peso troppo gravoso per lei. Non può pensare a tutte quelle vite che la pazzia di Hitler ha soffiato via come il vento ha spazzato il fumo nero dei forni crematori. Però può concentrarsi solo su cinque nomi, cinque lupi tatuati sui numeri di morte: Babushka, mamma, Miriam, Aaron-Klaus, Vlad.

"Cinque nomi, cinque storie, cinque anime.

Oppure, con un calcolo diverso: quattro ricordi e un promemoria", i simboli della vendetta di Yael.
Ma i lupi sono anche l'ancora di salvezza di Yael, lei che non ha più un volto ma centinaia, lei che conosce se stessa ma non il suo viso.
"Era facile – troppo facile – fingere. Riempire quello spazio vuoto dentro di sé con altre vite. Bernice Vogt, Mina Jager, Adele Wolfe: ragazze che non avevano mai dovuto affrontare il fumo o guardare le siringhe infilarsi sotto la loro pelle, che non avevano mai dovuto fissare negli occhi l’Angelo della Morte… ancora e ancora e ancora.
Era troppo facile perdersi.
Ecco perché ogni sera, prima di addormentarsi, Yael si rimboccava la manica, tracciava con il dito il contorno dei lupi e scandiva i loro nomi. Perché lì, da qualche parte – tra quei frammenti di anime e i ricordi svaniti – c’era lei. Non sostanze chimiche, ma essenza. La vera Yael."
Al fianco e contro Yael troviamo due personaggi molto forti e motivati, almeno tanto quanto lei.
Felix Wolfe vuole impedire che la sorella Adele corra per la Croce di ferro. Felix è stanco di vedere la sua famiglia spezzata, ha bisogno di Adele, ha bisogno che lei torni a casa con lui. Ma quando capisce che niente fermerà la sorella, allora decide di seguirla.
"Felix Wolfe era più simile a un riccio, uno di quelli che ti restano attaccati ai calzini quando cammini nell’erba alta. Uncinato, testardo, ti si appiccicava addosso e pungeva se cercavi di staccarlo."
Felix...l'ombra di Adele, la salvezza di Yael.
E poi Luka.
"Stando a uno dei tanti articoli che gli aveva dedicato «Das Reich», il volto del Vincitore era così irresistibile da rubare a prima vista i cuori di diecimila vergini tedesche. Anche lei doveva ammettere che era un bel ragazzo. I lineamenti erano marcati ma non duri, e incorniciavano occhi del colore di una tempesta marina. Un accenno di barba, più scura del biondo dei capelli, gli velava il mento come un crepuscolo. (Diecimila vergini, però? A occhio erano un po’ troppe.)"
Luka assomiglia a Yael per molti versi.
Ha tanti volti: orgoglioso, altruista, pieno di sé, deferente verso il Reich, inosservante delle sue regole, innamorato di Adele, senza scrupoli verso di lei.
Arriverà il momento in cui Felix scoprirà che Yael non è sua sorella Adele e arriverà il momento in cui Luka non si limiterà solo a baci velenosi. Allora ci sarà un triangolo grandioso. E io non saprò chi shippare con chi e sarà terribile.

Lo stile di questa autrice mi è piaciuto molto, soprattutto l'uso della ripetizione di termini e di parecchi incisi inseriti tra parentesi.
La scelta dell'elemento fantasy è spiegata dalla stessa autrice.
"Cosa determina l’identità di una persona? Il colore della pelle? Il sangue nelle vene? La divisa che indossa? Ho dato a Yael la capacità di trasformarsi per rispondere a queste domande, oltre che per sottolineare l’assurdità del pregiudizio razziale. Introducendo nella storia questo elemento surreale, speravo di sospingere il lettore al di fuori del contesto che gli è familiare e di farlo entrare nelle tante pelli di Yael, e così facendo, di indurlo a riflettere su ciò di cui l’umanità è capace. Nel bene e nel male."
La storia di Yael non è un distopico, purtroppo.
I campi di sterminio ci sono stati davvero e ciò che succede tuttora in certe parti del mondo non è finzione. Se un libro può ricordare ciò che abbiamo vissuto e far aprire gli occhi su ciò che stiamo vivendo, allora è un buon libro.

Cinque stelle

Titolo Originale: MuvLuv Alternative: Schwarzesmarken
Autore: Hiroki Uchida
Regia: Watanabe Tetsuya
Studio: LIDENFILMS
Data di Uscita: Gennaio 2016
N. Episodi: 12
Genere: Azione, Storico Alternativo, Drammatico, Mecha, Harem, Militare, Sci-Fi.
Valutazione: 4 stelle

Trama: "Schwarzesmarken", parola tedesca per "marchio nero", è ambientato nel 1980 in una versione storica alternativa della Germania Est e dell’Europa. La storia segue le vicende dell’esercito tedesco orientale e in particolare della 666a Squadriglia TSF, nota anche come il "marchio nero." Questa unità speciale è esperta in tattiche non convenzionali che utilizzano tecnologie avanzate, come robot umanoidi, dotati di armi distruttive molto potenti. Il suo nemico? Esseri di origine extraterrestre, detti BETA, determinati a sterminare l’umanità con lo scopo di conquistare il pianeta Terra e sfruttarne le risorse naturali. La lotta ai Beta si intreccia con le storie personali dei membri del Battaglione protagonisti della storia, come Theodor Eberbach, un giovane molto arrogante, privo di qualunque compassione verso il suo prossimo, il Comandante Irisdina Bernhard, detta “la Regina di ghiaccio” per la sua freddezza e la durezza con cui tratta i suoi sottoposti, Katia Waldheim, un misterioso pilota della Germania Ovest e Lise Hohenstein, la sorellastra di Theodor, che il giovane credeva uccisa dalla Stasi, la Polizia Segreta della Germania dell’Est, ma che in realtà si rivela un pilota di grande abilità.

Recensione:
Schwarzesmarken coniuga tutti i generi che abbiamo trattato sopra, essendo uno storico alternativo, un harem, visto che attorno al protagonista maschile Theodor gravitano parecchie figure femminili - Katia, Lise e Irisdina- , e un mecha, dal momento che la 666 combatte con i robot umanoidi tipici del genere.
Il manga di Schwarzesmarken - da cui deriva l'anime - è tratto dalla light novel Muv-Luv Alternative: Schwarzesmarken, spin-off del brand principale Muv-Luv, scritta da Hiroki Uchida e illustrata da CARNELIAN. La storia è stata anche adattata in un due Visual Novel.

Nel 1973, al culmine della guerra fredda, orde di alieni provenienti dallo spazio profondo, chiamati Beta, atterrarono sulla Terra con l’intento di distruggere il genere umano e conquistare il pianeta.
Di fronte a quell’enorme e inarrestabile massa distruttiva, provvista di armi in grado di neutralizzare gli aerei terrestri, l'umanità progettò grandi macchine umanoidi da combattimento chiamate Combattenti Tattici di Superficie (TSF) e organizzò linee difensive in tutto il mondo. Tuttavia, tutti questi sforzi riuscirono solo a rallentare temporaneamente i BETA, e l’Operazione Paleologo, un disperato, ultimo tentativo portato avanti dalla NATO congiuntamente alle forze del Patto di Varsavia nel 1978 per distruggere un alveare BETA a Minsk, Bielorussia SSR, si concluse con un fallimento disastroso.

Cinque anni più tardi, nel 1983, ormai i BETA imperversano in tutta Europa. Con le forze del Patto di Varsavia morenti e prive del sostegno dell'URSS, la linea di difesa della Germania Est presso l'ex confine polacco, la linea Oder-Neisse, trattiene a stento la marea aliena.

Lo Squadrone TSF 666 "Schwarzesmarken" ha il compito di combattere e fermare i BETA, in particolare i BETA di classe laser che forniscono supporto di fuoco pesante agli altri invasori.
Data la sua specializzazione, il Battaglione 666 ha quell’unico compito, una sola missione di vita o di morte. È per questo che i Marchi neri sono definiti mietitori, macellai, portatori di morte e i suoi membri, sebbene ritenuti degli eroi, non sono ben visti dal resto dell’esercito alleato.
Nel frattempo la Stasi, la temuta Polizia Segreta, tiene sotto stretta osservazione i Marchi Neri, assicurandosi la loro piena fedeltà allo stato tramite la pressione del Battaglione dei Mannari, comandato dal famigerato maggiore Beatrix Brehme.

Il sottotenente Theodor Eberbach della 666, orfano e adottato dalla famiglia Hohenstein, dopo aver perso tutto - casa, famiglia adottiva, e soprattutto la sua sorellastra Lise, in una purga della Stasi - viene catturato e tenuto alla mercé della Polizia Segreta per un certo tempo. Inaspettatamente rilasciato, si arruola per diventare pilota. Torturato, rotto, paranoico, egli nutre un odio profondo verso la Stasi e verso il comandante dei Marchi Neri, Irisdina Bernhard, nota per aver venduto il suo stesso fratello alla Polizia Segreta. Ma sulla linea Oder-Neisse e lontano da Berlino, passato e presente si scontrano e niente è come sembra.
"Non abbiamo creduto in nessun Dio, e non abbiamo altro in cui credere. Le nostre uniche scelte erano o morire sul campo di battaglia, o morire nelle purghe, o vivere come macchine."
La situazione si fa più complessa quando nel Battaglione 666 fa la sua comparsa Katia Waldheim, un pilota della Germania Ovest che chiede asilo ed entra a far parte della squadra dei Marchi Neri.
La ragazza ha un passato misterioso e rivela a Theodor i suoi segreti. Lui, che è segnato dalla vita e ha il cuore ormai freddo, sembra ritrovare fiducia in sé stesso e nel genere umano grazie alla vicinanza di Katia. Si scopre così che Katia ha un’altra identità: è, in realtà, alla ricerca del padre, un generale dell’est che credeva nell’ideale dell’unione delle due Germanie, unico modo per resistere all’invasione dei Beta e sperare di spuntarla.
Theodor si prefissa di proteggere Katia e aiutarla nella sua ricerca, supportato dal Comandante Irisdina, detta “la Regina di Ghiaccio” per via della sua personalità gelida, la quale si mostra leale alla Stasi solo esteriormnte, non anche nei fatti, cosa che le costerà cara.
"Anche così... anche così, tutto quello che riuscivo a pensare era che volevo proteggerti."
Quando però, dal passato come un fantasma, torna Lise, la sorellina adottiva creduta morta da Theodor, il Battaglione 666 sospetta di essere stato preso di mira dalla Polizia Segreta e mette in dubbio la lealtà di Lise.
Lise è la stessa ragazzina che ricorda con affetto Theodor o è una spia della Stasi? E cosa sente Theodor per lei e per Katia? Riuscirà Theodor a essere all’altezza delle aspettative della bellissima Irisdina?

Impigliato in una rete di bugie e di verità, di passato e presente, di persone generose e gente senza scrupoli, Theodor si trova di fronte a scelte inevitabili che possono significare la salvezza o la dannazione della prima linea, della Germania Est, e della stessa Europa.
Quattro stelle
E con queste due magnifiche opere, vi auguro delle splendide vacanze piene di letture interessanti. Dateci dentro anche con anime e manga, mi raccomando! 
Ci rivediamo in autunno!

Ganbatte minna-san!
Sayonara!

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