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giovedì 14 maggio 2015

OUTLANDER Recensione 1x14 "The Research"


INTRODUZIONE DI ALICE

Non credevo l'avrei mai detto, davvero, non riesco a credere a quello che sto per scrivere, ma... mi sono annoiata! Ora, i malpensanti potrebbero dire: "Per forza, non c'era Jamie!" e sì, avrebbero anche ragione, ma solo in parte.
E' ovvio che ho sentito la mancanza del mio amatissimo scozzese red head, che per inciso non si vede nemmeno per un micro secondo se non nella sigla iniziale. Ma, credetemi (lo so che non ho molta credibilità, ma su, fate uno sforzo) non è stato solo per quello.
L'assenza è pesante e si sente, ma anche nella sesta puntata Jamie si è visto poco o nulla, eppure il terribile confronto tra Claire e quel bastardo Black Jack mi avevano tenuta incollata allo schermo. Sia per la recitazione straordinaria degli attori, sia per il significato che aveva, in relazione a tutta la vicenda.
In questa puntata è mancato un punto focale che attirasse la mia attenzione. Ho trovato che la "ricerca" di Claire sia stata tirata troppo per le lunghe, in particolare, per quanto sia adorabile come cantante, alla fine non ne potevo davvero più di sentirla gorgheggiare in giro per le campagne scozzesi!


Quindi questa volta ve la cavate con poco, visto che sono state poche le cose che mi sono davvero piaciute:
1- Jenny e i suoi metodi rudi ma efficaci. Quanto deve essere grande il suo amore per il fratello, per lasciare la propria bimba appena nata? Non sono una madre, ma credo che sia come strapparsi un organo vitale, soprattutto nei primi giorni di vita, quando un neonato ha bisogno della propria mamma. Eppure Jenny organizza le cose in modo che sia accudita, si rimbocca le gonne e salta in groppa al cavallo (altra cosa che non doveva essere molto gradevole a poca distanza dal parto). Poi la vediamo alle prese con una giubba rossa e simpatici metodi coercitivi che prevedono un'asta di ferro arroventata e la pianta dei piedi di un riluttante soldato.
2- I meravigliosi paesaggi della Scozia. Ecco, non ho potuto farmi gli occhi con il bel Jamie, ma ho ripiegato egregiamente con le verdi colline scozzesi. La fotografia di questa puntata è da sogno.
3- Murtagh e le confidenze sul suo passato amoroso. E' uno dei personaggi secondari che preferisco. La sua lealtà e il suo affetto per Jamie sono senza limiti, e lo dimostrerà.

Tutto qui? Purtroppo sì. Ma se volete vi parlo un po' di Jamie... Naaaa. Scherzavo! XD Beh, ora sentiamo che ne pensa Ocean. Ti sei annoiata anche tu?

RECENSIONE DI OCEAN

Altra puntata di transizione. Altra puntata lentissima, a tratti estremamente noiosa, con talmente poco da raccontare nella parte centrale che sono caduta in preda alla sindrome da “che ora è” per quasi tutto il tempo.
Cavalcano... cavalcano... e cavalcano ancora
E questo è male. Male perché significa che non avevano davvero niente da dire. Che hanno inserito quasi un’ora di cavalcate in mezzo alle Highlands selvagge per tappare un buco, per allungare il brodo, per annoiarci a morte.

Ora... so che la trama di questa parte è debole anche nei libri, noiosa, decisamente sopravvalutata... ma almeno uno se la cava con una decina di pagine o anche meno. Nella serie è molto più evidente che non sapevano con cosa riempire 40 minuti buoni di puntata. 
Mi aspettavo sinceramente  un po’ di più dagli sceneggiatori di Outlander: sinora avevano superato questo genere di scogli con un’agilità sopraffina... stavolta invece ci si sono arenati.
Poco male. Sappiamo che è solo un incidente momentaneo, e che da domenica prossima avremo di che soffrire. Spero solo che lo showrunner non affidi allo stesso staff la prima parte della prossima stagione, o ci ritroveremo tutti a dormire sulle sedie come ghiri.

Anyway, cerchiamo di dare una forma a questa noia.

Janny e Claire versione 007

Claire e Jenny non perdono tempo. Dopo aver saputo della cattura di Jamie, fanno armi e bagagli e partono immediatamente alla sua ricerca nel tentativo di salvarlo da Randall.
Il mio amore per Jenny Fraser è evidente in ogni cosa che scrivo o penso di questa storia. E’ sempre stata il mio character preferito del primo libro, sin da quando acchiappa il fratello per le palle per farsi chiedere scusa.

Claire e Jenny versione 007 bis

Jenny è meravigliosa, indomabile, fiera. La testardaggine ed il coraggio dei Fraser ne fanno un personaggio così brillante, forte e d’impatto che la reazione istintiva è amarla... o odiarla a morte perché non la si capisce. Sa cavalcare, sa cacciare, sa seguire le tracce e non si fa nessuno scrupolo a torturare un soldato con un ferro rovente (e a pensare poi di ammazzarlo) pur di sapere dove hanno portato il fratello.

Il legame tra lei e Claire è meraviglioso, carico di sentimento, unico. Perché entrambe hanno sempre desiderato non essere sole tra gli uomini, e ad entrambe questo dritto è stato negato troppo presto.

Il mitico Murtagh dal coltello facile
Dopo l’apparizione provvidenziale di un Murtagh dal coltello facile, che taglia la gola al povero inglese per risparmiare alle donne il dovere di farlo, assistiamo alla prima, vera dimostrazione di affetto di Jenny nei confronti di Claire. La abbraccia come abbraccerebbe una sorella, le affida la vita di Jamie dopo averle affidato quella della figlia durante il parto, e questo fa definitivamente cadere le barriere rimaste tra le due. Jenny, che per amore di Jamie aveva lasciato la piccola in fasce, torna a casa sapendo che Claire darà la vita per trovarlo esattamente come farebbe lei.

Ne seguono i 40 minuti più noiosi, sprecati e buttati al cesso di sempre.
Intendiamoci... non che non fosse giusto dedicare un po’ di screentime a Murtagh, vista l’importanza che avrà da qui in avanti. Molto carina e ben realizzata la scena della grotta sulla spiaggia, dove lui e Claire finalmente si confrontano e si aprono l’uno con l’altra, sottolineando quanto sia importante Jamie per entrambi... ma basta, è l'unica scena. 
Per il resto, solo un gran andare avanti e indietro per le highlands a cavallo, una canzoncina che ha del ridicolo, e delle scene che non stanno in piedi dal tanto che sono assurde.

Claire versione Zecchino d'Oro
Sono stata costretta a sforzarmi per non mandare avanti l’episodio, come sono costretta a sforzarmi per scriverne qualcosa di sensato e che non rasenti l’isterismo... ma va bene così.
Non tutto può essere perfetto. Un passo falso lo possiamo perdonare. Uno, però. E poi si ritorni in carreggiata, perché i prossimi episodi sono importantissimi, e devono essere pieni di pathos e sofferenza.

La parte finale della puntata è forse la più interessante. Fanno la loro ricomparsa i membri del gruppo che ha accompagnato Claire nel suo viaggio alla scoperta della Scozia del 1743, giungendo in teorico aiuto della nostra eroina in difficoltà. Fa la sua ricomparsa Dougal, presumibilmente dopo solo qualche mese dalla morte di Geillis, comportandosi da viscido approfittatore bastardo quale è sempre stato.

Credevi eh, Claire? E invece c'è la sorpresa...
Finalmente, e definitivamente, Dougal MacKenzie si rivela per lo stronzo che è, quasi pretendendo la mano di Claire dato che Jamie sembra essere “fuori dai giochi”.
Avevamo già avuto sentore del suo interesse un paio di volte, ma questa volta, nel momento in cui Claire ha più bisogno di guerrieri che la aiutino a salvare suo marito, comprendiamo a pieno quanto sia profondo.
Dougal vuole Claire, e da perfetto maschio retrogrado quasi la pretende, ricattandola per farle promettere un matrimonio che lei non vuole.
Ciò che Claire sa, è che Geillis è appena morta, sacrificando se stessa e il figlio di Dougal, per salvarle la vita. Sperando che lui la salvasse. Quanto può seriamente fare schifo quest’uomo?

Eccola qua la nostra compagnia del kilt.
In una bella scena epica che fa tanto “Compagnia dell’Anello”, Claire riesce poi a convincere i guerrieri della necessità di salvare Jamie dalle grinfie di Randall e dalle celle di Wentworth.
Ed ecco, dopo una bellissima panoramica dei loro volti pietrificati, cupa come una tempesta e imponente come l’iceberg del Titanic, stagliarsi la prigione sullo sfondo del cielo scozzese, loro meta e prossimo sito del loro personale calvario emotivo.

Cosa dire di questo episodio? Potevano certamente realizzarlo meglio. Trovare altri espedienti del più classico e utilizzato “Diventiamo una compagnia di attori!” tanto caro a qualsiasi nerd abbia giocato almeno una volta a Dungeons&Dragons o che abbia letto almeno una volta la saga di Dragonlance di Margaret Weiss e Tracey Hickman. Pure gli zingari ci stanno a dire poco e un ca... buttati in scena a caso con un espediente davvero povero.

La volta scorsa vi avevo avvisati di armarvi di gelato, cibo spazzatura e una scatola di cleenex, convinta che il peggio stesse per arrivare... Non disperate.
Anzi.
Disperatevi pure. Perché dopo questo episodio moscio, iniziano le mazzate emotive.

Prendendo ad esempio il motto famoso di Casa Martell: Unbowed. Unbent. Unbroken.
Non piegatevi al dolore!
Alla prossima settimana!


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