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giovedì 16 giugno 2016

Game of Thrones Recensione 6x08 "No One"


Ammetto di aver fatto passare qualche giorno dalla visione della 6x08 di GoT prima di scrivere questa recensione. Perché, vi chiederete. Suppongo perché, come la puntata precedente, neanche questa mi ha entusiasmato troppo, tranne che per la parte finale, proprio come era successo per l’episodio precedente. 
Quindi, ciò che mi è piaciuto della 6x08 è stato sostanzialmente il pezzo che ha visto come protagonista Arya.

Sto incominciando a sentire la mancanza dei libri di zio Martin a supporto della storia.
Sto incominciando a pensare, inoltre, che tutto questo umorismo in GoT sia  un tantino fuori luogo.
Avete presente il Mastino? Può davvero essere considerato uno in possesso di sense of humor?
"Preferisco il pollo"; "Ragazze più toste di te hanno cercato di ammazzarmi." 
No, davvero… passi Jon che, con la scusa di essere resuscitato, è ancora un tantino intontito, ma il Mastino che fa battute più divertenti di quelle di Tyrion non si può tollerare proprio.

Ecco, iniziamo parlando proprio di Tyrion. Ma che siamo a La sai l’ultima? Che cosa sono questi siparietti scadenti tra lui, Missandei e Verme Grigio? Credo che nemmeno da ubriaco Tyrion potrebbe essere meno divertente.
Per non parlare di come Verme Grigio lo rimbecca (a ragione) per la sua politica assolutamente fallimentare nei confronti dei Padroni, la cui flotta raggiunge minacciosa la Baia di Meereen, sparando sulla città e sulla Piramide.
L’arrivo di Daenrys è qualcosa di davvero imbarazzante. Sembra la mamma che torna dalla spesa e trova i tre figlioletti con le mani infilate nel barattolo della marmellata.
“E’ stato Tyrion!” sembrano dire in coro Missandei e Verme Grigio. “E’ tutta colpa sua!”
Senza parole.

Passiamo a Delta delle Acque.
Qui abbiamo dei siparietti piuttosto divertenti che hanno come protagonista il ben noto (e dotato) Podrick Payne e Brienne (da cui si evince che l’unica cosa di cui Podrick è dotato non è quella testa, ma l’altra), e il solito Podrick e Bronn, che sa effettivamente con chi ha a che fare: uno scudiero un po’ tontolone, ma fedele e servizievole.
L’incontro tra Brienne e Jaime è molto intenso, del tipo che da casa parte la ship e tutti sono a gridare: “baciatevi, fatelo, adesso, ora, e poi accoppiatevi senza ritegno.”
E invece, niente.
Jaime ama Cersei, come dice al povero Edmure, personaggio assolutamente debosciato, una nullità vera e propria, impossibile biasimare il Pesce Nero che di lui se ne è ampiamente fregato.
Insomma, la bellezza di Jaime non è la sua unica qualità; direi che la lingua e la persuasione sono due delle sue armi migliori, almeno in questo episodio.
Mentre il Pesce Nero si fa scappare l’opportunità di uscire di scena gloriosamente, andando ad aiutare la nipote col suo esercito, si ritrova, invece, a essere fregato proprio da quel demente di Edmure, incastrato da Jaime.
Uno scivolone dietro l’altro.

A casa Lannister, le cose vanno di male in peggio. Tommen, fantoccio dell’Alto Passero, non si può proprio vedere.
Se prima il moto di orgoglio di Cersei nei confronti del cuginetto Lancel e dei suoi amichetti la porta a scegliere la violenza anziché seguire passivamente gli ordini del Septon, sicura di avere dalla sua quel colosso della Montagna, il fatto di avere generato un figlio stupido che in un batter d’occhio spazza via le sue possibilità di cavarsela al processo, la getta nel più nero sconforto.
Re Tommen, infatti, ha modificato la legge per cui un processo poteva essere vinto a singolar tenzone da un campione scelto dal processato. Adesso a rispondere della condanna è l’imputato in prima persona. Cersei è fregata.

Dulcis in fundo, parliamo di Arya.
Se da  un lato, la parte dello show che l’ha riguardata è stata la più divertente, dall’altra non ho capito cosa stessi realmente guardando, se GoT o un episodio degli Avengers.
Ricapitolando, nell’episodio precedente Arya si è beccata un bel po’ di pugnalate, tanto da sembrare un colabrodo ma, seppure conciata male, riesce a trovare riparo presso Lady Crane, l’attrice che avrebbe dovuto assassinare, ma la cui salvezza le è costata l’ira dei Senza Volto.
C’è gente in GoT che è morta per molto meno, parliamoci chiaro.
Invece non solo Arya, dopo una nottata di sonno, sembra stare benissimo, ma pare pure improvvisamente dotata di super poteri.
Inseguita dall’Orfana Senza Volto, che pare una novella Terminator, corre, salta, vola, si getta dalle scale, rotola, (ma non era crivellata di pugnalate?), leggermente sanguinante recupera Ago e, senza che possiamo assistere a un vero scontro tra le due (PERCHE’?), la ritroviamo in presenza di  Jaqen H'gar  con la faccia dell’Orfana sistemata tra gli altri Senza Volto.
Un po’ tutto sopra le righe.
Spettacolare, però, la battuta finale:
“Questa ragazza è Arya Stark e io sto tornando a casa.”
Attendo con ansia il prossimo episodio che vedrà scontrarsi i due Bastardi di GoT. 

Alla prossima, 
Alexandria

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