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giovedì 13 luglio 2017

Recensione Blood Vow di J.R. Ward (Serie Black Dagger Legacy #2)


Titolo: Blood Vow 
Serie: Black Dagger Legacy #2
Autrice: J.R. Ward 
Data di uscita: 8 giugno 2017
Editore: Mondolibri
Genere: paranormal romance
Narrazione: terza persona
Livello di sensualità: alto

Trama: Tra le reclute della Confraternita, che addestra un esercito di giovani guerrieri pronti a battersi contro i lesser, è giunto un nuovo vampiro. Si chiama Axe e, come tanti, combatte per qualcosa che va oltre la difesa della razza. Lotta contro i fantasmi del proprio passato e i demoni del presente, gli stessi che lo spingono verso l’annullamento di sé nel sesso estremo e che alimentano il suo odio verso la glymera, la potente aristocrazia dei vampiri. Quando, per uno scherzo del destino, Axe diventa la guardia del corpo di un’aristocratica come Elise, l’attrazione che prova per lei minaccia di travolgere ogni cosa. E non c’è forza più violenta di quella che si scatena in un vampiro innamorato...

Recensione di Alice:
Ormai lo sapete che tornare a Caldwell, alla sede della Confratenita del Pugnale Nero, per me è come tornare a casa dopo un lungo viaggio e ritrovare amici e parenti, che mi danno pacche sulle spalle e mi offrono bicchieri di Lagavulin. Per me questi libri sono una coccola accogliente, familiare e sexy. Anche questa volta è stato così. Una piccola premessa: questa serie è correlata alla principale e va assolutamente letta in ordine di pubblicazione. Insomma, se non avete letto The Beast non leggete questo, perché si colloca temporalmente dopo gli avvenimenti che hanno coinvolto Rhage e Mary e li riprende esattamente da dove si erano interrotti. Se non lo avete letto non solo vi fareste degli spoiler notevoli, ma non ci capireste nulla. Per lo stesso motivo continuate la lettura solo se avete letto The Beast, altrimenti ci si rivede più avanti.


I protagonisti principali di questo secondo volume della Legacy sono Axe, uno degli aspiranti soldati reclutati dai Fratelli, ed Elise, la figlia di una prestigiosa e antica famiglia della glymera. Axe (solo a me viene in mente il deodorante?) ha tutta l'aria del poco di buono: tatuaggi, piercing, sguardo severo, un sacco di muscoli ovunque e povero in canna. Ha una predilezione per il sesso estremo e senza legami. Soprattutto senza legami. Elise è esattamente il suo opposto: sottile ed elegante, di una bellezza eterea e perfetta, è una vampira con la testa sulle spalle e dei progetti per il futuro che includono una laurea in psicologia e aiutare i propri simili. Ed è ricca sfondata, ovviamente.

Cosa può unire due persone apparentemente tanto diverso? Oltre l'attrazione fisica, si intende? Beh, siamo sinceri: poco altro. I rapporti sentimentali tra i vampiri della Ward sono molto istintivi, primordiali, è quasi un imprinting a prima vista: si vedono e si scelgono. È così anche questa volta, quello che cambia sono i problemi che devono affrontare per arrivare all'happy ending. 

A questa trama principale si intreccia, come vi dicevo prima, quella di Rhage, Mary e la piccola Bitty. Lo dico? Lo dico. Mi ha emozionata e coinvolta molto di più questa parte che quella sui protagonisti. Vedere quel gigante di Hollywood nelle vesti di un tenero papà colpisce le mie ovaie come poco altro riesce a fare. Se poi Lassiter ci mette lo zampino, il gioco è fatto. Quell'angelo è la tenerezza travestita da metallaro.

Per concludere, una lettura davvero piacevole, anche se le storie delle nuove coppie iniziano un po' ad assomigliarsi tra loro, così come le scene di sesso, che sono un po' ripetitive. Pur essendo consapevole di questi difetti, continuo a leggere volentieri questa serie e consiglio questo volume a chi, come me, si è affezionato ai personaggi.

Non posso però chiudere senza accennare ai numerosi refusi e errori di impaginazione, davvero fastidiosi, soprattutto in un cartaceo. Più di una volta il testo va a capo dopo una virgola, caporali assenti, singolari al posto di plurali ecc... Insomma, lasciatemelo dire, una sciatteria inconcepibile, perché un paio di refusi possono scappare, ma qui gli errori sono davvero troppi. Non ne tengo conto nella valutazione finale per semplice rispetto nei confronti dell'autrice, che di certo non ne ha colpa, ma spero che la casa editrice si dia una regolata, altrimenti i miei soldi non li vede più...

Quattro stelle e mezza

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