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mercoledì 15 aprile 2015

Recensione Noi due ai confini del mondo di Morgan Matson



Titolo: Noi due ai confini del mondo
Titolo Originale: Amy and Roger's Epic Detour 
Autrice: Morgan Matson
Serie: NO
Protagonisti: Amy Curry, Roger Sullivan
Editore: Newton & Compton
Pagine: 352
Data di uscita:2 aprile 2015
POV: Prima persona Amy
Livello di sensualità: basso


Trama: Amy Curry pensa che la sua vita sia uno schifo. Suo padre è recentemente scomparso in un incidente d’auto e sua madre ha deciso di trasferirsi dalla California al Connecticut, proprio durante il suo ultimo anno di scuola. Il viaggio in macchina per raggiungere la costa opposta degli Stati Uniti è lunghissimo, e con lei ci sarà Roger, figlio di un’amica della madre, che Amy non vede da quando erano bambini. Perciò, quando se lo trova di fronte, Amy ha uno strano sussulto, che però è brava a nascondere. La verità è che non è esattamente entusiasta all’idea di attraversare il Paese con qualcuno che non conosce, ma la strada è infinita e bisogna darsi il cambio alla guida. Il tragitto scrupolosamente programmato da sua madre viene però completamente stravolto, via via che l’iniziale diffidenza tra i due diventa simpatia, e il viaggio si trasforma, ora dopo ora, in qualcosa di diverso, molto speciale e più profondo… Noi due ai confini del mondo è un grande successo internazionale, un viaggio romantico e indimenticabile che vorresti non finisse mai.


Commento:
Vi consiglio, se volete leggere questo libro, di farlo in una bella giornata di sole, possibilmente in spiaggia, meglio ancora se con un cocktail molto alcolico in mano. Perché è una storia veramente deprimente e anche vagamente noiosa. La trama non è particolarmente originale né fa supporre un risvolto particolarmente drammatico, ma fin dalle primissime pagine scopriamo che attraversare gli Stati Uniti in auto, per Amy non sarà affatto una cosa facile. Nel suo recente passato, un incidente d'auto le ha condizionato pesantemente la vita, per questo ha bisogno di Roger, che gli fa da "autista".



La parte del viaggio è quella più carina e interessante del romanzo, perché Amy e Roger vedono un sacco di posti e viene ben descritta l'avventura che rappresenta un viaggio on the road coast to coast, con gli alloggi a volte improvvisati, da una tenda in un parco naturale a una villa lussuosissima tipica del sud, passando per l'immancabile notte in macchina.

Però ragazzi, tutto il resto una gran noia... Io amo i libri drammatici, ho adorato Colpa delle stelle e Io prima di te, ma un romanzo non deve essere SOLO drammatico, non deve farmi solo piangere e disperare, altrimenti lo chiudo che mi è venuta la depressione. Un romanzo deve essere equilibrato, deve avere dei momenti di leggerezza, di sdramatizzazione, di ironia. Questo libro non è equilibrato, probabilmente a causa dell'unico punto di vista di Amy, la quale sta vivendo un periodo nero e non riesce a godersi il piacere del viaggio in compagnia di un ragazzo bello e sexy. Questa ragazza è una palla al piede pazzesca. Nella prima parte del romanzo ci sono pochissimi dialoghi. Si suppone che se stai ore e ore chiusa in macchina con un'altra persona, quanto meno ogni tanto ci dovresti parlare... E invece no. Amy quando si degna di parlare lo fa a monosillabi e mugugni. Per quanto mi riguarda zero dialoghi uguale noia, è matematico.

Questo libro mi ha dato molto poco, a parte noia e depressione. E' vero, verso la fine il libro si riprende un pochino, grazie al cielo... Piano piano Amy inizia a uscire dal suo mondo ovattato privo di sensazioni in cui si è rinchiusa e inizia a capire che non può limitarsi a sopravvivere. E' viva e deve godere della vita. Inizia così piano piano a riprendere il gusto alla vita, ma è un processo lentissimo a cui lei si oppone, quasi inconsciamente.

Altra nota dolente, per quanto mi riguarda, è la quasi totale assenza della componente romantica. Per buona parte del romanzo Amy e Roger si ignorano bellamente, ognuno ha i propri obiettivi e non manifestano il minimo interesse l'uno per l'altro. Anche quando si ritrovano a dormire nello stesso letto, l'unica sensazione che viene trasmessa è l'imbarazzo di dormire con una persona quasi sconosciuta. AAA Cercasi ormoni adolescenziali. Dove sono finiti?

Nonostante i difetti, il libro è scritto bene, fluido e scorrevole, a parte qualche scelta di parole anacronistica per l'età della protagonista. Non ho mai sentito dire in vita mia a una diciassettenne: "Roger, non dovremmo fermarci a dormire cosicché tu possa dormire un po'?" Cosicché??? Oppure giudicare una pietanza "eccellente", non buona o gustosa. Mah... sono perplessa...

Il romanzo si chiude comunque con una nota positiva e di speranza, il messaggio che l'autrice vuole lanciare è sicuramente di rinascita e di fiducia nel futuro.

"Sai che cosa diceva sempre mia nonna?" "Nessun posto è come la propria casa?", azzardai, sforzandomi di fare un altro sorriso, stavolta meno tremulo di prima. "No", replicò lui, improvvisamente serio, continuando a tenere stretto il bordo del CD. "Domani andrà meglio". "E se non succede?", chiesi. Walcott sorrise e lasciò il CD. "Allora ripetilo il giorno dopo. Perché potrebbe essere. Non si può mai sapere, no? A un certo punto domani sarà meglio".
Il mio voto è:

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