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venerdì 17 aprile 2015

Recensione Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven


Titolo: Raccontami di un giorno perfetto
Titolo originale: All the Bright Places
Autore: Jennifer Niven
Casa Editrice: DeAgostini Editore
Data di pubblicazione: 31 Marzo 2015
Ambientazione: Indiana (USA)
Personaggi: Theodore Finch, Violet Markey
Pov: prima persona alternato
Livello di sensualità: basso

Trama: È una gelida mattina d’inverno quella in cui Theodore Finch decide di salire sul tetto della scuola solo per capire che cosa si prova a guardare di sotto. L’ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due animi fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente d’auto. È in quel preciso istante che i due ragazzi iniziano a provare la vertigine che li legherà nei mesi successivi. Una vertigine che per lei potrebbe essere un nuovo inizio, e per lui l’inizio della fine…

Pagina Ufficiale di Jennifer Niven
Sito della Casa Editrice
Discussione su Romance Forum

Commento:
E' estremamente difficile dare un giudizio quando ci si ritrova tra le mani un romanzo come questo, che ti colpisce direttamente allo stomaco, nemmeno fosse la reincarnazione libresca di Sylvester Stallone ai tempi di Rocky IV. Dovrei essere molto più brava con le parole di quanto non sia, per trasmettere le sensazioni che questo romanzo mi ha lasciato. Ma ci proverò comunque, perché è un libro di cui è giusto parlare, se lo merita.

Come potete notare dalla trama, l'inizio della storia è decisamente anticonvenzionale. Di sicuro Violet e Finch non si sono trovati sul cornicione della torre campanaria della scuola per ammirare il panorama... Fortunatamente Finch riesce a convincere Violet a non fare qualcosa di irrimediabile e tra i due si instaura fin da subito un rapporto particolare e profondo. A Theodore è bastato uno sguardo e un sorriso sincero per capire che Violet è speciale, che è una ragazza che guarda oltre le apparenze e riesce a vederlo per quello che è. Non Finch lo Schizzato, ma semplicemente Theodore, un ragazzo particolare, incredibilmente sensibile, originale e refrattario a qualsiasi etichettatura. 

A Violet ci vuole un pochino più di tempo per liberarsi dagli schemi e dalla paura di essere giudicata dai compagni per la sua frequentazione con Finch, ma quando ci riesce, diventano inseparabili. La loro storia d'amore è tenerissima e commovente. Ma... purtroppo c'è un ma... 

E' Finch stesso a raccontarci sin dalle prime pagine dei suoi momenti di blackout, giorni in cui precipita in una condizione di totale apatia al punto che lui li chiama Il Grande Sonno. Theodore è ben consapevole di avere qualcosa che non va, lo sa da anni, ma una famiglia negligente e il suo stesso timore di essere giudicato lo spingono a fingere che vada tutto bene, gli fanno indossare ogni giorno una maschera diversa, che cambia con la stessa facilità con cui sostituisce gli abiti.
Ecco che quindi un attimo prima ci mostra quanto sia brillante e ironica la sua mente straordinaria:
"Ho scelto il gruppo di macramé perché sono l'unico maschio tra venti ragazze più o meno arrapanti, e ho pensato che i numeri potessero giocare a mio favore."
Poi ci mostra quanto sia forte il senso di solitudine, il disagio di non essere compreso e accettato:
"Voglio sottrarmi al marchio infamante da cui tutti evidentemente si sentono segnati per il solo fatto di soffrire di una malattia della mente, invece, che so, dei polmoni o del sangue. Voglio sottrarmi a tutte le etichette."
Poi ancora ci mostra la sua intelligenza e sensibilità, il suo desiderio di auto-affermazione:
"Ma si dà il caso che io non sia solo un elenco di sintomi. Non sono uno sfortunato risultato genetico o un composto chimico venuto male. Non sono un problema. Una diagnosi. Una malattia. Non sono qualcosa da salvare. Sono una persona."
Ecco che con un protagonista maschile così potente, Violet si ritrova in secondo piano, un po' schiacciata da questa figura straordinaria. In lei si possono identificare la maggior parte dei lettori, nella loro normalità, nella loro ordinarietà. Violet fa da contrappeso a Theodore, donando al libro un equilibrio delicato ma fondamentale. 

Faccio i miei complimenti più sinceri all'autrice, perché non solo ha messo a punto una trama assolutamente credibile e solida, non solo ha creato due personaggi perfettamente caratterizzati che mi rimarranno a lungo nel cuore, ma soprattutto scrive di qualcosa che conosce e quindi lo fa benissimo, senza inutili pietismi ma anche senza superficialità. Io non so se Jennifer Niven abbia vissuto in prima persona certe situazioni, ma di sicuro ne scrive come se lo avesse fatto. Alcuni passaggi sono così vividi che mi è sembrato di precipitare nel Grande Sonno insieme a Finch, di sentire il mondo muoversi intorno a me ad una velocità diversa e di desiderare di nuotare fino a trovare una porta su un altro mondo...

In genere preferisco fare recensioni più brevi e meno dettagliate, ma ritengo che, in questo specifico caso, questo libro vada letto nel momento giusto e con la consapevolezza di quello a cui si va incontro. Spero di avervi fatto capire che tipo di libro avete tra le mani. Ora decidete voi cosa farne.

2 commenti:

  1. Questo penso di leggerlo 1) perché è anticonvenzionale 2) perché lui si iscrive al corso di macramé
    XD

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    Risposte
    1. Secondo me ti potrebbe piacere... Poi fammi sapere se ci ho preso! :)

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