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martedì 11 agosto 2015

Recensione Amami per un'estate di Katie Cotugno


Titolo: Amami per un'estate
Titolo originale: 99 Days
Serie: Singolo
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 23 giugno 2015
Pagine: 289
Punto di vista: prima persona (Molly)
Livello di sensualità: medio-basso

Trama: Molly Barlow ha fatto uno sbaglio, e il suo nome è Gabe. Pur di allontanarsene, Molly ha lasciato la sua città, Star Lake, e ha detto addio al suo mondo. Ma non poteva stare via per sempre. E quando, dopo aver passato l'ultimo anno di scuola lontano da casa, torna per l'estate, è evidente che nessuno ha dimenticato quello che è successo. Il comitato di benvenuto non lascia speranze: la sera stessa del suo rientro, Molly viene accolta da un lancio di uova contro casa, la sua migliore amica non vuole avere nulla a che fare con lei, e i suoi amici la evitano. Senza contare Julia Donnelly, la sorella dei due ragazzi a cui Molly ha spezzato il cuore. Con lei... è guerra aperta. Molly vorrebbe scomparire. Per fortuna mancano solo 99 giorni alla sua partenza per il college. Allora sì che potrà gettarsi il passato alle spalle e ricominciare davvero tutto daccapo. Le cose però non sono mai semplici e, nonostante Molly faccia del suo meglio per nascondersi, Star Lake è troppo piccola per pensare di passarvi inosservata, o per non imbattersi ancora nei fratelli Donnelly. 99 giorni. Solo 99 giorni per affrontare le conseguenze delle proprie azioni, correggere gli errori e scoprire sulla propria pelle che ci sono dolori difficili da superare e scelte impossibili da fare.

Recensione:
La signora Cotugno sa scrivere, e anche molto bene. Ha uno stile scorrevole, fresco, semplice, davvero piacevole. (Complimenti anche alla traduttrice, trovo che sia stato fatto un'ottimo lavoro.) Quindi... perché ha dovuto scrivere proprio questa storia senza capo né coda? Non sono un'amante dei triangoli e cari miei, questo è un triangolo grande come una casa!

Sì, perché la dolce Molly, invece di usare la famosa margherita per decidere se ama o non ama un ragazzo, ha ribattezzato la formula in questo modo "Gabe o Patrick? Patrick o Gabe?" Per tutto il romanzo non sono riuscita a capire dove l'autrice volesse andare a parare. In genere, in questo tipo di intrecci amorosi, si riesce a capire abbastanza presto con chi la protagonista convolerà a giuste nozze. Uno sguardo diverso, una contrazione allo stomaco di più, un bacio più appassionato... Qui invece niente. Parità completa. Davvero non riuscivo a capire quale dei due Molly amasse davvero. Patrick, il suo primo amore, l'amico inseparabile d'infanzia, quello che conosce come se stessa, o Gabe, il ragazzo di due anni più grande, sfrontato, sicuro di sé, quello che guardava con ammirazione ma che non ha mai ritenuto alla sua portata, fino a quella fatidica notte?

Il mio dilemma per tutto il tempo della lettura è stato: è davvero possibile essere così indecisi?  Questo dubbio amletico continua a perseguitarmi anche adesso. Molly è la personificazione del detto "tenere il piede in due scarpe" e, come ho sempre immaginato, ci dimostra che è una posizione parecchio scomoda. Pur sentendosi in colpa e confusa, la timida fanciulla non si sforza più di tanto di prendere una decisione e, ancora una volta, ci dimostra la saggezza dei detti popolari, in questo caso che "l'occasione fa l'uomo ladro", o la donna, non siamo sessisti. Molly, infatti, coglie ogni occasione che gli si presenta per pomiciare prima con uno e poi con l'altro ragazzo, senza ordine di continuità. Dentro uno, fuori l'altro.

Ora, cara Molly, ascolta zia Alice, hai 18 anni, gli ormoni in subbuglio, i due giovanotti sono due pezzi di manzo da competizione, quindi ti posso pure capire. Ma hai fatto l'imperdonabile: il peccato Ovarico. Hai tradito un'amica. Che poi tanto amica non era evidentemente... Se posso perdonare l'indecisione dei suoi sentimenti, non posso però perdonare la tua codardia e il tuo egoismo, il tuo totale disinteresse dei sentimenti altrui. Non ti sei fermata un attimo a pensare alle conseguenze delle tue scelte, al dolore che avresti causato agli altri. Eh no, cara Molly, non si fa così. Mi hai proprio delusa...

Insomma, un libro che mi ha procurato l'acidità di stomaco e un certo reflusso gastrico. Il che è un vero peccato, perché questa donna scrive divinamente. E' quasi riuscita a farmi risultare simpatica un personaggio come Molly! Il mio umile suggerimento? Magari di immaginare una protagonista con le palle, per il suo prossimo romanzo.

Il mio voto è:

2 commenti:

  1. Ricordo che anche l'altro libro della Cotugno non ti aveva fatto impazzire, è un'autrice sicuramente diversa dalle solite, quindi tra le prossime letture questo ci sarà di sicuro ^^

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