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martedì 18 agosto 2015

Intervista ad Anna Premoli

Buongiorno Anna e grazie per aver accettato questa intervista! Sei un’autrice molto amata, così abbiamo pensato di raccogliere tra noi dello Staff del Blog e le amiche del Forum Romance le domande che avremmo sempre voluto farti. Sei pronta? Iniziamo!

Mor: Ho letto che sei nata in Croazia; la mia è la città della Bora! Siamo o eravamo quasi vicine di casa. Cosa si prova a vincere il Premio Bancarella? Sono già passati due anni, ma sembra ieri! E’ stata una bella soddisfazione?

A dire il vero sono nata a Sisak, vicino a Zagabria, ma ci metto piede raramente. Torno invece tutti gli anni sull’isola di Krk dove abbiamo una casa di famiglia. La verità è che, essendomi trasferita a Milano da bambina e avendo poi fatto tutte le scuole a Milano, sono un prodotto piuttosto milanese. Nel bene e nel male. 
Il Premio Bancarella è stato una grandissima soddisfazione, del tutto inaspettata. Mai e poi mai avrei pensato di poter portare a casa il premio!

Claire: Con il premio Bancarella hai in un certo senso sdoganato i romanzi rosa che vengono da sempre considerati libri di serie B. Pensi che questo tipo di lettura potrà essere vista prima o poi senza preconcetti?

Viviamo in un mondo ancora molto maschile, da certi punti di vista. E a quelle dichiaratamente femministe come me piace smantellare certi antichi dogmi pezzo per pezzo, a iniziare dal romanzo rosa. Che gli uomini considerino pure la letteratura rosa come serie B, tanto sono le lettrici e le quote di mercato del rosa a parlare con i fatti. Quelli sono un pizzico più difficili da smentire.

Mor: Sei laureata in Economia alla Bocconi e se ben ho capito, sei una bancaria; come riesci a conciliare il lavoro con la scrittura?

Non nego che si faccia fatica: ho un lavoro impegnativo, un figlio e un marito, e poi ho anche la scrittura. Al momento sto cercando di tenere in piedi tutti gli impegni e non è semplice. La verità è che lavoro molto.

Noco: So che il tuo lavoro non è nel campo dell'editoria, a differenza di molte scrittrici italiane che già orbitano in questo mondo, nascendo, ad esempio, come traduttrici. Cosa ti ha spinta a scrivere e perché romance?

Avevo una storia in testa di cui non riuscivo a liberarmi, ero in un momento di forte stress professionale subito dopo il fallimento di Lehman ed ero in dolce attesa: il medico mi aveva consigliato un hobby per svagare la mente e abbassare la pressione. E così mi sono avvicinata alla scrittura, del tutto per caso, per staccare dal mio solito habitat professionale. Avevo bisogno di ridere e ho fatto in modo di riuscirci scrivendo. Il genere rosa mi sembrava quanto di più lontano potesse essersi dal mio solito mondo e proprio per questo mi è parso azzeccato.

Mor: A proposito, è vero che Ti prego lasciati odiare diverrà una serie o un film per la TV? Ti va di parlarne?

In effetti i diritti sono stati opzionati, ma è ancora molto presto per capire se la storia diventerà o meno un film. Incrociamo le dita!

Mor: Farai tu la sceneggiatura? E’ troppo chiederti rumors o un nome di un candidato attore?

Purtroppo non so ancora niente.

Mor: Il tuo primo romanzo è stato Come inciampare nel principe azzurro, come è nata l’idea di scrivere un romanzo ambientato a Seul e perché?

Perché ero in un periodo di grande amore per i drama coreani! Hobby strano, me ne rendo conto, ma ero solita guardarmeli in lingua originale con sottotitoli in inglese. Ero arrivata a conoscere davvero molto bene usi e costumi della società e quando mi sono messa a scrivere ho trovato irresistibile l’idea di ambientarci una storia.

Anna: A questo proposito, Come inciampare nel principe azzurro è stato il primo libro che ho letto ambientato in oriente, nella Corea del Sud. E’ stata una piacevole scoperta, tanto che ad ogni descrizione dei luoghi andavo su Google a cercarli. Mi incuriosisce sapere se quando hai ideato la trama avevi già in mente quest’ambientazione particolare o è venuta in seguito. E più in generale, quando inizi a scrivere hai già tutta la storia in mente o può evolvere in modi che nemmeno tu ti aspettavi?


In tutta sincerità ho iniziato a scrivere proprio per gioco, non avevo nemmeno idea che sarei riuscita sul serio a completare il libro. Era solo un modo per svagarsi. Ma la trama sin dall’inizio è stata fortemente correlata alla Corea: mi piaceva molto come idea. 

In genere inizio a scrivere partendo da una base che mi è conosciuta e poi mi lascio del tutto condurre dalla storia: ho provato più volte a stilare delle scalette ma il metodo con me non funziona. Tanto non le rispetto mai e finisco per scrivere altro. Ecco perché non le faccio più.

Claire: Hai visitato i luoghi dove ambienti i tuoi romanzi?

Conosco bene Londra e New York, mentre non ho mai messo piede in Corea o a Heber Springs. Mi sono ovviamente molto documentata prima di iniziare a scrivere e internet oggi ti permette di fare miracoli.

Mor: Domanda d’obbligo: quali sono le tue autrici romance preferite?

Domanda molto difficile perché sono particolarmente onnivora e leggo un po’ di tutto, non necessariamente rosa. Sono anni poi che leggo quasi solo in inglese. Ho amato molto “Me before you” di Jojo Mojes, “The Luckiest Lady in London” di Sherry Thomas, in generale i libri di Susan Elizabeth Phillips. Ma se devo proprio essere sincera, il mio romanzo preferito rimane “La coscienza di Zeno”. Niente a che vedere con il rosa, ma molto a che vedere con il sarcasmo, che con me è sempre di casa.

Noco: Qual è il tuo lavoro che ami di più?

Amo sia la finanza che la scrittura, per motivi diversi e perché fanno emergere parti completamente opposte del mio carattere. Scegliere sarebbe molto difficile.

Noco: Come sei riuscita a centrare il tanto agognato obiettivo di farti pubblicare da una prestigiosa casa editrice? Il self-publishing è stato decisivo? 


Credo di essere stata la self-publisher meno convinta della storia: mi ha autopubblicato mio marito, se proprio devo essere sincera, perché non ne volevo sapere di sottoporre le mie storie a qualche editore classico. A me pareva una discreta follia che qualcuno volesse perdere del tempo con un mio romanzo. E ancora oggi, con cinque libri pubblicati, l’incredulità è forte. Comunque sì, il self è stato determinante.


Noco: Ho letto tutti i tuoi lavori, scoprendoli con il primo pubblicato da Newton, attendendo con ansia il successivo e così via. Amo il tuo stile, che trovo frizzante e attuale, e devo dire che ogni volta ho preso in mano un tuo libro pensando che era proprio ciò che mi serviva per avere quel momento di svago e spensieratezza che mi serve per non soccombere sotto il peso della quotidianità. Però, pur apprezzandoli molto, devo dire che mi è parso evidente che, almeno per quanto riguarda i primi tre, le trame risultano molto simili. E’ stata una scelta del tipo "formula vincente non si cambia" o un caso?

Per motivi personali sono legata alle storie d’amore di chi inizia il proprio percorso in modo accidentato, con parecchi litigi e molti fraintendimenti. Non mi stanco mai di leggere quel tipo di storie e a quanto pare nemmeno di raccontarle. Mi piace vedere come persone molto diverse, con personalità del tutto differenti, arrivino pian piano a smussare i propri angoli per far posto a un’altra persona nella propria vita. Trovo che sia un processo sempre molto affascinante, nella realtà come nella narrazione.

Noco: Ho amato moltissimo "Tutti i difetti che amo di te ", che ho trovato brillante e frizzante, ma anche originale, profondo e davvero magnetico. Cosa ti ha spinto verso una trama così diversa dalle precedenti?

Lavorando in un private banking vengo spesso a contatto con una fetta di clientela molto particolare e posso testimoniare che davvero non sempre i soldi fanno la felicità. Inoltre, avevo voglia di raccontare la storia di un antieroe, una persona con molti difetti e tante insicurezze. Entrare nella testa di Ethan Phelps è stato complicato ma anche molto affascinante.

Noco: Sono rimasta un po' delusa dall'ultimo tuo lavoro "Un giorno perfetto per innamorarsi". L'ho divorato, come sempre, ma ho trovato i protagonisti un po' inconsistenti (lei l'ho davvero odiata) e la storia superficiale, quando invece, una volta capito il tema del libro (il dibattito sullo shell gas), mi aspettavo una virata sul romance investigativo. Perché hai voluto far cadere lo spunto e rimanere sul puro classico tira e molla tra due protagonisti apparentemente incompatibili?

Dopo aver pubblicato cinque libri posso dirvi che il giudizio non è mai univoco: c’è chi ama una protagonista e chi la odia, chi si affeziona a una certa storia e a chi invece proprio non va giù. E’ una cosa naturale. Diciamo che la mia percezione in genere è stata che “Un giorno perfetto per innamorarsi” sia piaciuto molto, perché permette a chi cerca solo svago di trovarlo, e a chi invece desidera andare oltre le apparenze di quello che pare essere Kayla, di arrivare a un secondo livello di lettura. Spesso quanto si percepisce di un personaggio dipende anche dal momento in cui si legge una storia e in generale da quello che accade nella nostra vita. Anche questo è normalissimo. Quando ho iniziato la stesura avevo in mente tutt’altra storia, a dire il vero, ma l’industria dello shale gas ha avuto un grande scossone un anno fa e semplicemente non ho più potuto dare al libro la connotazione investigativa vera e propria perché, prezzi del gas alla mano, era inconcepibile che il pozzo si facesse: nessun investitore avrebbe mai buttato soldi in un pozzo shale con il WTI a quota 40 dollari, per cui ho dovuto cambiare strada facendo.

Noco: A parte pochi legami superficiali tra un paio di tuoi libri, mi pare che le tue opere siano leggibili singolarmente. Mai pensato a progettare una serie vera e propria?

In tutta sincerità, no. Da lettrice non amo molto le serie: in genere leggo il primo e lascio perdere gli altri libri, se sono sempre incentrati sulla stessa coppia. Ultimamente mi sta invece piacendo sempre di più l’idea di riprendere dei personaggi già incontrati in altri libri, perché spesso ci si affeziona anche a quelli secondari e si vorrebbe avere l’opportunità di svilupparli meglio. Ma mai dire mai. Gli interessi cambiano e non è detto che anche a me prima o poi non venga la tentazione di provare qualcosa di diverso (per il momento è un no, comunque).

Nimue: A questo proposito… Ho notato che gli ultimi libri "Finchè amore non ci separi" e "Un giorno perfetto per innamorarsi" sono legati dall'amicizia che unisce le due protagoniste femminili. Mi chiedevo se i due libri si potessero considerare l'inizio di una serie, se ci saranno altri titoli legati magari alla famiglia di Ryan di "Finchè amore non ci separi", in particolare con il fratello Niel? Sapete gli irlandesi fascinosi e simpatici hanno un certo effetto sulla sottoscritta!

Domanda interessante perché in effetti ho abbozzato la storia di Niel. E’ appunto uno di quei personaggi su cui mi piacerebbe tornare. Nell’ultimo libro mi sono un po’ presa gioco della categoria dei pompieri, e mi piacerebbe andare più in profondità. Chissà, magari prima o poi…

Anna: In Un giorno perfetto per innamorasi parli di Outlander. Sei anche tu una fan della serie tv come noi? E in particolare… cosa ne pensi del personaggio di Jamie Fraser? E del bellissimo e talentuoso interprete Sam Heughan?

Mi piace la serie TV ma non sono rimasta molto colpita dai libri (ho letto il primo e in tutta sincerità non credo che leggerò gli altri). Ammetto comunque che Jamie Fraser abbia il suo perché. Inter nos, quando sono andata in Scozia, non ho notato uomini chissà quanto aitanti, ma Sam Heughan aiuta ad alzare la media del paese!

Anna: Apprezzo molto le tue protagoniste. Sono donne forti, che si prendono in giro e non fanno tanti giri di parole. A chi ti ispiri per i personaggi femminili?


In questi ultimi anni ho avuto la fortuna di incontrare donne piuttosto straordinarie, specie in campo lavorativo, per cui è stato molto facile ispirarmi a loro.


Anna: Complimenti anche per i protagonisti maschili. Come li descrivi bene! Anche in questo caso, lavori di fantasia o hai qualche bel elemento nei dintorni a cui fare riferimento?

La verità è che sono di base una persona molto poco romantica, che però è stata convertita sulla via di Damasco grazie al fatto che le è capitato un grandissimo amore. Mio marito rimane l’esempio migliore del fatto che al mondo esistono ancora uomini per bene, seri, che non hanno paura di impegnarsi. Non credo che mi sarei mai azzardata a scrivere romanzi rosa se non avessi toccato con mano quanto possa essere straordinario avere accanto una persona simile. Diciamo che con i miei romanzi cerco di mandare un po’ di positività anche a chi sta ancora aspettando di incontrare una persona valida.

Mor: Non sei su Facebook. Posso chiederti come mai? Qual’è il tuo rapporto con i Social?

Quando mio marito mi ha autopubblicato ero davvero convinta di non aver bisogno di un profilo FB come scrittrice. Per la serie, chi diavolo vorrebbe contattarmi? J Ne ho uno personale con il mio vero nome, ma l’utilizzo che ne faccio è mooolto limitato. Inoltre, visto il mio tipo di lavoro e il genere di persone con cui vengo a contatto, non volevo espormi eccessivamente. Ora invece è diventata una mezza abitudine. In effetti non sono una grandissima amante dei social e qualche volta mi sembra che le persone oggi giorno siano più occupate a esistere nel mondo virtuale che in quello reale. Ogni tanto torno a domandarmi se possa aver senso per me aprire un profilo pubblico, ma se anche lo facessi non avrei molto tempo da dedicargli e comunque non farei che linkare articoli finanziari, per cui per il momento evito a chi mi legge di doversi sorbire temi come la svalutazione del renminbi cinese o partecipare a sondaggi su quando la FED alzerà i tassi, che a me interessano parecchio.

Mor: Un consiglio o un suggerimento alle nuove autrici che si stanno auto pubblicando

Credo che il miglior consiglio che si possa dare a chi si avvicina al mondo del self-publishing sia quello di farlo divertendosi, senza caricare l’esperienza di aspettative esagerate. Scrivere deve essere un divertimento, sempre, e non un modo per riscattare le proprie frustrazioni di vita.

Mor: Ultima domanda! Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Ho appena finito di scrivere la mia prima storia ambientata in Italia, a Milano per la precisione. E poi vedremo dove mi porterà la narrazione. Dico sempre che non sono io a scegliere le storie ma sono loro a scegliere me.

Grazie Anna per aver accettato questa intervista! Noi del Blog ti seguiremo sempre! Grazie!

Grazie a voi! 

Il sito ufficiale di Anna Premoli

Data di pubblicazione: 03 gennaio 2013
Trama: Jennifer e Ian si conoscono da sette anni e gli ultimi cinque li hanno passati a farsi la guerra. A capo di due team nella stessa banca d’affari londinese, tra di loro è da sempre scontro aperto e dichiarato. Si detestano, non si sopportano, e non fanno altro che mettersi i bastoni fra le ruote. Finché un giorno, per caso, sono costretti a lavorare a uno stesso progetto: gestire i capitali di un nobile e facoltoso cliente.
E così si ritrovano a dover passare molto del loro tempo insieme, anche oltre l’orario d’ufficio. Ma Ian è lo scapolo più affascinante, ricco e ambito di Londra e le sue “frequentazioni” non passano mai inosservate: basta un’innocente serata trascorsa in un ristorante, per farli finire sulla pagina gossip di un noto quotidiano inglese. Lei è furiosa: come possono averla associata a un borioso, classista e pallone gonfiato come Ian? Lui è divertito, ma soprattutto sorpreso: le foto con la collega hanno scoraggiato tutte le sue assillanti corteggiatrici. E allora si lancia in una proposta indecente: le darà carta bianca con il facoltoso cliente se lei accetterà di fingersi la sua fidanzata. Sfida accettata e inizio del gioco! Ben presto però, quello che per Jennifer sembrava uno scherzo, si rivela più complicato del previsto e un bacio, che dovrebbe far parte della messa in scena, scatena brividi e reazioni del tutto inattesi…

Data di pubblicazione: 05 settembre 2013
Trama: Quale ragazza non sogna di sfondare nel proprio lavoro sfruttando la possibilità di trascorrere un anno all’estero? È proprio questa la grande opportunità che un giorno si presenta a Maddison: ma l’inaspettata promozione arriva sotto forma di un trasferimento dall’altra parte del mondo, in Corea del Sud!
Maddison, però, è solo all’apparenza una donna in carriera. In realtà è molto meno motivata delle sue colleghe e per nulla attratta dall’idea di stravolgere la sua vita. Come è possibile che abbiano pensato proprio a lei, che del defilarsi ha fatto da sempre un’arte, che ha il terrore delle novità e di mettersi alla prova? Una volta arrivata in Corea, il suo capo, occhi a mandorla e passaporto americano, non le rende neanche facile adattarsi al nuovo ambiente. Catapultata in un mondo inizialmente ostile, di cui non conosce nulla, di cui detesta le abitudini alimentari e non solo, Maddison si vedrà costretta a tirar fuori le unghie e a crescere una volta per tutte. E non è detto che sulla sua strada non si trovi a inciampare in qualcosa di bello e del tutto imprevisto!

Data di pubblicazione: 08 maggio 2014
Trama: Amalia Berger è un affermato avvocato newyorkese, nota nel foro come “la regina di ghiaccio”. I ricchissimi genitori però le riservano da sempre poche attenzioni. Ryan, di origini irlandesi, è il maggiore di quattro figli maschi e la sua caotica famiglia gestisce un tipico pub nel cuore della Grande Mela. I due si sono conosciuti alla scuola di legge di Yale, dove è nata la loro reciproca antipatia. Amalia è poi rimasta a New York, mentre Ryan ha fatto carriera a Chicago. Finché un giorno, l’offerta di un posto da vice procuratore lo riporta a New York. Il primo caso che si trova ad affrontare sembra davvero banale: l’arresto per guida in stato di ebbrezza di una ragazza dell’alta società. Ma quel che appare semplice, si può complicare inaspettatamente, se per esempio l’avvocato difensore della ragazza è proprio quella Amalia Berger, che Ryan non vede da almeno dieci anni… Lo scontro in aula degenera a tal punto che il giudice condanna entrambi a una pena esemplare, che li costringerà a trascorrere parecchio tempo insieme. E cosa può accadere se due persone che si detestano dal profondo del cuore sono costrette dalla legge a collaborare?

Data di pubblicazione: 30 ottobre 2014
Trama: Dopo centinaia di migliaia di copie vendute con i suoi primi romanzi, torna Anna Premoli, il caso editoriale degli ultimi anni, con un romanzo divertente, romantico e ricco di colpi di scena. Mettere i bastoni tra le ruote alla propria famiglia è una vera arte per Ethan Phelps, perfezionata con cura nel corso degli anni. Quando suo padre muore, senza lasciare alcun testamento, il ragazzo eredita le quote della sua multinazionale. Ma è evidente a tutti che Ethan non ha il pallino per gli affari.
Passa le serate tra bar e locali offrendo da bere a chiunque e pagando conti salatissimi, riarreda il suo lussuoso loft senza badare a spese e spreca il tempo in compagnia di individui inutili. Quando però, un bel giorno, fa irruzione completamente ubriaco in una riunione di azionisti, i familiari si convincono che è il momento di prendere drastici provvedimenti, primo fra tutti, nominare un amministratore che tuteli il suo patrimonio. Dopo diversi tentativi falliti viene nominata un’affascinante avvocato specializzato in brevetti aziendali, Sara Di Giovanni. Sara ha il grande vantaggio di essere determinata e di non lasciarsi imbambolare dai modi di Ethan. Tra loro è da subito scontro aperto: lui non vuole ridimensionare il suo stile di vita e lei non ha nessuna intenzione di farsi mettere i piedi in testa da un presuntuoso rampollo. E così, poco alla volta, la tensione arriva alle stelle. Anche se il loro rapporto, a suon di dispetti, è destinato a evolversi in qualcosa di ben più complicato ed eccitante…

Data di pubblicazione: 15 gennaio 2015
Trama: Dall’autrice del bestseller vincitore del Premio Bancarella Ti prego lasciati odiare il racconto La nostra folle vacanza. From Baška with love di Anna Premoli è uno spumeggiante racconto sull’amicizia e sulle casualità dell’amore.
Sveva, Silvia e Chiara, amiche per la pelle, hanno scelto di fare una vacanza in campeggio. Sono alla ricerca di nuove esperienze e avventure, ma ancora non sanno quali bizzarre ma gradite sorprese quei giorni in tenda potranno riservare…
Data di pubblicazione: 04 giugno 2015
Trama: E se un fastidioso trasferimento di lavoro nascondesse un inaspettato e piacevolissimo regalo?
Kayla Davis è una donna “metropolitana”. Di New York ama tutto: il traffico, il caos, le folle. Nota per il suo sarcasmo e le sue relazioni mordi e fuggi, Kayla aspira a diventare un’affermata giornalista. Anche se al momento si accontenta di scrivere recensioni sui posti più alla moda della città. L’occasione di fare il salto arriva quando il suo capo decide di mandarla in una sperduta cittadina dell’Arkansas, per preparare un pezzo di rilievo nazionale su un argomento del tutto particolare... Kayla coglie al volo la proposta e, abbandonata l’amata New York, prova a inserirsi nella vita di Heber Springs. L’impatto non è dei migliori: le sue scarpe tacco dodici, preferibilmente blu elettrico, mal tollerano le polverose zone dell’America del Sud, il suo temperamento frenetico mal si adegua alla calma di un posto dove tutti si conoscono. Ma soprattutto, Kayla non pensava di dover fare i conti con la comparsa di Greyson Moir. Ce la farà Kayla a dimostrare quanto vale?
Un nuovo divertentissimo e dolcissimo romanzo dalla regina della commedia romantica italiana.

4 commenti:

  1. Grazie Anna, sei stata gentilissima. Hai conquistato una nuova lettrice. :)

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  2. Grazie all'autrice di aver dato la possibilità a noi lettrici di poterla conoscere meglio. E a voi care amiche del blog per avermi reso partecipe!
    E' meraviglioso poter comunicare con chi ha ideato le "nostre storie", assaporarne i retroscena, vederle con gli occhi di chi le ha plasmate.
    Spero che il lavoro non porti via tempo e passione a questa talentuosa autrice, non vedo l'ora di poter avere questa storia ambientata a Milano!
    Buon Lavoro!

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  3. Grazie Anna per l'intervista! Amo moltissimo il tuo modo di scrivere così "americano".
    A presto!

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  4. Che bella questa intervista non l'avevo ancora letta.

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