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lunedì 11 aprile 2016

OUTLANDER Recensione 2x01 "Through a Glass, Darkly"


Finalmente, dopo mesi di straziante attesa, oggi mi sono chiusa nello studio, ho messo fuori dalla porta il cartello "Do not disturb" e mi sono preparata a godermi il primo episodio della seconda stagione della serie tv più pazzesca di tutti i tempi. 
Se non sapete di cosa sto parlando, fatevi del bene e andate a documentarvi, perché vi state perdendo una gran cosa. Qui ho riassunto un po' di cose.
Ora, chiariamo subito una cosa: ci sarà dello spoiler pesante, perché non è possibile parlare di questa puntata senza farlo, a meno che non mi limiti a raccontarvi la sigla. E' uno spoiler particolarmente gigante per chi non ha letto i libri, quindi consiglio caldamente e di tutto cuore a chi non ha letto i libri o non ha ancora visto la puntata, di girare i tacchi e tornare più avanti, altrimenti vi rovinate tutto. Ok? Sono stata abbastanza chiara? Io vi ho avvisati. Bene, partiamo!

La prima scena è un colpo al cuore, anche se me lo aspettavo, anche se non poteva che andare così, quei pochi secondi di apertura sono stati uno choc tremendo. 
Claire che si risveglia all'interno del cerchio di pietre di Craigh na Dun, l'espressione distrutta, pallida e devastata, che controlla che entrambe le fedi siano al proprio posto e quando non trova il gioiello che portava al collo, grida il proprio dolore verso il cielo. 

Pelle d'oca, signore e signori. Pelle d'oca in ogni dove, come direbbe Simona Ventura. E qui, chi ha letto i libri sa già cosa significa, ma chi non li ha letti si chiederà: "Cosa diavolo è successo? Erano su una nave diretti in Francia, tutto sommato sereni, che diavolo è successo? Perché siamo di nuovo in Scozia? E dove diavolo è Jamie?" 
Per voi poveri innocenti, che non sapete quanto è sadica Diana Gabaldon, lo choc vero deve ancora arrivare... e arriverà su quattro ruote. Sì, perché mentre Claire si allontana a piedi dal cerchio di pietre, dietro di lei compare una macchina. "Una macchina?" direte voi. Eh sì, e a questo punto Claire darà voce alla vostra successiva domanda, chiedendo all'uomo che la soccorre, disperata: "Che anno è?" Alla risposta "1948" immagino che sarete capottati giù dal divano, allibiti e anche un po' arrabbiati. Per quale motivo? Perché nel 1948 non c'è Jamie! E Outlander è Jamie! Sì ok... è Jamie e Claire. Va bene, avete ragione. Ma Dio mio santissimo, resta il fatto che nel 1948 NON C'E' JAMIE. Prendete un respiro profondo, ingoiate l'ansia e quando siete pronti, proseguite la lettura.


Claire è tornata al presente (o nel futuro, dipende dai punti di vista), fatto sta che tutti coloro che per lei erano vivi e vegeti fino a un attimo prima, tutti coloro che amava, e soprattutto Jamie, insomma, TUTTI sono morti e sepolti, sono polvere da duecento anni. Possiamo darle torto se sbrocca completamente? Voi che avreste fatto al suo posto? Ma oltre a tutto ciò, la seconda domanda a cui Claire preme avere una risposta è: Chi ha vinto la battaglia di Culloden? Secondo voi chi ha vinto? Saranno riusciti Jamie e Claire a cambiare la storia? Beh, a questa domanda posso anche non rispondervi... Almeno qualche mistero ve lo devo lasciare.

Nell'inquadratura successiva vediamo Frank che attraversa un corridoio di ospedale, impaziente di rivedere sua moglie. 
Mi ha fatto una tenerezza pazzesca, vederlo lì, fuori dalla porta che si aggiusta i capelli, nervoso all'idea di rivedere Claire dopo tre anni di assenza. 
Quando la vede, pallida nel letto, che fissa fuori dalla finestra, il suo sguardo spezza il cuore. E quando Claire vede lui, riflesso nel vetro, rimane impietrita, non ha il coraggio di guardarlo negli occhi. E ci credo! Con quello che ha combinato durante quei tre anni...

A questo punto, la confusione è totale. Cos'è successo? E perché? Lo scopriamo piano piano, inquadratura dopo inquadratura, scena dopo scena. Un tassello dopo l'altro ricostruiamo a grandi linee quello che è successo.

Claire che sfoglia tutti i libri di storia relativi alla battaglia di Culloden per trovare notizie di Jamie, spiegando a Miss Graham che deve scoprire se lui è davvero morto su quel campo di battaglia e poi il suo realizzare di dover parlare di Jamie al passato. Vediamo il cuore che le si spezza in diretta (bravissima Cait).

La rivelazione di Claire di essere stata nel passato, di essere stata sposata con un altro uomo per due anni, che è incinta... La reazione di Frank, che di nuovo mi fa una tenerezza assurda, che in un primo momento esulta di gioia, pensando per qualche assurdo motivo che il bambino sia suo (sveglia Frank! E' stata via tre anni! Nemmeno gli elefanti hanno delle gravidanze così lunghe!) e poi diventa una furia quando si rende conto che non può essere suo. 
Il tentativo del reverendo Wakefield di paragonare il suo caso a quello di Giuseppe e Maria mi ha fatto morire dal ridere, così come la risposta di Frank, che si dice piuttosto sicuro di non essere Giuseppe e che Claire non è Maria, ma soprattutto che il padre del bambino non è l'Onnipotente, e io qui mi sono ritrovata a pensare "Non ne sarei così sicuro se fossi in te, Frank, non ne sarei così sicuro. Stiamo parlando di Jamie." 

Per la mente accademica di Frank è dura credere a tutto quello che Claire gli ha raccontato, ma è ancora più dura accettare che la donna che ama, ha amato alla follia un altro uomo e ora porta in grembo suo figlio. Ma dopo una sfuriata apocalittica in cui fa a pezzi ogni cosa che trova sul suo cammino (bravissimo Tobias, come sempre una grande interpretazione), viene a patti con se stesso e prende una decisione. La decisione di continuare la loro vita insieme a due condizioni: che il bambino cresca come figlio di entrambi e che Claire deve smettere di cercare Jamie. Claire accetta, ma perché aveva già fatto la stessa promessa a Jamie: che sarebbe andata avanti e che lo avrebbe lasciato andare. Altra scena da morire di crepacuore. 
E di nuovo un punto per Frank quando Claire fa per togliersi la fede scozzese, ma alla vista della sua espressione sconvolta, le dice che va tutto bene, che la toglierà quando sarà pronta. La scena successiva vediamo Claire e Frank sbarcare a Boston, dove lui ha accettato una cattedra alla prestigiosa università di Harvard.

Quando finalmente (ormai non ci speravo più!), esattamente al trentottesimo minuto (il trentotto è il mio nuovo numero preferito) passiamo dal presente al passato, dove la mano tesa verso Claire si trasforma da quella curata di Frank a quella grande e forte di Jamie. E finalmente ritroviamo lui. L'uomo con il più meraviglioso senso dell'umorismo, uno splendido sorriso e la zazzera di capelli rossi più notevole che Claire avesse mai visto.
Rivederli finalmente insieme, come si guardano negli occhi, come si sorridono e come si stuzzicano l'un l'altra con le parole, è stato come prendere una boccata d'aria fresca. Come tornare a casa. Se nel presente i colori erano smorti, si respirava un'aria pesante e asfittica, il gelo ti permeava la pelle... nel passato i colori sono vividi e allegri, brilla il sole e la sua luce ti scalda fin dentro le ossa. Il confronto è inevitabile.

Siamo a Le Havre, in Francia, nel 1745. Qui vediamo Claire e Jamie, ancora ferito nel corpo e nello spirito, decidere cosa fare nel proprio futuro più prossimo: tentare di fermare la rivolta giacobita, in modo che la battaglia di Culloden e il conseguente sterminio dei clan scozzesi non abbiano luogo. Anche se questo vorrà dire fingere e mentire ad ogni persona che conoscono. C'è troppo in gioco.

I minuti dedicati alla coppia sono pochissimi, ma confido che ci rifaremo nelle prossime puntate, anche perché dalle interviste, gli addetti ai lavori hanno affermato più volte che si è dato ampio spazio alle sofferenze emotive di Jamie e al suo lento e doloroso recupero. Un atto dovuto e inevitabile per rappresentare in modo realistico e rispettoso verso chi ha subito lo stesso trauma, ossia quello che succede ad una persona dopo uno stupro, che sia uomo o donna.

Gli ultimi minuti della serie sono riservati all'introduzione di un importante personaggio: quel francese con la puzza sotto il naso del Comte St Germain, gnocco pure con la parrucca bianca, lo devo ammettere. 
Sì, perché Claire ci mette circa dieci minuti a farsi un nemico anche in Francia, e non uno a caso ovviamente, ma uno potente. Un applauso per Claire. Come ammette Jamie, con il suo fantastico sorriso sulle labbra, è impossibile annoiarsi quando c'è lei nei dintorni. Povero ragazzo... 

Una prima puntata dolorosa, sconvolgente, che sicuramente è stata un colpo per tutti coloro che non hanno letto i libri e non sapevano cosa aspettarsi. E lasciatemelo dire... ancora non lo sapete! Ce ne aspetteranno delle belle e trovo che sia fantastico come il regista abbia deciso di seguire la time line delle vicende, piuttosto che seguire quella dei romanzi, che sarebbe stata ancora più traumatica per lo spettatore.

E' stato un piacere ritrovare lo stesso standard qualitativo della prima serie, ossia altissimo sotto tutti i punti di vista: le scenografie, i costumi, i dialoghi e, naturalmente, le interpretazioni degli attori.
E un applauso ai ragazzi di Italiansubs che hanno commentato la puntata così: Il cervo della sigla è meno cornuto di Frank. Vi voglio bene.


Vi ricordo dove dovete assolutamente iscrivervi su Facebook se amate questa serie:
Outlander Italia (sito)

Vi lascio con il trailer del secondo episodio: 
Not in Scotland Anymore

Alla prossima!

2 commenti:

  1. Quanta attesa per questa seconda stagione anche se sapevo che non sarebbe stata una prima puntata bella conoscendo i libri. A un certo punto pensavo che l'intera puntata fosse solo su Frank invece meno male Jamie c'è anche se per poco.
    Non mi piace Frank però qui poverino un pò mi è dispiaciuto per lui, un pò perchè ovviamente il mio preferito è Jamie.
    Recensione stupenda, divertente, tagliente e perfetta aspetto di leggere la seconda

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  2. Grazie Susy! Io con Outlander divento una pazza, è il mio punto debole e si sente. XD
    Guarda, anch'io nei libri non ho avuto una gran simpatia per Frank, però nella serie tv secondo me l'hanno addolcito parecchio. Forse è dovuto al fatto che nei romanzi lo vediamo sempre attraverso gli occhi di Claire, che in qualche modo fa da filtro, mentre nella serie tv lo vediamo per quello che è: un uomo innamorato.
    Oh, sia chiaro! Non c'è storia con Jamie. Non sono nemmeno sullo stesso pianeta.
    Però mentre guardavo l'episodio ho pensato che Claire ha avuto una fortuna rarissima: essere amata da due bravi uomini. Se ci pensi ha avuto ben due dichiarazioni d'amore in questa puntata. Prima da Frank che le dice che nulla di quello che può dire o fare potrà mai cambiare i sentimenti che prova per lei. E dopo Jamie che le dice di essere disposto a sacrificare il mondo intero per lei. Insomma... Claire! Hai un culo così grosso che fa provincia! Beata te!

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