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martedì 19 gennaio 2016

Cinema e Musica: Recensione di The Revenant - Redivivo

Data Uscita: 16 gennaio 2016
Genere: Drammatico , Avventura
Anno: 2015
Regia: Alejandro Gonzalez Iñárritu
Attori: Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Will Poulter, Domhnall Gleeson, Paul Anderson, Lukas Haas, Brendan Fletcher, Kristoffer Joner, Forrest Goodluck, Joshua Burge, Christopher Rosamond, McCaleb Burnett
Fotografia: Emmanuel Lubezki
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 156 min.

Trama: Tratto da una storia vera, Revenant racconta l'epica avventura di un uomo che cerca di sopravvivere grazie alla straordinaria forza del proprio spirito. In una spedizione nelle vergini terre americane, l'esploratore Hugh Glass (Leonardo Di Caprio) viene brutalmente attaccato da un orso e dato per morto dai membri del suo stesso gruppo di cacciatori. Nella sua lotta per la sopravvivenza, Glass sopporta inimmaginabili sofferenze, tra cui anche il tradimento del suo compagno John Fitzgerald (Tom Hardy). Mosso da una profonda determinazione e dall'amore per la sua famiglia, Glass dovrà superare un duro inverno nell'implacabile tentativo di sopravvivere e di trovare la sua redenzione.

Commento di Clementine:

**Contiene Spoiler**
 
La prima cosa da sottolineare di questo film è la fotografia: si sa che Lubezki è un fuoriclasse assoluto, quindi non c'è da stupirsi che sia meravigliosa, quasi sovrasta la regia, regia che sembra quasi essere al servizio di Lubezki, anzichè il contrario (elemento positivo a favore di Innaritu). Sarà stato anche merito dei paesaggi meravigliosi e di quella luce particolare, ma il suo lavoro è magia pura! ... il realismo del respiro o degli schizzi di sangue che "sporcano" la camera..

La grandezza del lavoro è aumentata dal fatto che questo film è stato girato in otto mesi, perchè hanno utilizzato solo la luce naturale e potevano girare per una media di 2/3 ore al giorno. Un lavoro titanico per cast e troupe.

Il film è sicuramente anche fisicamente complesso, per gli attori; si percepisce fin nelle ossa il freddo, la sofferenza, la fatica, il dolore. Nella parte del pre-finale forse il ritmo cala leggermente, e le parti oniriche non le ho trovate del tutto riuscite; il personaggio di Glass è artefice di una storia di sopravvivenza estrema che diventa veramente al limite dell'umano, e DiCaprio lo vive nella maniera più totalizzante possibile, sono già leggenda lo scontro con l'orso, che in realtà è stato del tutto costruito in CGI, la scena di lui che dorme dentro il ventre di un cavallo morto o che mangia fegato di bisonte crudo; il suo è un ruolo principalmente fisico, poco parlato e per larghi tratti recitato con gli occhi.

Leo è bravissimo, molto in parte, ha sicuramente aiutato il fatto che il suo viso da eterno ragazzino sia stato nascosto da barba e capelli lunghi, anche se a conti fatti non considero questa la sua interpretazione in assoluto migliore (The Departed e The Wolf of Wall Street forse sono ruoli e caratterizzazioni più complete). Ma il suo Oscar se lo prenderà, in un anno in cui scarseggiano altre interpretazioni mirabolanti (Fassbender in Steve Jobs pare sia bravissimo, ma il film è stato troppo un flop per essere pericoloso), il premio maggiore credo che se lo meriti.

Alcune parti della narrazione sono davvero al cardiopalma e tesissime, girate in maniera perfetta per renderle il più realistiche possibile, in particolare lo scontro iniziale con gli indiani e la caccia e lotta finale tra Glass e Fitzgerald, tesissima e cruda, mi ha incollata alla sedia.

Un plauso anche ai coprotagonisti, sia Poulter che Gleeson sono stati convincenti, ma a rubare la scena (a volte anche allo stesso DiCaprio) è Tom Hardy, impressionante villain abietto e rude, ma incredibilmente umano anche nella sua meschinità, interpretato con sottigliezza e profondità magistrali. Sono contenta di averlo visto in lingua perchè, prima che fisica, dà un'interpretazione vocale, con toni e accento, di grande impatto, e poi con quegli occhi da lucido folle metteva paura vera. E' uno degli attori meno doppiabili che conosco (come altri inglesi tipo Cumberbatch), perchè fa un lavoro pazzesco sulla voce e qualunque doppiaggio è penalizzante al massimo, più che per altri attori. Me lo andrò a rivedere in italiano, ma già ho sentito da qualche clip che Adriano Giannini su di lui ci sta malissimo. Anche la sua nomina agli Oscar è meritatissima.

Il film non è perfetto, ma è un viaggio visivo talmente affascinante e trascinante, che ti rimane dentro nelle ossa, come il freddo e la sofferenza dei protagonisti.


2 commenti:

  1. Storia bella e tutto il resto, ma sinceramente a me come film ha annoiato un po'!

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  2. Io non l'ho ancora visto, ma ora sono curiosissima!

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